Ho l'ansia?
Buonasera. Sono una ragazza di 21 anni e scrivo perché ultimamente sto avendo un pensiero che mi tormenta riguardo alla morte, o al distacco in generale. Non sono mai andata da un professionista quindi scrivo qua per chiedere se i miei problemi, sono vera e propria ansia o no. Fin da piccola ricordo di avere piccole ossessioni tipo il mettere più volte un pantalone altrimenti sarebb successo qualcosa di brutto ai miei, fare 3 volte il segno di croce perché altrimenti succedeva qualcosa ai miei o a me personalmente. Inoltre, fin da piccola ho sempre pensato al fatto che se un giorno mi fossi sposata e mi fossi dovuta separare, non avrei retto il colpo.
Riguardo a questo problema in fatto di amore, non ho mai avuto problemi perché ho avuto piccole conoscenze superficiali di massimo un mese perché io in primis, senza rendermene conto, non volevo aprirmi per paura. Questo fino a quando, un anno fa, ho conosciuto il mio attuale ragazzo, più grande di me, maturo, il classico bravo ragazzo che c'é senza doverlo rincorrere o fare strategie, che mi rispetta, che è presente in tutto.. . Fin da subito ho avuto paura con lui (all'inizio lo lasciavo e riprendevo subito dopo ma tutto questo per paura) e ora mi ritrovo ad aver paura di perderlo in quanto troppo giovani per rimanere insieme una vita intera. Ho 21 anni, lui 25 e ho l'ossessione che da qua a qualche anno ci lasceremo.. . Non ho un brutto fisico tutto sommato ma per esempio, non ho seno e quindi sono convinta che ci lasceremo anche per questo, perché non potrà vivere tutta la vita senza provare altre esperienze al di fuori di me. Eppure la quasi certezza di questa cosa mi spiazza, mi fa bloccare e piangere infinitamente senza speranza di una soluzione. A volte mi dico che non è detto, che ci sono eccezioni nella vita, ma non ritengo che sia il mio caso, perché sarebbe una cosa impossibile. Per me è tutto e non riesco a vivermi il presente con lui (dove le cose vanno tutte benissimo) per questa paura.
Ho un'altra grande paura, che ho sempre avuto anche questa ma crescendo, si è notevolmente ampliata, soprattutto con la morte di mia nonna, e il malore di mio papà (ha avuto un'emoragia, ma si è salvato). Non riesco ad accettare il fatto che un giorno i miei genitori moriranno, un giorno vivrò senza di loro, senza mia mamma (quando è morta mia nonna, mi sono immaginata il dolore di mia mamma per aver perso sua mamma e da li sono iniziate le mie ossessioni). Piango sempre perché vorrei morire prima io di loro, per non patire quel dolore, non capisco che senso abbia vivere per poi morire e vedere morire la propria mamma o il proprio papà.
Ho queste ossessioni ormai paralizzanti, ci penso ogni giorno e vivo male anche il presente con loro, insieme al presente con il mio fidanzato.
È normale avere queste ossessioni? Soffro di ansia? A volte mi sembra tutto irreale e mi sento fuori dal mondo. Ho paura di tutto e, ora, sono solo un ammasso di paure e insicurezze.
Riguardo a questo problema in fatto di amore, non ho mai avuto problemi perché ho avuto piccole conoscenze superficiali di massimo un mese perché io in primis, senza rendermene conto, non volevo aprirmi per paura. Questo fino a quando, un anno fa, ho conosciuto il mio attuale ragazzo, più grande di me, maturo, il classico bravo ragazzo che c'é senza doverlo rincorrere o fare strategie, che mi rispetta, che è presente in tutto.. . Fin da subito ho avuto paura con lui (all'inizio lo lasciavo e riprendevo subito dopo ma tutto questo per paura) e ora mi ritrovo ad aver paura di perderlo in quanto troppo giovani per rimanere insieme una vita intera. Ho 21 anni, lui 25 e ho l'ossessione che da qua a qualche anno ci lasceremo.. . Non ho un brutto fisico tutto sommato ma per esempio, non ho seno e quindi sono convinta che ci lasceremo anche per questo, perché non potrà vivere tutta la vita senza provare altre esperienze al di fuori di me. Eppure la quasi certezza di questa cosa mi spiazza, mi fa bloccare e piangere infinitamente senza speranza di una soluzione. A volte mi dico che non è detto, che ci sono eccezioni nella vita, ma non ritengo che sia il mio caso, perché sarebbe una cosa impossibile. Per me è tutto e non riesco a vivermi il presente con lui (dove le cose vanno tutte benissimo) per questa paura.
