Non so se sono un incel, non so se ormai sono fuori dai giochi
Solo per questo verei definito come incel.
Posso dire che pero tutto il resto della mia vita va bene, faccio l'universita, ho amicizie e ora sono pure in erasmus, eppure questa cosa mi tormenta.
Ho paura che staro sempre da solo, che nessuna donna accetti la mia condizione, che anche se non la rivelassi, si evincerebbe dalla mia personalita.
Oltretutto sto in psicoterapia da quasi due anni, mi ha aiutato per molte cose, ma purtroppo con questo no.
Sono solo riuscito a farmi piu coraggio e a provarci con piu ragazze, ma con risultati negativi.
Ho avuto solo un bacio in discoteca, ma eravamo entrambi ubriachi.
E davvero cosi impossibile per me cercare una ragazza, solo perche sono timido e nell adolescenza non sono riuscito a combinare nulla, ormai sono fregato...
Caro utente,
senza dubbio lei non è "ormai fregato" e non è un incel, se non vuole esserlo.
Una terapia durata due anni che non ha sconfitto la sua timidezza mi fa temere che non sia stata la più idonea. Le terapie cognitivo/comportamentali e le strategiche assegnano esercizi ai pazienti, e prima o poi la timidezza viene sconfitta. Si può anche da subito inserire il paziente in gruppi dove il dialogo viene insegnato e coltivato in situazioni protette.
Cerchi anche all'estero situazioni idonee ad esercitare la comunicazione e gli incontri, legga qualche manuale di auto-aiuto per la timidezza e lo metta in pratica.
Si accerti di non avere elementi fisici e più ancora abitudini che possano scoraggiare le ragazze.
C'è un libretto sulla seduzione che trova anche in rete a pochi soldi, del dottor Antonio Amatulli. Lo legga: può esserle utile.
Auguri!
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
lei continua ad inculcarsi una visione negativa di sé stesso e si condanna al pessimismo con frasi tipo "sono piuttosto introverso, pero non e possibile cancellare questa parte" (ma dove sta scritto?) o credendo che le donne disponibili siano poche e tutte cerchino "una grande personalita che onestamente non sento di avere".
La realtà ha già smentito questa sua visione immobilistica, dal momento che lei sta conseguendo una laurea e si trova all'estero, dove otterrà esperienze interessanti e nuove competenze.
Tutto questo però sarà inutile se continuerà a dirsi che lei vale poco, che non può piacere a nessuno, che non può cambiare nessun dettaglio delle sue abitudini, e intanto come molti nella sua condizione trascurerà il suo aspetto, non farà il minimo sport, non coltiverà interessi e non svilupperà la minima capacità di interessarsi agli altri, che è il mezzo più sicuro per attirarli, come amici e come partner.
Vede che io le suggerisco qualche manualetto e lei non lo prende minimamente in considerazione. Crede forse che perfetti, belli, interessanti, amabili si debba essere fin dalla nascita?
Ci rifletta.
valuti la sua frase: "I miei discorsi non sono solo frutto di quello che sento per me, ma anche di quello che gli altri vedono in me".
Sono "gli altri" che glielo hanno detto? Quanti?
Non pensa che "quello che gli altri pensano di me", se non c'è una serie di dichiarazioni esplicite di un buon numero di persone, è sempre e solo una sua visione personale?
Le dico questo per invitarla a riflettere su due elementi:
1) lei non può sapere esattamente quello che gli altri pensano di lei;
2) le prove indirette ("se non ho mai avuto una ragazza, significa che alle ragazze non posso piacere") non ci dicono che cosa pensano le ragazze, ma che lei forse non crea situazioni gradevoli per le ragazze.
Il problema è che spostando il focus of control all'esterno, lei si preclude qualunque azione per migliorare il suo stato.
La saluto.
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