Diverse relazioni, stesso schema.
Buonasera sono una ragazza di 22 anni. sempre stata il genere di ragazza innamorata dell'amore, quello idealizzato, poetico e travolgente.
Le prime esperienze che ho avuto sono state davvero debilitanti, frequentazioni sempre con ragazzi che non volevano impegnarsi e, peggio, che cercavano sesso approfittando della mia ingenuità. Quindi puntualmente cadevo a pezzi ogni volta che sparivano senza darmi spiegazioni, magari anche dopo aver raggiunto il proprio scopo.
Dopo l'ennesima sofferenza, a 16 anni conobbi un ragazzo. Passati i primi giorni di euforia, caddi in un'angoscia quando mi iniziai a chiedere se davvero mi piacesse. Sono stati i mesi più brutti della mia vita: angoscia, tristezza, ansia, senso di colpa mi davano il tormento. Si risolsero dopo qualche mese quando cercai di prendere le distanze affettive da lui. Tuttavia rimanemmo insieme 4 anni, tra alti e bassi, in cui sempre io per varie infatuazioni per altri ragazzi lo lasciavo e ricercavo. Dopo di che Ci lasciammo definitivamente (ci riuscii dopo tanto tempo).
Pochi mesi dopo conobbi un altro ragazzo. Storia travagliata e malata. Sviluppai una dipendenza affettiva verso questa persona, tuttavia anche questa volta, dopo due giorni di chat, arrivò l'angoscia. La paura di ferirlo (assurda, lo conoscevo a malapena!) . Avevo già i sensi di colpa senza neanche stringerci un legame. Tuttavia questa angoscia fu meno pesante di quella della prima relazione. L'attenzione si concentrò tutta su di lui, non facevo altro che pensare al modo di piacergli di più e di attirare la sua attenzione dal momento che lui era sempre distaccato emotivamente. La storia si chiuse quando mi mise le mani addosso a seguito di una lite.
Dopo qualche mese iniziai ad allenarmi e chiesi consiglio a un ragazzo che conoscevo di vista, abbiamo iniziato a parlare e dopo qualche mese di fortissima insicurezza a stringere un legame (avevo davvero paurissima di ferirlo) ci fidanzammo. Ora è un anno che siamo insieme e a me quell'insicurezza non è mai sparita del tutto. Alcuni giorni sento un senso di angoscia profonda, senso di colpa, insoddisfazione che mi prendono lo stomaco. Ho paura di non ricambiare i suoi sentimenti, a volte ho la sensazione di non sopportarlo, però non voglio lasciarlo. È un ragazzo molto sicuro e affidabile e serio (cosa che cerco in primis in un ragazzo) eppure ho questi dubbi continui.
Per qualche mese, l'anno scorso sono andata da una psicologa, lei mi disse che dovevo indugiare, che nonostante fossi scoraggiata da questi dubbi, io continuavo la relazione. Lei arrivò alla conclusione che la mia è una paura di coinvolgermi in un rapporto che mi costringe sempre ad assicurarmi una 'via di fuga'. Eppure non mi convince. Cioè teoricamente non dovrei aver paura sul fatto che lui non ricambi e non viceversa?
Sono davvero stanca di non riuscire più a vivere una relazione serenamente, a calibrare qualsiasi sensazione che provo. A domandarmi se ciò che provo è amore o qualcos'altro.
Le prime esperienze che ho avuto sono state davvero debilitanti, frequentazioni sempre con ragazzi che non volevano impegnarsi e, peggio, che cercavano sesso approfittando della mia ingenuità. Quindi puntualmente cadevo a pezzi ogni volta che sparivano senza darmi spiegazioni, magari anche dopo aver raggiunto il proprio scopo.
Dopo l'ennesima sofferenza, a 16 anni conobbi un ragazzo. Passati i primi giorni di euforia, caddi in un'angoscia quando mi iniziai a chiedere se davvero mi piacesse. Sono stati i mesi più brutti della mia vita: angoscia, tristezza, ansia, senso di colpa mi davano il tormento. Si risolsero dopo qualche mese quando cercai di prendere le distanze affettive da lui. Tuttavia rimanemmo insieme 4 anni, tra alti e bassi, in cui sempre io per varie infatuazioni per altri ragazzi lo lasciavo e ricercavo. Dopo di che Ci lasciammo definitivamente (ci riuscii dopo tanto tempo).
Pochi mesi dopo conobbi un altro ragazzo. Storia travagliata e malata. Sviluppai una dipendenza affettiva verso questa persona, tuttavia anche questa volta, dopo due giorni di chat, arrivò l'angoscia. La paura di ferirlo (assurda, lo conoscevo a malapena!) . Avevo già i sensi di colpa senza neanche stringerci un legame. Tuttavia questa angoscia fu meno pesante di quella della prima relazione. L'attenzione si concentrò tutta su di lui, non facevo altro che pensare al modo di piacergli di più e di attirare la sua attenzione dal momento che lui era sempre distaccato emotivamente. La storia si chiuse quando mi mise le mani addosso a seguito di una lite.
