Impotenza spirituale per problema relazionale con partner

Buongiorno.

Ho 25 anni, sono uno studente universitario e sono 4 mesi che no intrapreso una relazione con una ragazza di 32, con una bambina.
Il problema di fondo è che questa ragazza, che io amo tantissimo e lei altrettanto, ha deciso di far rientrare il suo compagno in casa, in quanto la figlia più volte chiedeva del perché il papà non dormisse più a casa (da premettere che la vedeva più quando non stava a casa che prima).
Ecco, lei ha giustificato questa
Cosa come provare a far felice la figlia in tutti i modi possibili, ma ama me da morire.
Il problema è che in questi mesi ha subito violenza psicologica da parte del compagno e della mamma, in quanto quotidianamente veniva rimproverata del fatto che un giorno la figlia la odierà per averle tolto il padre.
Io capisco che la priorità non potrò mai essere io e che, questo consulto, dovrebbe chiederlo lei e non io, in quanto io so cosa voglio.
Lei dice di non amarlo più e voler essere toccata solo da me.
Questa cosa mi manda fuori di testa, più che dirle ciò che penso non so cosa fare.
Da aggiungere che la bambina oltre alle richieste del perché il padre non dormisse a casa è sempre stata serena, nessun atteggiamento diverso dal solito.
Io sono bloccato in tutto, sto campando di inerzia.
Sto cercando di riassumere il più possibile.
Lei adesso non sa come mandarlo via perché ha paura di ritorsioni sulla figlia da parte di lui.
Da premettere che la nostra relazione non la conosce nessuno.
Se qualche gentile dottore saprà indicarmi qualche percorso o qualche linea guida da seguire gliene sarei molto grato.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

dalle Sue parole sembra che questa ragazza decida
in risposta alle pressioni altrui,
anzichè consultare gli esperti del settore (ad es. i mediatori familiari che ci sono in ogni Comune),
cosa che facciamo normalmente quando l'automobile si ferma: il meccanico.

Con la conseguenza che, avendo riaccolto in casa il suo ex per
"far felice la figlia in tutti i modi possibili"
ma
amando "me da morire",
ora "non sa come mandarlo via", il padre della bimba:
la ragazza ha cambiato idea? come mai? non ha più a cuore "la felicità" della figlia? E la figlia cosa potrà capire da questo rientro/scomparsa del padre?

E' una situazione piena di confusione,
che non evidenzia la presenza di una logica propria
e che abbisogna di un aiuto esterno per la ragazza.
O se non altro per Lei che - ancora studente - si trova invischiato in una situazione forse troppo grande.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la repentina risposta. Si, c’è tanta di quella confusione che è quasi impossibile decifrare. Nonostante il suo ex sia rientrato in casa noi comunque cerchiamo di sentirci e vederci per qualche minuto. L’ incertezza regna sovrana, io l’ho invitata a farsi aiutare da uno psicoterapeuta per capire cosa effettivamente vuole fare. Sono pienamente consapevole dei miei mezzi e di poter affrontare un rapporto sano. Penso che chiunque abbia difficoltà a rimanere in focus in questa situazione. È stata indotta a pensare che il sacrificio, anche in senso sentimentale, sia la miglior cosa per i figli. I miei sono divorziati così come i suoi, e diciamo abbiamo affrontato percorsi diversi. Non ho mai avuto alcuna mancanza e mai subito il peso di una separazione, vista la mia tenera età di 4 anni. La bambina in questione ne ha 3. Purtroppo so che non sono discorsi che competono a me, ma i pensieri l, soprattutto ultimamente, non riesco a controllarli.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Non so se da solo ce la possa fare
ad avere una "relazione sana" in una situazione oltremodo confusa.

Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Utente
Prenderò in considerazione un aiuto anche per me. La ringrazio per l’ esaustività.
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Prego, è stato un piacere.

Se ritiene, tra un mesetto ci ragguagli.

Dott. Brunialti
[#6]
Utente
Utente
Cara dottoressa,
ho atteso più di un mesetto per ragguagliarla sulla situazione per via di alti e bassi e confusioni continue. Di sostanza è uscito fuori che la ragazza, in quanto sua madre lasció il padre per un altro, non vuole ripercorrere il suo cammino e ha paura che la figlia possa incorrere nei suoi stessi stati d’ animo travagliati. Io ho inquadrato meglio la situazione e ho capito che comunque non posso basare la mia vita per questa situazione sulla quale non ho alcun potere. Ovviamente il dispiacere e la frustrazione sono tanti. In ogni caso io le ho consigliato di farsi aiutare da un esperto, per capire cosa è meglio per lei e per capire cosa lei realmente vuole, in quanto insistentemente ritiene che io sia il grande amore della sua vita.
Con i dovuti limiti da attribuire a dei messaggi di testo online, spero saprà, grosso grossissimo modo, sapermi dire se, secondo lei, è giusto vivere tristi per i figli o cercare una soluzione per conciliare le cose, ove vi fosse la possibilità. Nell’ attesa di una sua celere ed esaustiva risposta, le porgo cordiali saluti.
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

grazie di questo ragguaglio a 3 mesi,
conclusivo del Consulto.

Ci chiede:

"..se è giusto vivere tristi per i figli
o cercare una soluzione per conciliare le cose, ove vi fosse la possibilità..."
"Vivere tristi per i figli" equivale frequentemente a far crescere figli tristi,
oppure, quando saranno grandi, a "chiedere loro il conto" intermini di presenza affettiva o di assistenza.

"Conciliare le cose" equivale a lavorare sulla propria storia affinchè essa non rappresenti una "coazione a ripetere".
Anche per questo motivo esistono gli Psicoterapeuti...

"..non posso basare la mia vita per questa situazione sulla quale non ho alcun potere,",
in linea di massima è una saggia decisione.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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