Io, infatuata di un prete
L'ho conosciuto un anno fa, più o meno in questo periodo.
Fino a quest'estate ho avuto poche occasioni di conoscerlo e apprezzarlo meglio.
Poi siamo partiti nel suo paese natale, nel terzo mondo, per assistere alla sua...ordinazione (ahimé, sì, è prete, come da titolo).
Sapevo già che adesso sarebbe dovuto andare via per tanto tempo... in un altro paese dall'altra parte del mondo.
In ogni caso, quest'estate ci siamo conosciuti meglio e ho avuto modo di apprezzarlo di più e di fidarmi di lui e di affezionarmici...
Durante questi mesi post estivi, fino a questo mese, credo di aver "incubato" un sentimento ma del tutto inconsciamente... a lavoro parlavo (figuriamoci tutt'ora) abbastanza spesso di lui, anche chiamandolo per nome (perché tanto ormai avevano capito di chi parlassi)...e i miei colleghi forse avevano cominciato a capire che non provavo solo sentimenti di amicizia, al contrario di quanto mi ostinassi a dire.
Due settimane fa abbiamo avuto modo di passare molto tempo insieme, anche da soli, perché dovevo aiutarlo ad un lavoro e perché poi siamo andati col nostro gruppo a fare un ritiro...e mi rendevo conto (stavolta consciamente) di giorno in giorno, che qualcosa stava crescendo dentro di me a dismisura.
Penso continuamente ad un momento, durante il ritiro, in cui eravamo tutti a tavola ma mancava solo lui.
Allora, siccome volevo parlargli di una questione che avevamo affrontato il giorno prima, ho deciso che avrei aspettato lui per iniziare a mangiare (sono stata l'unica ad averlo aspettato), mentre tutti gli altri mi dicevano di non aspettarlo perché le pietanze si freddavano.
Una volta arrivato, un nostro amico mi ha chiesto se fossi contenta e io, scherzando, gli ho detto che ero raggiante... però ero raggiante sul serio! E nel mentre qualcuno gli aveva detto che l'avevo aspettato per mangiare, e lui, sorridendomi mi fa: ma davvero?!
E questo nel giro di pochi giorni.
Purtroppo poi lui è partito dopo quella settimana piena di momenti insieme con lui.
E adesso sono qui a fantasticare, e a ricordare tutti i momenti "dolci" passati con lui.
Non so cosa fare.
Al momento della sua partenza non gli ho dichiarato i miei sentimenti non perché mi manchi il coraggio ma perché erano troppo "nuovi", ero troppo spaesata...avrei avuto bisogno di più tempo per meditare e per conoscere meglio cosa provassi.
Adesso sento che ovviamente non passa, quando mi scrive sono contentissima (anche se purtroppo è lontano).
Stavo meditando di lasciar passare ancora un po' di tempo e se questi sentimenti prendono dimensioni sproporzionate di confessarmi (e non nel senso religioso) a lui... solo che io ho paura di turbarlo e che per proteggere anche sé stesso e la sua vocazione, potrebbe voler tagliare i ponti completamente e, sopratutto, definitivamente con me.
Non so che pesci prendere.
So solo che vorrei essere con lui.
Fino a quest'estate ho avuto poche occasioni di conoscerlo e apprezzarlo meglio.
Poi siamo partiti nel suo paese natale, nel terzo mondo, per assistere alla sua...ordinazione (ahimé, sì, è prete, come da titolo).
Sapevo già che adesso sarebbe dovuto andare via per tanto tempo... in un altro paese dall'altra parte del mondo.
In ogni caso, quest'estate ci siamo conosciuti meglio e ho avuto modo di apprezzarlo di più e di fidarmi di lui e di affezionarmici...
Durante questi mesi post estivi, fino a questo mese, credo di aver "incubato" un sentimento ma del tutto inconsciamente... a lavoro parlavo (figuriamoci tutt'ora) abbastanza spesso di lui, anche chiamandolo per nome (perché tanto ormai avevano capito di chi parlassi)...e i miei colleghi forse avevano cominciato a capire che non provavo solo sentimenti di amicizia, al contrario di quanto mi ostinassi a dire.
Due settimane fa abbiamo avuto modo di passare molto tempo insieme, anche da soli, perché dovevo aiutarlo ad un lavoro e perché poi siamo andati col nostro gruppo a fare un ritiro...e mi rendevo conto (stavolta consciamente) di giorno in giorno, che qualcosa stava crescendo dentro di me a dismisura.
Penso continuamente ad un momento, durante il ritiro, in cui eravamo tutti a tavola ma mancava solo lui.
Allora, siccome volevo parlargli di una questione che avevamo affrontato il giorno prima, ho deciso che avrei aspettato lui per iniziare a mangiare (sono stata l'unica ad averlo aspettato), mentre tutti gli altri mi dicevano di non aspettarlo perché le pietanze si freddavano.
Una volta arrivato, un nostro amico mi ha chiesto se fossi contenta e io, scherzando, gli ho detto che ero raggiante... però ero raggiante sul serio! E nel mentre qualcuno gli aveva detto che l'avevo aspettato per mangiare, e lui, sorridendomi mi fa: ma davvero?!
E questo nel giro di pochi giorni.
Purtroppo poi lui è partito dopo quella settimana piena di momenti insieme con lui.