Dopo qualche mese iniziai ad allenarmi e chiesi consiglio a un ragazzo che conoscevo di vista, abbiamo iniziato a parlare e dopo qualche mese di fortissima insicurezza a stringere un legame (avevo davvero paurissima di ferirlo) ci fidanzammo. Ora è un anno che siamo insieme e a me quell'insicurezza non è mai sparita del tutto. Alcuni giorni sento un senso di angoscia profonda, senso di colpa, insoddisfazione che mi prendono lo stomaco. Ho paura di non ricambiare i suoi sentimenti, a volte ho la sensazione di non sopportarlo, però non voglio lasciarlo. È un ragazzo molto sicuro e affidabile e serio (cosa che cerco in primis in un ragazzo) eppure ho questi dubbi continui.
Per qualche mese, l'anno scorso sono andata da una psicologa, lei mi disse che dovevo indugiare, che nonostante fossi scoraggiata da questi dubbi, io continuavo la relazione. Lei arrivò alla conclusione che la mia è una paura di coinvolgermi in un rapporto che mi costringe sempre ad assicurarmi una 'via di fuga'. Eppure non mi convince. Cioè teoricamente non dovrei aver paura sul fatto che lui non ricambi e non viceversa?
Sono davvero stanca di non riuscire più a vivere una relazione serenamente, a calibrare qualsiasi sensazione che provo. A domandarmi se ciò che provo è amore o qualcos'altro.
[#1]
Salve.
Immagino e comprendo la sua angoscia e quanto possa essere complicato per lei vivere questa relazione che riconosce come tuttavia importante.
Credo sia difficile e spesso poco opportuno dare interpretazioni cliniche basandosi su racconti significativi ma nn sempre esaustivi. Da ciò che dice lei vive profonde difficoltà relazionali che credo vadano approfondite in un contesto di terapia così che possa prendersene cura e riuscire a cambiare cosa di se non funziona e la ostacola nel vivere una relazione serena.se vuole può contattarmi telefonicamente per fissare un colloquio.
Il mio numero e’:3464140289
Immagino e comprendo la sua angoscia e quanto possa essere complicato per lei vivere questa relazione che riconosce come tuttavia importante.
Credo sia difficile e spesso poco opportuno dare interpretazioni cliniche basandosi su racconti significativi ma nn sempre esaustivi. Da ciò che dice lei vive profonde difficoltà relazionali che credo vadano approfondite in un contesto di terapia così che possa prendersene cura e riuscire a cambiare cosa di se non funziona e la ostacola nel vivere una relazione serena.se vuole può contattarmi telefonicamente per fissare un colloquio.
Il mio numero e’:3464140289
Dr.ssa Sara Fordellone
psicologa psicoterapeuta
[#2]
Buongiorno,
da quanto da lei esposto, vi sono relazioni travagliate che si ripetono nel corso degli anni con uno schema simile. Gli schemi si formano solitamente in base ad apprendimenti nelle relazioni primarie con persone significative (ad esempio dove ha imparato che le persone possono essere ferite?), e/o può esserci una componente traumatica. In ogni caso sono questioni che meritano un opportuno approfondimento con un percorso terapeutico per cercare una soluzione adeguata al malessere relazionale che sperimenta. Se lo desidera sono a sua disposizione per valutare questa opportunità. Cell. 347.4757098
Dr.ssa Daniela Tabacchiera
Psicologa Psicoterapeuta
Analista Transazionale Certificato
EMDR Practitioner
da quanto da lei esposto, vi sono relazioni travagliate che si ripetono nel corso degli anni con uno schema simile. Gli schemi si formano solitamente in base ad apprendimenti nelle relazioni primarie con persone significative (ad esempio dove ha imparato che le persone possono essere ferite?), e/o può esserci una componente traumatica. In ogni caso sono questioni che meritano un opportuno approfondimento con un percorso terapeutico per cercare una soluzione adeguata al malessere relazionale che sperimenta. Se lo desidera sono a sua disposizione per valutare questa opportunità. Cell. 347.4757098
Dr.ssa Daniela Tabacchiera
Psicologa Psicoterapeuta
Analista Transazionale Certificato
EMDR Practitioner
Dr.ssa Daniela Tabacchiera
[#3]
Mi sembra che lei sia andata da una collega... ha smesso di andarci? Non sempre quello che lo psicologo ci dice ci soddisfa sul momento, ma è sempre utile approfondire e soprattutto è da evitarsi di "saltellare" da uno psicologo all'altro alla ricerca di una soluzione immediata e soddisfacente che non può esserci. Capisco che non sia facile, ma si tratta di lavorare su si sè in modo più approfondito. Per cui non le dò la mia disponibilità, bensì la invito a continuare (o riprendere) il rapporto con la collega che l'ha già seguita. Cari auguri!
Dr.ssa Eleonora Arduino
psicologa-psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 985 visite dal 09/11/2019.
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