Sorella con esordio anoressia
Buongiorno gentilissimi, scrivo per un problema che è piombato sulla mia famiglia:
qualche giorno fa mia sorella è stata ricoverata per un attacco di panico e ha detto che è nato per l’ impossibilità di vomitare quanto ingerito, da lì ci è crollato il mondo e lei non è più la stessa: o non mangia o fa un solo pasto estremamente leggero, si pensa tantissime volte al giorno, limita pure l’acqua. Mi ha detto che vuole pesare50kg (premetto che è già quasi sottopeso), le ho risposto e che te ne fai di pesare 50 kg se non avrai più la forza di fare nulla e ti cadranno i capelli? E lei ha detto che non le importa di questa vita, che non prova più piacere a fare nulla e di non soffrire per lei perché è la decisione giusta. Inoltre prova repulsione per cibo, se mangia si sente in colpa e ha ansia, se non mangia dice di stare bene. Non vede il problema. Come possiamo aiutarla? Non vuole affrontare nessuna terapia psicologica, noi stiamo evitando di forzarla a mangiare però non possiamo vederla deperire così a vista d’occhio. Lei sa che noo ci saremo sempre per aiutarla, anche se i nostri genitori sono separati e si è sempre mantenuta l’ unità familiare quando ci sono stati problemi da affrontare. Datemi un consiglio per favore.
Io per anni ho avuto il problema opposto: mi strafogavo di continuo anche se poi non vomitavo e infatti ero obesa, ma l’ anno scorso ho perso parecchi kg e ora sono in leggero sovrappeso, ma non me ne curo molto anche perché faccio sport di forza e quindi ho un bmi accettabile. Vorrei che anche lei trovasse la serenità con il proprio corpo, serenità che io ho acquisito con una profonda crescita interiore. La differenza però sta nel fatto che lei sta mettendo a repentaglio la propria salute.
Grazie a chi leggerà,
In fede
qualche giorno fa mia sorella è stata ricoverata per un attacco di panico e ha detto che è nato per l’ impossibilità di vomitare quanto ingerito, da lì ci è crollato il mondo e lei non è più la stessa: o non mangia o fa un solo pasto estremamente leggero, si pensa tantissime volte al giorno, limita pure l’acqua. Mi ha detto che vuole pesare50kg (premetto che è già quasi sottopeso), le ho risposto e che te ne fai di pesare 50 kg se non avrai più la forza di fare nulla e ti cadranno i capelli? E lei ha detto che non le importa di questa vita, che non prova più piacere a fare nulla e di non soffrire per lei perché è la decisione giusta. Inoltre prova repulsione per cibo, se mangia si sente in colpa e ha ansia, se non mangia dice di stare bene. Non vede il problema. Come possiamo aiutarla? Non vuole affrontare nessuna terapia psicologica, noi stiamo evitando di forzarla a mangiare però non possiamo vederla deperire così a vista d’occhio. Lei sa che noo ci saremo sempre per aiutarla, anche se i nostri genitori sono separati e si è sempre mantenuta l’ unità familiare quando ci sono stati problemi da affrontare. Datemi un consiglio per favore.
Io per anni ho avuto il problema opposto: mi strafogavo di continuo anche se poi non vomitavo e infatti ero obesa, ma l’ anno scorso ho perso parecchi kg e ora sono in leggero sovrappeso, ma non me ne curo molto anche perché faccio sport di forza e quindi ho un bmi accettabile. Vorrei che anche lei trovasse la serenità con il proprio corpo, serenità che io ho acquisito con una profonda crescita interiore. La differenza però sta nel fatto che lei sta mettendo a repentaglio la propria salute.
Grazie a chi leggerà,
In fede
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Gentile utente,
talvolta è più facile partire da una Consulenza con il/la Nutrizionista
anzichè dallo/a Psicologo/a:
le resistenze di chi ha bisogno possono essere minori.
Per situazioni come quella di Sua sorella
il Servizio Sanitario Nazionale ha creato una rete di Centri per i Disturbi alimentari (gratuiti o solo ticket)
nei quali tutti gli Specialisti
- a partire dal nutrizionista per passare poi allo psicologo, psichiatra, endocrinologo, ecc. -
sono a disposizione in forma "integrata", cioè coordinati tra loro
come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-sconfiggere-dca.html .
La terapia attuata presso i Centri è a carico del Servizio Pubblico, in modo che non sia l'elemento economico a scoraggiare il curarsi.
La mappa nazionale dei Centri la troverà nel linkato sopra, regione per regione.
Riguardo ai comportamenti che i famigliari sono indirizzati ad assumere,
potrà trovare qui le linee guida del Ministero della Salute:
"DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE: RACCOMANDAZIONI per FAMILIARI
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2774_allegato.pdf "
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
talvolta è più facile partire da una Consulenza con il/la Nutrizionista
anzichè dallo/a Psicologo/a:
le resistenze di chi ha bisogno possono essere minori.
Per situazioni come quella di Sua sorella
il Servizio Sanitario Nazionale ha creato una rete di Centri per i Disturbi alimentari (gratuiti o solo ticket)
nei quali tutti gli Specialisti
- a partire dal nutrizionista per passare poi allo psicologo, psichiatra, endocrinologo, ecc. -
sono a disposizione in forma "integrata", cioè coordinati tra loro
come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-sconfiggere-dca.html .
La terapia attuata presso i Centri è a carico del Servizio Pubblico, in modo che non sia l'elemento economico a scoraggiare il curarsi.
La mappa nazionale dei Centri la troverà nel linkato sopra, regione per regione.
Riguardo ai comportamenti che i famigliari sono indirizzati ad assumere,
potrà trovare qui le linee guida del Ministero della Salute:
"DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE: RACCOMANDAZIONI per FAMILIARI
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2774_allegato.pdf "
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 11/11/2019.
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