Sono omosessuale?
Salve a tutti.
Vorrei finalmente tirar fuori tutti i miei pensieri e sfogarmi un po'.
Ho 20 anni e negli ultimi 2 anni, da quando ho inziato l'università ho vissuto un sacco di momenti strani e problematici.
Per il primo anno ho pensato che la colpa fosse del cambio repentino e sostanziale di vita che ti porta la fine del liceo e l'inizio dell'università.
E ho iniziato a interrogarmi tantissimo su me stesso.
Piano piano ho avuto la mente sempre più bloccata ed era come se non vivessi più la realtà perchè mi esternavo da ciò che accadeva e pensavo sempre in continuazione.
I miei pensieri erano tutti orientati a come gli altri mi percepissero e in particolare era come se volessi nascondere qualcosa.
Ho iniziato a litigare con mia madre perchè non faceva altro che chiedermi dell'università e mi aveva reso la vita un incubo.
Piano piano ho iniziato a rimuginare sul passato e mi sono ricordato di quando a 13/14 anni venivo preso in giro da mio babbo perchè non avevo la ragazza e non parlavo di donne con lui.
Caso vuole che l'anno dopo conobbi in vacanza questa ragazza con cui ho vissuto dei momenti bellissimi, chiaramente avevo 15 anni e certe cose non le ho fatte.
Poi ho avuto altre esperienze, sono un bel ragazzo e ho sempre avuto un sacco di ragazze dietro.
Mi sono però reso conto che non sono mai stato veramente me stesso quando uscivo con qualche ragazza.
Ho avuto un sacco di rapporti ma mai completi e quando mi trovavo a fare certe cose, il rapporto era molto macchinoso e non mi piaceva.
Tant'è che l'ultima ragazza con cui sono stato mi ha detto che non c'era naturalezza nelle cose che facevamo e li mi si è accesa una lampadina.
Dopo un sacco di tormenti interiori questa estate giocando a pallanuoto mi è improvvisamente venuto uno specie di illuminazione.
Ho inziato a pensare che avrei avuto bisogno di una persona che mi capisse e mi accettasse nel profondo e a forza di pensare a questa cosa mentre giocavo, una vocina interiore mi ha detto " e se fossi gay?
".
Ho avuto una specie di crollo emotivo quando ho pensato questa cosa, ma tutti i pensieri e i dubbi che avevo in quel momento sono svaniti.
Credo quindi che il probelma fosse proprio questo.
Adesso però a casa è un periodaccio.
I miei, che secondo me di qualcosa hanno sospettato quando avevo 13/14 anni, invece di accettarmi mi hanno preso in giro e mi hanno indirizzato verso questa vita che non è la mia.
Adesso mi sono ritrovato ad avere degli amici che mi vogliono bene, ma sono finti.
È come se io fino a questo momento fossi stato un'altra persona.
Non so come fare ed io in primis non mi accetto.
Ho paura di fare qualche grossa cazzata, ho pensato anche al suicidio.
È una vita completamente finta la mia, senza l'appoggio di nessuno, nessuno mi conosce veramente e mi sento solo come un cane.
Scusate la confusione nello scrivere.
Vorrei finalmente tirar fuori tutti i miei pensieri e sfogarmi un po'.
Ho 20 anni e negli ultimi 2 anni, da quando ho inziato l'università ho vissuto un sacco di momenti strani e problematici.
Per il primo anno ho pensato che la colpa fosse del cambio repentino e sostanziale di vita che ti porta la fine del liceo e l'inizio dell'università.
E ho iniziato a interrogarmi tantissimo su me stesso.
Piano piano ho avuto la mente sempre più bloccata ed era come se non vivessi più la realtà perchè mi esternavo da ciò che accadeva e pensavo sempre in continuazione.
I miei pensieri erano tutti orientati a come gli altri mi percepissero e in particolare era come se volessi nascondere qualcosa.
Ho iniziato a litigare con mia madre perchè non faceva altro che chiedermi dell'università e mi aveva reso la vita un incubo.
Piano piano ho iniziato a rimuginare sul passato e mi sono ricordato di quando a 13/14 anni venivo preso in giro da mio babbo perchè non avevo la ragazza e non parlavo di donne con lui.
Caso vuole che l'anno dopo conobbi in vacanza questa ragazza con cui ho vissuto dei momenti bellissimi, chiaramente avevo 15 anni e certe cose non le ho fatte.
Poi ho avuto altre esperienze, sono un bel ragazzo e ho sempre avuto un sacco di ragazze dietro.
Mi sono però reso conto che non sono mai stato veramente me stesso quando uscivo con qualche ragazza.
