Attacchi di panico, ansia, stato passivo
Salve,
sono una ragazza di 22 anni e ho bisogno di un consulto.
Ho attacchi di panico da diversi anni, da quando ero piccola..il primo l'ho avuto verso gli 8 anni o giù di lì.
Col tempo ho imparato a conviverci..a riconoscerli e a cercare di contrastarli..ma nell'ultimo periodo la situazione è peggiorata.
Oltre alle "solite"crisi, ho iniziato ad avere stati d'ansia quasi perenni, difficoltà a prendere sonno, la mia testa si riempie sempre più spesso di pensieri negativi, mi sento male fisicamente..
Non ho mai preso medicine e vorrei continuare a non prenderne..e inoltre non ho mai chiesto un aiuto "specialistico" perchè questi attacchi non sono mai diventati un vero problema..cioè non mi hanno impedito di svolgere la mia vita normalmente..
Però adesso lo stanno facendo..stanno diventando un problema serio.
Faccio fatica ad uscire..sono in uno stato di passività e inerzia quasi totale.Ho paura di tutto.Ho il terrore di addormentarmi,non riesco più a relazionarmi serenamente con gli altri(soprattutto col sesso opposto) per paura, per timore di non saper affrontare le situazioni e quando mi "espongo"più del dovuto, il mio corpo reagisce con forti e incontrollabili tremori e con sudori( e anzi questo succede anche solo pensandomi in una determinata situazione o quando sento avvicinarsi il momento del"mettersi in discussione"o anche solo parlando con altre persone di questo mio malessere)..passo il tempo a guardare le giornate scorrere, mi sto isolando da tutto e tutti.Osservo e non agisco.Vorrei reagire ma non riesco..c'è qualcosa che mi blocca..che non mi fa andare avanti..e alla paura di vivere si aggiunge l'ansia del NON-vivere, dello stare sprecando la mia vita,dello stare sprecando le occasioni per uno stupido senso d'impotenza e per codardaggine.Son diventata super critica nei miei confronti..ogni giorno sono sempre più convinta di essere inutile e all'altezza di nulla..mi ritrovo ad aspettare e aspettare, cosa poi, non so.
Ho delle fisse futili e inutili..ho paura di impazzire, di perdere lucidità mentale.
Un consiglio, vi chiedo un parere..è necesario che affronti una terapia?lo so già di mio che probabilmente questa è l'unica via d'uscita..ma come posso iniziare dal mio quotidiano?VOglio un aiuto ma ho paura di chiederlo..in effetti non saprei neanche dove indirizzarmi..abito nella provincia di pesaro-urbino, sapreste consigliarmi un buon terapeuta..uno psicologo o non so se è il caso uno psichiatra..ripeto, preferirei non prendere medicine.
Vi ringrazio.
sono una ragazza di 22 anni e ho bisogno di un consulto.
Ho attacchi di panico da diversi anni, da quando ero piccola..il primo l'ho avuto verso gli 8 anni o giù di lì.
Col tempo ho imparato a conviverci..a riconoscerli e a cercare di contrastarli..ma nell'ultimo periodo la situazione è peggiorata.
Oltre alle "solite"crisi, ho iniziato ad avere stati d'ansia quasi perenni, difficoltà a prendere sonno, la mia testa si riempie sempre più spesso di pensieri negativi, mi sento male fisicamente..
Non ho mai preso medicine e vorrei continuare a non prenderne..e inoltre non ho mai chiesto un aiuto "specialistico" perchè questi attacchi non sono mai diventati un vero problema..cioè non mi hanno impedito di svolgere la mia vita normalmente..
Però adesso lo stanno facendo..stanno diventando un problema serio.
Faccio fatica ad uscire..sono in uno stato di passività e inerzia quasi totale.Ho paura di tutto.Ho il terrore di addormentarmi,non riesco più a relazionarmi serenamente con gli altri(soprattutto col sesso opposto) per paura, per timore di non saper affrontare le situazioni e quando mi "espongo"più del dovuto, il mio corpo reagisce con forti e incontrollabili tremori e con sudori( e anzi questo succede anche solo pensandomi in una determinata situazione o quando sento avvicinarsi il momento del"mettersi in discussione"o anche solo parlando con altre persone di questo mio malessere)..passo il tempo a guardare le giornate scorrere, mi sto isolando da tutto e tutti.Osservo e non agisco.Vorrei reagire ma non riesco..c'è qualcosa che mi blocca..che non mi fa andare avanti..e alla paura di vivere si aggiunge l'ansia del NON-vivere, dello stare sprecando la mia vita,dello stare sprecando le occasioni per uno stupido senso d'impotenza e per codardaggine.Son diventata super critica nei miei confronti..ogni giorno sono sempre più convinta di essere inutile e all'altezza di nulla..mi ritrovo ad aspettare e aspettare, cosa poi, non so.
Ho delle fisse futili e inutili..ho paura di impazzire, di perdere lucidità mentale.