E adesso sono qui a fantasticare, e a ricordare tutti i momenti "dolci" passati con lui.
Non so cosa fare.
Al momento della sua partenza non gli ho dichiarato i miei sentimenti non perché mi manchi il coraggio ma perché erano troppo "nuovi", ero troppo spaesata...avrei avuto bisogno di più tempo per meditare e per conoscere meglio cosa provassi.
Adesso sento che ovviamente non passa, quando mi scrive sono contentissima (anche se purtroppo è lontano).
Stavo meditando di lasciar passare ancora un po' di tempo e se questi sentimenti prendono dimensioni sproporzionate di confessarmi (e non nel senso religioso) a lui... solo che io ho paura di turbarlo e che per proteggere anche sé stesso e la sua vocazione, potrebbe voler tagliare i ponti completamente e, sopratutto, definitivamente con me.
Non so che pesci prendere.
So solo che vorrei essere con lui.
[#1]
Gentile Utente,
che scriverLe? Complessa come situazione specialmente se è consapevole che si è "infatuata di un prete" e non di "PincoPallo" che fa il prete.
Le parole hanno un significato.
Comunque non è la prima persona che incontro che ha questi sentimenti verso un prete.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il suo consulto è stata "il problema non è innamorarsi del prete, ma se il prete s'innamora". (anche di questa seconda evenienza ho avuto esperienze portate a studio)
Certo, di solito chi abbraccia il sacerdozio viene formato ad ascoltare ed accogliere l'altro, e sicuramente la Sua disponibilità (di Lei scrivente) è stata molto apprezzata da lui.
E forse, c'era una comunicazione molto metaforica nell'episodio del pranzo, e nella risposta "ma davvero?".
Forse c'è un "non pensavo mi stessi aspettando, ma non era necessario".
Che ne pensa?
che scriverLe? Complessa come situazione specialmente se è consapevole che si è "infatuata di un prete" e non di "PincoPallo" che fa il prete.
Le parole hanno un significato.
Comunque non è la prima persona che incontro che ha questi sentimenti verso un prete.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il suo consulto è stata "il problema non è innamorarsi del prete, ma se il prete s'innamora". (anche di questa seconda evenienza ho avuto esperienze portate a studio)
Certo, di solito chi abbraccia il sacerdozio viene formato ad ascoltare ed accogliere l'altro, e sicuramente la Sua disponibilità (di Lei scrivente) è stata molto apprezzata da lui.
E forse, c'era una comunicazione molto metaforica nell'episodio del pranzo, e nella risposta "ma davvero?".
Forse c'è un "non pensavo mi stessi aspettando, ma non era necessario".
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#2]
Utente
Buongiorno dr Bellizzi,
NOn mi fraintenda con l'episodio del pranzo, non intendevo dire che con quel gesto mi sono illusa relativamente ad un suo eventuale interesse nei miei confronti. Quello che volevo dire è che è stato uno dei momenti in cui ho capito che mi piacesse. Infatti non vedevo l'ora che arrivasse per stargli vicino.
Invece, un episodio che mi potrebbe lasciar pensare (su un suo eventualissimo interesse) è stato quando, il giorno prima, eravamo in macchina (con altre persone, noi due eravamo dietro), l'ho abbracciato (senza malizia) perché stavo morendo di freddo e lui ha appoggiato la sua mano sul mio ginocchio.
Oppure, dopo che è partito, un suo confratello mi ha consegnato un suo regalo (ma c'è da dire che forse l'ha fatto per gratitudine per averlo aiutato in quel lavoro). Io, stupitissima, l'ho ringraziato e gli ho chiesto perché l'avesse fatto. E la sua risposta è stata: "perché ti voglio tanto bene". E durante la nostra ultima telefonata mi ha detto che noi - formalmente intendeva noi gruppo - gli manchiamo "non sappiamo quanto".
Però mi rendo conto che tutte queste cose potrebbero voler dire tutto e niente. Non mi sono mai sentita così tanto disorientata in vita mia
NOn mi fraintenda con l'episodio del pranzo, non intendevo dire che con quel gesto mi sono illusa relativamente ad un suo eventuale interesse nei miei confronti. Quello che volevo dire è che è stato uno dei momenti in cui ho capito che mi piacesse. Infatti non vedevo l'ora che arrivasse per stargli vicino.
Invece, un episodio che mi potrebbe lasciar pensare (su un suo eventualissimo interesse) è stato quando, il giorno prima, eravamo in macchina (con altre persone, noi due eravamo dietro), l'ho abbracciato (senza malizia) perché stavo morendo di freddo e lui ha appoggiato la sua mano sul mio ginocchio.
Oppure, dopo che è partito, un suo confratello mi ha consegnato un suo regalo (ma c'è da dire che forse l'ha fatto per gratitudine per averlo aiutato in quel lavoro). Io, stupitissima, l'ho ringraziato e gli ho chiesto perché l'avesse fatto. E la sua risposta è stata: "perché ti voglio tanto bene". E durante la nostra ultima telefonata mi ha detto che noi - formalmente intendeva noi gruppo - gli manchiamo "non sappiamo quanto".
Però mi rendo conto che tutte queste cose potrebbero voler dire tutto e niente. Non mi sono mai sentita così tanto disorientata in vita mia
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 24/11/2019.
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