pensiero ossessivo sul mio atteggiamento nelle relazioni
Buonasera Gentili Dottori,
vi scrivo perché vorrei capire il perché del mio atteggiamento nelle relazioni sentimentali. Sono una ragazza di 28 anni, sono tendenzialmente ansiosa e in passato ho sofferto molto a causa di pensieri ossessivi.
Da diversi mesi sto con un ragazzo che mi piace molto e che mi ricambia, il problema è che tra i due sono sempre stata io quella "più bisognosa", lui è rispettoso, dolce e presente ma è quello fisicamente meno attaccato, che si mostra più sicuro di sé ed è senza dubbio una persona indipendente, tratto del suo carattere che apprezzo molto. Fin qui tutto bene, se non fosse che nel momento in cui invece lui si mostra più attaccato a me, comincia ad essere più premuroso ecc io mi sento "più sicura" e quindi è come se "allentassi la presa". Questo mio cambio di atteggiamento mi spaventa e comincio a rimuginarci sopra. E' come se dovessi sempre sentirmi sul filo del rasoio nelle relazioni, come se non fossi abituata a ricevere, come se avessi sempre bisogno di non sentirmi pienamente sicura che l'altro ci sia, se mi sento sicura è come se mi sentissi meno attratta.
Eppure non sono una che perde interesse non appena conquista, anzi, io ho bisogno di sapere che l'altro c'è altrimenti non muovo un passo, soprattutto per timidezza, e soprattutto sono una persona che se non è appagata ne discute, se mi sento trascurata lo dico, per cui non cerco affatto qualcuno che mi tratti male, però perché reagisco in questo modo se mi sento "troppo sicura" che l'altro c'è?
Appena mi sento più "rilassata" mi assalgono questi pensieri, cioè comincio a pensare che non mi piace più, che sono un'immatura, che non capirò mai come si sta in coppia, che ho un problema da risolvere e così via in vortice infinito.
A me piace questo ragazzo e voglio godermi questa relazione, voglio specificare che la cosa non è accaduta all'improvviso, sono stata bene vedendo che lui nell'ultimo periodo è stato più presente e fisicamente più vicino, è successo tutto in seguito ad un pensiero che ho fatto percependomi meno "attaccata".
Vorrei tanto che qualcuno mi aiutasse a capire
vi scrivo perché vorrei capire il perché del mio atteggiamento nelle relazioni sentimentali. Sono una ragazza di 28 anni, sono tendenzialmente ansiosa e in passato ho sofferto molto a causa di pensieri ossessivi.
Da diversi mesi sto con un ragazzo che mi piace molto e che mi ricambia, il problema è che tra i due sono sempre stata io quella "più bisognosa", lui è rispettoso, dolce e presente ma è quello fisicamente meno attaccato, che si mostra più sicuro di sé ed è senza dubbio una persona indipendente, tratto del suo carattere che apprezzo molto. Fin qui tutto bene, se non fosse che nel momento in cui invece lui si mostra più attaccato a me, comincia ad essere più premuroso ecc io mi sento "più sicura" e quindi è come se "allentassi la presa". Questo mio cambio di atteggiamento mi spaventa e comincio a rimuginarci sopra. E' come se dovessi sempre sentirmi sul filo del rasoio nelle relazioni, come se non fossi abituata a ricevere, come se avessi sempre bisogno di non sentirmi pienamente sicura che l'altro ci sia, se mi sento sicura è come se mi sentissi meno attratta.
Eppure non sono una che perde interesse non appena conquista, anzi, io ho bisogno di sapere che l'altro c'è altrimenti non muovo un passo, soprattutto per timidezza, e soprattutto sono una persona che se non è appagata ne discute, se mi sento trascurata lo dico, per cui non cerco affatto qualcuno che mi tratti male, però perché reagisco in questo modo se mi sento "troppo sicura" che l'altro c'è?
Appena mi sento più "rilassata" mi assalgono questi pensieri, cioè comincio a pensare che non mi piace più, che sono un'immatura, che non capirò mai come si sta in coppia, che ho un problema da risolvere e così via in vortice infinito.
A me piace questo ragazzo e voglio godermi questa relazione, voglio specificare che la cosa non è accaduta all'improvviso, sono stata bene vedendo che lui nell'ultimo periodo è stato più presente e fisicamente più vicino, è successo tutto in seguito ad un pensiero che ho fatto percependomi meno "attaccata".
Vorrei tanto che qualcuno mi aiutasse a capire
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Gentile ragazza,
questa ansia che percepisce nel vivere la relazione amorosa con il suo ragazzo, verosimilmente potrebbe trarre origine da esperienze relazioni passate, su cui la invito a riflettere..., oppure, come lei ci riferisce, definendosi una persona tendenzialmente ansiosa, da caratteristiche della sua personalità, su cui sarebbe consigliato analizzarle con un professionista.
Infine, a quanto già detto, vorrei aggiungere che provare un certo livello di ambivalenza verso gli altri, in determinati momenti, può essere normale nelle relazioni umani, ma quando questa sensazione comincia a danneggiare la capacità di godere delle relazioni e non dare stabilità alle stesse, ritengo utile, in quel caso, intraprendere un percorso psicologico.
questa ansia che percepisce nel vivere la relazione amorosa con il suo ragazzo, verosimilmente potrebbe trarre origine da esperienze relazioni passate, su cui la invito a riflettere..., oppure, come lei ci riferisce, definendosi una persona tendenzialmente ansiosa, da caratteristiche della sua personalità, su cui sarebbe consigliato analizzarle con un professionista.
Infine, a quanto già detto, vorrei aggiungere che provare un certo livello di ambivalenza verso gli altri, in determinati momenti, può essere normale nelle relazioni umani, ma quando questa sensazione comincia a danneggiare la capacità di godere delle relazioni e non dare stabilità alle stesse, ritengo utile, in quel caso, intraprendere un percorso psicologico.
Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 654 visite dal 09/11/2019.
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