Sono stressato ed esausto

Salve, non saprei da dove cominciare, cercherò di racchiudere tutto in meno caratteri possibili.

Ho 20 anni e sono sempre stato fin troppo maturo per la mia età; da quando ne avevo 16 sono diventato cosciente e consapevole del ruolo che dovevo ricoprire nella mia famiglia (ossia mia madre e mia sorella), quello della figura maschile venuta a mancare quando eravamo piccoli.
Mi sono ritrovato ben presto interessato ad argomenti, problematiche diverse da quelle dei miei coetanei e di ogni cosa mi occupavo io, ed è questo che ad oggi mi pesa, dovermi occupare di tutto io.

Mia madre per quanto possa essere una donna forte è pur sempre sola, ha 60 anni, ha un lavoro faticoso e poco redditizio; mia sorella cerca di fare lavoretti qua e là e io sono iscritto all'Università.
Dopo aver affrontato spese importanti e 2 traslochi mi sono dovuto cimentare in cose che non mi competevano talvolta commettendo errori proprio dettati dall'inesperienza, dalle cose più banali a quelle più importanti.
Ogni lavoretto di casa spetta a me, in più essendo un tipo preciso e pignolo ci metto molto impegno nelle cose che faccio e mi aspetto che gli altri facciano altrettanto.
Se dovessi elencare che i motivi per cui mi sento esaurito, non verrei nemmeno preso sul serio, il fatto è che non sono le cose in sè ma tutto il contesto.

Un esempio: l'auto si rompe, è necessario comprarne un'altra.
Ecco io a 20 anni devo girarmi tutti i concessionari per vedere quale conviene prendere, informarmi su internet, chiedere consigli, fare le opportune valutazioni, confrontare, ed essere quindi responsabile della decisione che prenderò.
Questo di fatto sottrae tanto tempo alla mia vita, alle mie relazioni personali e al mio studio soprattutto, che nell'ultimo periodo ne sta risentendo davvero parecchio.

Allo stesso modo se si rompe qualcosa in casa devo occuparmene io di ripararla, e se non so farlo mi informo o mi ingegno su come poterlo fare da solo senza grosse spese, questo anche dovuto al fatto che la condizione economica non è delle migliori.
Non mi sento di far fare tutto a mia madre lei si occupa già delle faccende di casa, di cucinare, stirare, però anche io aiuto lavando il bucato, stendendolo, cercando di fare sempre quante più cose possibili per alleggerirle la mole di lavoro per quanto è in mio potere.
In più ci sono discussioni continue perché mia sorella non si comporta allo stesso modo, è strafottente, se ci fosse più collaborazione non dovrei sentirmi gravare sulle spalle il peso di ogni singola cosa...come prevedevo non sono riuscito neanche a raggiungere il cuore del discorso.
Vorrei capire come fare a lasciarmi scivolare addosso alcune cose e non farmi il sangue amaro anche solo per le briciole a terra!
Io vorrei poter fare tutto quello che faccio e anche di più, ma una giornata intera non mi basta tra i corsi, le faccende e gli impegni, lo studio si riduce a 0 il che si traduce in ulteriori anni senza stipendio e altre tasse per scarso profitto/fuoricorso che gravano.
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Dr. Vito Lupo Psicologo, Psicoterapeuta 2
Salve,
è chiaro che lei è iperesponsabilizzato fin dalla giovanissima età, sicuramente perchè c'era una necessità reale di assumersi impegni e doveri, un poco perchè forse aveva delle richieste dagli altri e adesso forse perchè questo meccanismo nel corso degli anni si è, come dire, rafforzato e automatizzato, impedendole di sottrarsi o delegare i tanti impegni o quantomeno di provare a dedicarsi a qualcosa per lei di rivitalizzante. Lei mi sembra che abbia bisogno di autonomia, di dedicarsi alle sue cose, di libertà o spensieratezza, però se solo immagina di pensare un po a se stesso o di manifestare un suo desiderio, un suo bisogno di spazio, si rappresenta già che in qualche modo gli altri (sua madre, sua sorella o non so) ci rimangono male, ci soffrono, la rimproverano o la giudicano, oppure lei li vede vulnerabili, in difficoltà. Questo le attiva in modo automatico un senso di colpa e si vede come una persona egoista e indegna, per evitare questo, tende a sovraccaricarsi sempre di più. Allo stesso tempo immagino che si sente anche triste, frustrato o arrabbiato, perchè percepisce che tutto questo non è giusto, si vede bloccato, in trappola ma in diritto di provare almeno a perseguire i suoi obiettivi, pur aiutando la sua famiglia. Nel corso del tempo rimane un pò come cristallizzato in questa situazione, il sovraccarico aumenta, le occasioni o le esperienze vitalizzanti diminuiscono e i sentimenti di tristezza, soffocamento o rabbia tendono a cronicizzarsi. Posso capire come si sta sentendo e come sta vivendo. Anche solo pensare di prendere una boccata d'aria o di fare qualcosa per se stesso le sembra impossibile, inammissibile, ingiusto verso gli altri. Ci sarebbe tanto altro da dire ma non è certo questa la sede adatta.
Se ha voglia di approfondire o di ricevere ulteriori informazioni mi contatti pure.
Questo il mio sito: https://psicogenesis.it/home

Saluti e grazie per la richiesta.
Dott. Lupo

Dr. Vito Lupo