Un consiglio, vi chiedo un parere..è necesario che affronti una terapia?lo so già di mio che probabilmente questa è l'unica via d'uscita..ma come posso iniziare dal mio quotidiano?VOglio un aiuto ma ho paura di chiederlo..in effetti non saprei neanche dove indirizzarmi..abito nella provincia di pesaro-urbino, sapreste consigliarmi un buon terapeuta..uno psicologo o non so se è il caso uno psichiatra..ripeto, preferirei non prendere medicine.
Vi ringrazio.
[#1]
Gentile ragazza, innanzitutto smetta di sentirsi inutile e di autocriticarsi poichè il suo problema è piuttosto comune ed è una condizione per la quale lo stato di disagio è assolutamente comprensibile. Quindi nessuna codardia vi è in lei ma solo un vissuto di malessere.
Da come la racconta il momento di un intervento specialistico è giunto, non potrà da sola uscire da un disturbo di ansia così invalidante. Una terapia cognitivo-comportamentale o di orientamento strategico sarebbe più adeguata nel suo caso e nella ricerca di un terapeuta si accerti di questa sua eventuale specializzazione. Inoltre anche un aiuto psichiatrico potrebbe esserle utile sotto l'aspetto farmacologico. Non ha alcun motivo di temere i farmaci che nel suo caso potrebbero solo aiutarla.
può vedere anche su questo sito un elenco di terapeuti che possa fare al caso suo per la sua zona.
oppure si rivolga al centro di salulte mentale della sua città
cordialmente
Da come la racconta il momento di un intervento specialistico è giunto, non potrà da sola uscire da un disturbo di ansia così invalidante. Una terapia cognitivo-comportamentale o di orientamento strategico sarebbe più adeguata nel suo caso e nella ricerca di un terapeuta si accerti di questa sua eventuale specializzazione. Inoltre anche un aiuto psichiatrico potrebbe esserle utile sotto l'aspetto farmacologico. Non ha alcun motivo di temere i farmaci che nel suo caso potrebbero solo aiutarla.
può vedere anche su questo sito un elenco di terapeuti che possa fare al caso suo per la sua zona.
oppure si rivolga al centro di salulte mentale della sua città
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
La ringrazio per l'immediata risposta.
In effetti anch'io avevo pensato di sottopormi ad una terapia cognitivo-comportamentale, da quel che ho potuto leggere,forse la più efficace nel mio caso..
Vorrei aggiungere che il mio rifiuto nel non voler sottopormi a cure farmacologiche sta nel solo fatto di voler evitare possibili dipendenze ed eventuali stati di alterazione dovuti alle medicine..spero che la somministrazione non sia inevitabile.
Ammetto che quando ho ricevuto la mail che mi avvertiva di un'avvenuta risposta alla mia domanda, ho avuto qualche esitazione nel cliccare sul link per leggere la risposta..forse per il timore di leggere che eravate già pronti a prelevarmi da casa per portarmi in una clinica..scusi il mio sarcasmo ma cerco di sdrammatizzare la mia tendenza a preoccuparmi eccessivamente anche per le cose più futili e banali.
Mi rivolgerò al più presto ad un centro di salute mentale per la ricerca di un terapeuta..
La ringrazio ancora.Saluti.
In effetti anch'io avevo pensato di sottopormi ad una terapia cognitivo-comportamentale, da quel che ho potuto leggere,forse la più efficace nel mio caso..
Vorrei aggiungere che il mio rifiuto nel non voler sottopormi a cure farmacologiche sta nel solo fatto di voler evitare possibili dipendenze ed eventuali stati di alterazione dovuti alle medicine..spero che la somministrazione non sia inevitabile.
Ammetto che quando ho ricevuto la mail che mi avvertiva di un'avvenuta risposta alla mia domanda, ho avuto qualche esitazione nel cliccare sul link per leggere la risposta..forse per il timore di leggere che eravate già pronti a prelevarmi da casa per portarmi in una clinica..scusi il mio sarcasmo ma cerco di sdrammatizzare la mia tendenza a preoccuparmi eccessivamente anche per le cose più futili e banali.
Mi rivolgerò al più presto ad un centro di salute mentale per la ricerca di un terapeuta..
La ringrazio ancora.Saluti.
[#3]
Gentile Utente,
la soluzione sta proprio nelle parole che ci hai scritto: in passato non hai mai chiesto un aiuto specialistico, ma il disturbo non ti ha mai dato problemi significativi. Oggi il disturbo sembra darti MOLTI problemi significativi, per cui a rigor di logica mai come in questo momento forse hai bisogno di un aiuto.
Il problema di chi soffre d'ansia è il continuo rimuginare: sarà la scelta giusta? diventerò dipendente dallo psicologo o dai farmaci? butterò i soldi? ecc., per cui non mi sorprenderei se tu in questo momento stessi pensando le stesse cose.
Il mio consiglio allora è quello di NON PENSARE a come risolvere questo problema (almeno questo) ma di FARE qualcosa per risolverlo. Cosa puoi fare?
1- la prima cosa che farei è cercarmi un terapeuta cognitivo-comportamentale
2- durante il primo colloquio col terapeuta cercare di capire insieme a lui/lei se eventualmente necessiti anche di una consulenza psichiatrica (potresti infatti aver bisogno per un po' di tempo di un farmaco che ti aiuti ad eliminare tutte quelle ossessioni disturbanti di cui ci hai parlato).