Ho un'altra grande paura, che ho sempre avuto anche questa ma crescendo, si è notevolmente ampliata, soprattutto con la morte di mia nonna, e il malore di mio papà (ha avuto un'emoragia, ma si è salvato). Non riesco ad accettare il fatto che un giorno i miei genitori moriranno, un giorno vivrò senza di loro, senza mia mamma (quando è morta mia nonna, mi sono immaginata il dolore di mia mamma per aver perso sua mamma e da li sono iniziate le mie ossessioni). Piango sempre perché vorrei morire prima io di loro, per non patire quel dolore, non capisco che senso abbia vivere per poi morire e vedere morire la propria mamma o il proprio papà.
Ho queste ossessioni ormai paralizzanti, ci penso ogni giorno e vivo male anche il presente con loro, insieme al presente con il mio fidanzato.
È normale avere queste ossessioni? Soffro di ansia? A volte mi sembra tutto irreale e mi sento fuori dal mondo. Ho paura di tutto e, ora, sono solo un ammasso di paure e insicurezze.
[#1]
Buongiorno cara,
ho letto la sua lettera e quello che mi ha colpito è la difficoltà a soffermarsi sul dolore che si trova alla base di tutta l' impalcatura, composta da paure e timori, che le sta ingombrando la mente.
Le consiglio di fermarsi un momento e di tornare ad occuparsi di sè grazie all'aiuto di una solida psicoterapia.
Le sarà di grande aiuto e le permetterà di tornare a vivere senza affanni e tentennamenti.
L'abbraccio.
ho letto la sua lettera e quello che mi ha colpito è la difficoltà a soffermarsi sul dolore che si trova alla base di tutta l' impalcatura, composta da paure e timori, che le sta ingombrando la mente.
Le consiglio di fermarsi un momento e di tornare ad occuparsi di sè grazie all'aiuto di una solida psicoterapia.
Le sarà di grande aiuto e le permetterà di tornare a vivere senza affanni e tentennamenti.
L'abbraccio.
Dr.ssa Maurizia Falone Percivale
Psicologa, Psicoterapeuta Individuale, di Coppia, di Gruppo. Sessuologa Clinica.
Cellulare 3472488618
[#2]
Utente
Buonasera dottoressa, la ringrazio per aver letto la mia lettera e aver risposto. Cosa intende quando dice "la difficoltà a soffermarsi sul dolore che si trova alla base dell'impalcatura, composta da paure e timori" ? Intende dire che faccio difficoltà quasi non riuscissi a tollerarlo?
Grazie mille.
Grazie mille.
[#3]
Buonasera,
sì, proprio così.
Come se dovesse fuggire dal dolore perchè ne è spaventata.
Ma con calma, pianino pianino, un pezzetto per volta, siamo in grado di osservarlo, riconoscerlo, dargli nome ed infine metabolizzarlo ed espellerlo.
La psicoterapia è un percorso, talvolta più lento e talvolta più veloce, ma ci porta lontano dai mali accumulati nel passato che ostruiscono e sabotano le nostre vite attuali.
Ci pensi.
Buona serata.
sì, proprio così.
Come se dovesse fuggire dal dolore perchè ne è spaventata.
Ma con calma, pianino pianino, un pezzetto per volta, siamo in grado di osservarlo, riconoscerlo, dargli nome ed infine metabolizzarlo ed espellerlo.
La psicoterapia è un percorso, talvolta più lento e talvolta più veloce, ma ci porta lontano dai mali accumulati nel passato che ostruiscono e sabotano le nostre vite attuali.
Ci pensi.
Buona serata.
[#4]
Gentilissima,
ho letto con attenzione quanto ha scritto.
Da ciò che leggo sembra presente una tendenza al disturbo ossessivo compulsivo e all'ansia di malattia.
Potrebbero inoltre essere presenti alcuni tratti di personalità che porterebbero a difficoltà relazionali.
Mi sento di consigliarle qualche colloquio clinico con uno psicologo, in modo da poter inquadrare con precisione il problema, capire se sino presenti veri e propri disturbi. Sarebbe utile non far passare troppo temo, col passare degli anni questi problemi tendono solitamente a peggiorare e a radicarsi sempre più.
Resto a disposizione per chiarimenti.
ho letto con attenzione quanto ha scritto.
Da ciò che leggo sembra presente una tendenza al disturbo ossessivo compulsivo e all'ansia di malattia.
Potrebbero inoltre essere presenti alcuni tratti di personalità che porterebbero a difficoltà relazionali.
Mi sento di consigliarle qualche colloquio clinico con uno psicologo, in modo da poter inquadrare con precisione il problema, capire se sino presenti veri e propri disturbi. Sarebbe utile non far passare troppo temo, col passare degli anni questi problemi tendono solitamente a peggiorare e a radicarsi sempre più.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Dr. Davide Di Giovanni
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 983 visite dal 07/11/2019.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.