Come affrontare la vita quotidiana durante un percorso psicoterapeutico?

Buongiorno,

Sto attraversando un momento piuttosto delicato della mia vita, nella quale si è abbattuta una pensante crisi esistenziale; in realtà sempre stata presente ma mai in modo così intenso da arrestarmi e opprimermi.
Sto già seguendo un percorso terapeutico con uno psicologo da circa sei mesi, e di recente mi ha anche offerto l’opportunità (che coglierò) di vederlo più spesso avendo lui constatato che affronto momenti piuttosto difficili molto spesso durante la settimana.
Ciononostante ho comunque una domanda da porre, se qualcuno ha una risposta. Sebbene io sia fiducioso nella terapia e nel lavoro con lo psicologo, sebbene sappia che è un percorso di guarigione che richiede molto tempo e sebbene sia anche consapevole che potrebbe non esserci una reale risposta, vorrei chiedervi se esistono delle tecniche o delle strategie che potrei mettere in atto durante la giornata per affrontare i momenti di crisi/difficoltà. Come posso appellarmi al lato più forte di me per superare l’instante di crisi in cui mi distraggo a lavoro o rimugino sulle cose fino a stancarmi e voler dormire solo per concludere l’agonia? Come distrarre il mio cervello dal propormi occasioni in cui sfibrarmi?
La terapia è un percorso lungo e nel frattempo vorrei cercare di vivere, non sopravvivere, specialmente perché ho necessità di lavorare e di studiare e non posso, economicamente parlando, mettere in stand-by la mia vita per questo.
Ho chiesto queste cose al mio psicologo ma non mi ha mai dato una risposta, forse perché non c’è o forse perché la devo cercare dentro di me. Dovrei forse accettare in pieno la sofferenza per riuscire a guarire totalmente senza applicare atteggiamenti protettivi?
Trovo beneficio nel suo aiuto, ma da solo durante la settimana mi sembra di impazzire.
Vi ringrazio per l’attenzione dedicatami.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
le tecniche distrattorie da certi pensieri disturbanti esistono, ma non è il caso di parlarne on-line, per la ragione che non possiamo capire, attraverso la sua email, da quale tipo di pensieri sia "aggredito", in quali circostanze, quanto spesso, e quale metodo stia usando il suo terapeuta.
Per elaborare una strategia di fronteggiamento (o coping, in linguaggio specialistico), di solito è essenziale il colloquio clinico. Se il suo psicologo non gliel'ha ancora proposta, forse desidera osservarla ancora, o avrà altre ragioni altrettanto valide.
Le consiglio in ogni caso di presentargli la sua richiesta esattamente come ha fatto con noi.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta dottoressa. In effetti non ho scritto molto sulla mia condizione attuale poiché il malessere che provo è talmente ampio e generalizzato da inserirsi in ogni campo della mia vita (famiglia, condizione lavorativa, sessualità, rapporti interpersonali), sicuramente tutti temi in cui comunque c'è da scavare.
Detto questo, lo psicologo -se non ricordo male- utilizza la tecnica psicoanalitica di Freud. A questo punto mi verrebbe da pensare che il suo metodo non preveda strategie di fronteggiamento, perché nonostante le mie passate e recenti richieste non mi ha dato nessun consiglio.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
se lei sta procedendo bene nel percorso intrapreso, e la sua relazione terapeutica a suo giudizio è valida, dovrà attenersi a quanto stabilito con il curante. Se invece non si sente sufficientemente supportato potrebbe tentare un approccio differente.
Oggi gli psicoterapeuti hanno -o dovrebbero avere- una pluralità di strumenti nel proprio bagaglio professionale, per poter scegliere quello che ritengono più efficace nei confronti di ciascun paziente.
Il suo psicologo le avrà certo spiegato perché non le dà nessun consiglio. La sua richiesta rimanda ad un approccio di tipo cognitivo-comportamentale, ma rimane il fatto che a proposito dei vari campi in cui si manifesta il suo disagio lei scrive: "sicuramente tutti temi in cui comunque c'è da scavare". Se con questo lei intende una lunga analisi, mi sembra che con l'attuale psicologo abbia trovato quello che cerca. Altrimenti dovrebbe impegnarsi nel cambiamento, a cui non tutti si sentono disposti.
Molti auguri.