Ho avuto un sacco di rapporti ma mai completi e quando mi trovavo a fare certe cose, il rapporto era molto macchinoso e non mi piaceva.
Tant'è che l'ultima ragazza con cui sono stato mi ha detto che non c'era naturalezza nelle cose che facevamo e li mi si è accesa una lampadina.
Dopo un sacco di tormenti interiori questa estate giocando a pallanuoto mi è improvvisamente venuto uno specie di illuminazione.
Ho inziato a pensare che avrei avuto bisogno di una persona che mi capisse e mi accettasse nel profondo e a forza di pensare a questa cosa mentre giocavo, una vocina interiore mi ha detto " e se fossi gay?
".
Ho avuto una specie di crollo emotivo quando ho pensato questa cosa, ma tutti i pensieri e i dubbi che avevo in quel momento sono svaniti.
Credo quindi che il probelma fosse proprio questo.
Adesso però a casa è un periodaccio.
I miei, che secondo me di qualcosa hanno sospettato quando avevo 13/14 anni, invece di accettarmi mi hanno preso in giro e mi hanno indirizzato verso questa vita che non è la mia.
Adesso mi sono ritrovato ad avere degli amici che mi vogliono bene, ma sono finti.
È come se io fino a questo momento fossi stato un'altra persona.
Non so come fare ed io in primis non mi accetto.
Ho paura di fare qualche grossa cazzata, ho pensato anche al suicidio.
È una vita completamente finta la mia, senza l'appoggio di nessuno, nessuno mi conosce veramente e mi sento solo come un cane.
Scusate la confusione nello scrivere.
[#1]
Non ha fatto nessuna confusione a scrivere
Da quanto scrive traspare
- ansia ossessiva
- probabilmente timore del giudizio degli altri
- tratti narcisistici (?)
Ovviamente queste sono ipotesi perché online altro non si può fare e serve visita da parte di un collega psicologo psicoterapeuta di persona
Perciò
Un terapeuta cognitivo comportamentale oppure breve strategico (e nella sua provincia sono presenti in molti e bravi) farebbe al suo caso.
Cordiali saluti
Da quanto scrive traspare
- ansia ossessiva
- probabilmente timore del giudizio degli altri
- tratti narcisistici (?)
Ovviamente queste sono ipotesi perché online altro non si può fare e serve visita da parte di un collega psicologo psicoterapeuta di persona
Perciò
Un terapeuta cognitivo comportamentale oppure breve strategico (e nella sua provincia sono presenti in molti e bravi) farebbe al suo caso.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Credo che le abbia azzeccate tutte dottore e grazie della sua risposta.
Un annetto fa sono stato da una psicologa, ma ci sono andate solo tre volte. Mi aveva diagnosticato il disturbo narcisistico di personalità, ma con il fatto che mia mamma non vedeva di buon occhio il fatto che io ci andassi e che a me sembrava non molto competente e sopratutto poco rassicurante ho smesso di andarci. Qualche mese dopo ho avuto una forma molto grave di psoriasi. Ho sempre sofferto di dermatite atopica e mi si è evoluta, per così dire, in psoriasi in un momento per me orribile.
2, 3 giorni fa è morto mio nonno, quindi, vista la situazione, ancora non me la sento di chiedere di nuovo a mio padre di mandarmi da uno psicologo.
Ho pianto tanto ma mi è servito come sfogo.
Credo fra qualche tempo di chiedere a mio padre di mandarmi di nuovo perchè questa non è vita.
Un annetto fa sono stato da una psicologa, ma ci sono andate solo tre volte. Mi aveva diagnosticato il disturbo narcisistico di personalità, ma con il fatto che mia mamma non vedeva di buon occhio il fatto che io ci andassi e che a me sembrava non molto competente e sopratutto poco rassicurante ho smesso di andarci. Qualche mese dopo ho avuto una forma molto grave di psoriasi. Ho sempre sofferto di dermatite atopica e mi si è evoluta, per così dire, in psoriasi in un momento per me orribile.
2, 3 giorni fa è morto mio nonno, quindi, vista la situazione, ancora non me la sento di chiedere di nuovo a mio padre di mandarmi da uno psicologo.
Ho pianto tanto ma mi è servito come sfogo.
Credo fra qualche tempo di chiedere a mio padre di mandarmi di nuovo perchè questa non è vita.
[#3]
credo anche io che lei abbia bisogno!