3- leggi questo articolo sull'ansia https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
So che hai paura, ma è proprio questa la soluzione, fidati
la soluzione sta proprio nelle parole che ci hai scritto: in passato non hai mai chiesto un aiuto specialistico, ma il disturbo non ti ha mai dato problemi significativi. Oggi il disturbo sembra darti MOLTI problemi significativi, per cui a rigor di logica mai come in questo momento forse hai bisogno di un aiuto.
Il problema di chi soffre d'ansia è il continuo rimuginare: sarà la scelta giusta? diventerò dipendente dallo psicologo o dai farmaci? butterò i soldi? ecc., per cui non mi sorprenderei se tu in questo momento stessi pensando le stesse cose.
Il mio consiglio allora è quello di NON PENSARE a come risolvere questo problema (almeno questo) ma di FARE qualcosa per risolverlo. Cosa puoi fare?
1- la prima cosa che farei è cercarmi un terapeuta cognitivo-comportamentale
2- durante il primo colloquio col terapeuta cercare di capire insieme a lui/lei se eventualmente necessiti anche di una consulenza psichiatrica (potresti infatti aver bisogno per un po' di tempo di un farmaco che ti aiuti ad eliminare tutte quelle ossessioni disturbanti di cui ci hai parlato).
3- leggi questo articolo sull'ansia https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
So che hai paura, ma è proprio questa la soluzione, fidati
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Gentile ragazza
Da ciò che scrive, e da come lei è così facilmente impressionabile, sembrerebbe difficile anche solo raccomandarle l'utilità del ricercare aiuto, men che meno farle presente i rischi che comporterebbe il non farlo, senza spaventarla. Tuttavia, dato che credo sia importante che lei sappia, vorrei metterla al corrente del fatto che se rimanderà troppo la ricerca d'aiuto - non l'aiutarSI, cosa che evidentemente non è in grado di fare - c'è il rischio che si produca un ulteriore abbassamento del suo tono dell'umore e che s'instauri un vero e proprio stato depressivo.
Quindi la cosa migliore sarebbe lasciare che siano altri ad aiutarLA. Ma non è obbligata, naturalmente, può anche continuare a combattere da sola, se pensa di farcela.
Ma nel caso decidesse, tenga presente che interventi di tipo breve e focalizzato hanno la maggior probabilità di essere efficaci ed efficienti per questo tipo di problemi.
Cordiali saluti
Da ciò che scrive, e da come lei è così facilmente impressionabile, sembrerebbe difficile anche solo raccomandarle l'utilità del ricercare aiuto, men che meno farle presente i rischi che comporterebbe il non farlo, senza spaventarla. Tuttavia, dato che credo sia importante che lei sappia, vorrei metterla al corrente del fatto che se rimanderà troppo la ricerca d'aiuto - non l'aiutarSI, cosa che evidentemente non è in grado di fare - c'è il rischio che si produca un ulteriore abbassamento del suo tono dell'umore e che s'instauri un vero e proprio stato depressivo.
Quindi la cosa migliore sarebbe lasciare che siano altri ad aiutarLA. Ma non è obbligata, naturalmente, può anche continuare a combattere da sola, se pensa di farcela.
Ma nel caso decidesse, tenga presente che interventi di tipo breve e focalizzato hanno la maggior probabilità di essere efficaci ed efficienti per questo tipo di problemi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#6]
Gentile ragazza
come darle torto, sembra che lei stia soffrendo tanto e dunque credo che sia leggittimo avere paura di fare delle scelte sbagliate.
Tuttavia credo che nella sua richiesta ci sia già la risposta che cerca,prima riusciva a convivere con gli accessi di ansia mentre oggi tutto diventa più difficle.
Questo, purtroppo, è l'andamento fisiologico di un quadro d'ansia non curato ed è per questo che le consigliamo di rivolgersi al più presto ad uno specialista.
Inoltre è possibile che si ponga la necessità di un aiuto farmacologico, del quale non avrei troppa paura dal momento che è passata da tempo l'era in cui tutti gli psicofarmaci provocavano una certa "dipendenza".
Sii fiduciosa.
In bocca al lupo
come darle torto, sembra che lei stia soffrendo tanto e dunque credo che sia leggittimo avere paura di fare delle scelte sbagliate.
Tuttavia credo che nella sua richiesta ci sia già la risposta che cerca,prima riusciva a convivere con gli accessi di ansia mentre oggi tutto diventa più difficle.
Questo, purtroppo, è l'andamento fisiologico di un quadro d'ansia non curato ed è per questo che le consigliamo di rivolgersi al più presto ad uno specialista.
Inoltre è possibile che si ponga la necessità di un aiuto farmacologico, del quale non avrei troppa paura dal momento che è passata da tempo l'era in cui tutti gli psicofarmaci provocavano una certa "dipendenza".
Sii fiduciosa.
In bocca al lupo
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.2k visite dal 08/03/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.