Tenga conto che quanto pensa: <<< a me sembrava non molto competente e sopratutto poco rassicurante ho smesso di andarci>>>
Può esso stesso essere un pensiero narcisistico e quindi la invito a riflettere come anche nei confronti di un nuovo collega potrebbe avere lo stesso pensiero, ma verosimilmente è un problema di come lei vede gli altri e non di come essi sono effettivamente. Quindi rifletta su questo modo di pensare agli altri perché le potrebbe tornare utile proprio in funzione della capacità di affidarsi e fidarsi ad un nuovo collega.
Lieto che la risposta le sia servita
Ps: << Ho sempre sofferto di dermatite atopica e mi si è evoluta, per così dire, in psoriasi in un momento per me orribile.>>
Tenga conto che oggi la psicodermatologia è una realtà scientifica in continua evoluzione...
Cordiali saluti
Tenga conto che quanto pensa: <<< a me sembrava non molto competente e sopratutto poco rassicurante ho smesso di andarci>>>
Può esso stesso essere un pensiero narcisistico e quindi la invito a riflettere come anche nei confronti di un nuovo collega potrebbe avere lo stesso pensiero, ma verosimilmente è un problema di come lei vede gli altri e non di come essi sono effettivamente. Quindi rifletta su questo modo di pensare agli altri perché le potrebbe tornare utile proprio in funzione della capacità di affidarsi e fidarsi ad un nuovo collega.
Lieto che la risposta le sia servita
Ps: << Ho sempre sofferto di dermatite atopica e mi si è evoluta, per così dire, in psoriasi in un momento per me orribile.>>
Tenga conto che oggi la psicodermatologia è una realtà scientifica in continua evoluzione...
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Salve dottore.
In questi giorni ho letto un sacco di cose su internet.
Credo di essere omosessuale perchè io provo effettivamente attrazione verso gli uomini.
Penso di trovarmi in uno stato di nevrosi. Ho letto i sintomi e corrispondono a quello che provo in questo momento. Credo sia dovuto alla non accettazione della mia sessualità fino a questo momento. Ho letto anche gli studi di Sandor Ferenczi e del complesso edipico invertito. Di questo non so come rispondere perchè non ricordo gli atteggiamenti che avevo da bambino. Il modello di omoerotico soggettivo però mi corrisponde. Io sono spiccicato a mia madre quindi ho dei tratti somatici femminili. Vivo l'amore, e non solo quello, in maniera narcisistica. Purtroppo mi trovo in questa condizione. Non riesco più a stare concentrato sullo studio e adesso ho 5 esami da sostenere. Mi chiedo perchè proprio io, perchè a me è toccata la sciagura di essere diverso e discriminato. Non accettato in primis dai miei genitori. Quando sospettavano di qualcosa sulla mia sessualità non mi hanno dato il loro appoggio, ma spaventati dalla realtà hanno fatto di tutto per non vedere com'ero veramente. Vorrei andare da uno psicoterapeuta e l'ho già detto a mio padre. Ma la paura che mi dica che sono effettivamente gay mi blocca. So che potrebbe risolvermi un sacco di conflitti interiori, ma io non voglio essere gay. Non voglio accettarlo e so che lo psicoterapeuta arriverebbe a capirlo.
Scusi la lunghezza del messaggio
In questi giorni ho letto un sacco di cose su internet.
Credo di essere omosessuale perchè io provo effettivamente attrazione verso gli uomini.
Penso di trovarmi in uno stato di nevrosi. Ho letto i sintomi e corrispondono a quello che provo in questo momento. Credo sia dovuto alla non accettazione della mia sessualità fino a questo momento. Ho letto anche gli studi di Sandor Ferenczi e del complesso edipico invertito. Di questo non so come rispondere perchè non ricordo gli atteggiamenti che avevo da bambino. Il modello di omoerotico soggettivo però mi corrisponde. Io sono spiccicato a mia madre quindi ho dei tratti somatici femminili. Vivo l'amore, e non solo quello, in maniera narcisistica. Purtroppo mi trovo in questa condizione. Non riesco più a stare concentrato sullo studio e adesso ho 5 esami da sostenere. Mi chiedo perchè proprio io, perchè a me è toccata la sciagura di essere diverso e discriminato. Non accettato in primis dai miei genitori. Quando sospettavano di qualcosa sulla mia sessualità non mi hanno dato il loro appoggio, ma spaventati dalla realtà hanno fatto di tutto per non vedere com'ero veramente. Vorrei andare da uno psicoterapeuta e l'ho già detto a mio padre. Ma la paura che mi dica che sono effettivamente gay mi blocca. So che potrebbe risolvermi un sacco di conflitti interiori, ma io non voglio essere gay. Non voglio accettarlo e so che lo psicoterapeuta arriverebbe a capirlo.
Scusi la lunghezza del messaggio
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 21/11/2019.
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