Stato di angoscia e incertezza
Salve..
I miei problemi sono cominciati circa 4 anni fa. Ho avuto un'esperienza di lavoro andata male che ha creato disturbi nel mio modo di vivere.
In quel periodo ero lontana da casa dal mio amato compagno. . e in un posto privo di punti di riferimento in cui mi sentivo in costante pericolo vulnerabile e volevo convincermi a tutti i costi che invece fosse una bella esperienza.
Sul lavoro la mia empatia è diventata eccessiva la disponibilità a lavorare senza limiti.. rinunciavo persino a mangiare e ci tenevo che si creasse un buon rapporto di fiducia tra colleghi. fingevo di essere felice solare.
Questo sforzo mi costava cosi tanto che poi con i miei affetti ero diventata distante e con il tempo faticavo a provare emozioni fisiche e non.. quando mi sono resa conto che qualcosa non andasse e che dovevo affrontare il problema mi sono sentita devastata mi mancava la terra sotto i piedi ho tentato il suicidio mi sentivo persa spaventata nuda e mi sono licenziata.
Ero felicissima di questo da li ho ripreso pian piano in mano la mia vita. In quel periodo un lutto ha cambiato di nuovo il mio stato d'animo. Da quel momento ho paura del tempo delle sofferenze delle perdite di avere dei figli di perdere l'amore della mia vita o di vederlo soffrire.. è un ansia costante che tutto si perda.. nn so più come vivere felice e ho paura si essere tossica per coloro che amo.. cosa non va in me?
Per favore rispondetemi in fretta..ho bisogno di aiuto ..per favore
I miei problemi sono cominciati circa 4 anni fa. Ho avuto un'esperienza di lavoro andata male che ha creato disturbi nel mio modo di vivere.
In quel periodo ero lontana da casa dal mio amato compagno. . e in un posto privo di punti di riferimento in cui mi sentivo in costante pericolo vulnerabile e volevo convincermi a tutti i costi che invece fosse una bella esperienza.
Sul lavoro la mia empatia è diventata eccessiva la disponibilità a lavorare senza limiti.. rinunciavo persino a mangiare e ci tenevo che si creasse un buon rapporto di fiducia tra colleghi. fingevo di essere felice solare.
Questo sforzo mi costava cosi tanto che poi con i miei affetti ero diventata distante e con il tempo faticavo a provare emozioni fisiche e non.. quando mi sono resa conto che qualcosa non andasse e che dovevo affrontare il problema mi sono sentita devastata mi mancava la terra sotto i piedi ho tentato il suicidio mi sentivo persa spaventata nuda e mi sono licenziata.
Ero felicissima di questo da li ho ripreso pian piano in mano la mia vita. In quel periodo un lutto ha cambiato di nuovo il mio stato d'animo. Da quel momento ho paura del tempo delle sofferenze delle perdite di avere dei figli di perdere l'amore della mia vita o di vederlo soffrire.. è un ansia costante che tutto si perda.. nn so più come vivere felice e ho paura si essere tossica per coloro che amo.. cosa non va in me?
Per favore rispondetemi in fretta..ho bisogno di aiuto ..per favore
[#1]
Buongiorno,
da quello che scrive sembra che lei sia riuscita ad individuare un momento particolarmente difficile della sua vita lavorativa che la ha portata successivamente a sviluppare le paure e le forti angosce che ha descritto. L'eccesso di empatia da lei sperimentato sembra essere stato una vera e propria perdita dei confini tra sé e gli altri, tra sé e il mondo esterno. Da ciò forse la sua angoscia attuale si è trasformata in paura di perdere tutto e, sembrerebbe, paura di perdere sé stessa.
Non mi è possibile fare ipotesi diagnostiche con i pochi elementi a disposizione e senza un contatto diretto, posso però suggerirle che, avendo lei già focalizzato la sua attenzione su alcuni aspetti della sua difficoltà, potrebbe sicuramente essere aiutata dall'iniziare un percorso psicoterapeutico, che la aiuti a comprendere e a gestire in modo più efficace le sue angosce.
La inviterei a riflettere anche sul suo lavoro, come le sembra, che tipo di emozioni le suscita? E, dato che il tutto sembra essere iniziato con un allontanamento da casa e dai suoi affetti, sarebbe importante esplorare la sua ansia da separazione, poiché probabilmente, influisce tutt'oggi sulle sue relazioni.
da quello che scrive sembra che lei sia riuscita ad individuare un momento particolarmente difficile della sua vita lavorativa che la ha portata successivamente a sviluppare le paure e le forti angosce che ha descritto. L'eccesso di empatia da lei sperimentato sembra essere stato una vera e propria perdita dei confini tra sé e gli altri, tra sé e il mondo esterno. Da ciò forse la sua angoscia attuale si è trasformata in paura di perdere tutto e, sembrerebbe, paura di perdere sé stessa.
Non mi è possibile fare ipotesi diagnostiche con i pochi elementi a disposizione e senza un contatto diretto, posso però suggerirle che, avendo lei già focalizzato la sua attenzione su alcuni aspetti della sua difficoltà, potrebbe sicuramente essere aiutata dall'iniziare un percorso psicoterapeutico, che la aiuti a comprendere e a gestire in modo più efficace le sue angosce.
La inviterei a riflettere anche sul suo lavoro, come le sembra, che tipo di emozioni le suscita? E, dato che il tutto sembra essere iniziato con un allontanamento da casa e dai suoi affetti, sarebbe importante esplorare la sua ansia da separazione, poiché probabilmente, influisce tutt'oggi sulle sue relazioni.
Dr.ssa lidia falcone
[#2]
Ex utente
Innanzitutto la ringrazio per me la sua risposta è stata d'aiuto. Non ho il coraggio di andare in terapia perché dovrei spiegare ai miei cari che tipo di problemi sento di avere e potrebbero essere risentiti del fatto che abbia nascosto tutto questo mio malessere.
Si la mia empatia è eccessiva a volte mi sento come una spugna mi sento responsabile di tutto quello che accade come se avessi una parte qualche colpa e dovessi rimediare. Sto male se vedo o sento che qualcuno sta male anche quando non mi tocca da vicino e a volte mi sento stupida per essere così ed è cosi che probabilmente mi vedrebbero gli altri.
Non ho scelto il mio lavoro per passione mi piace ma credo che la passione sia altro ma lo faccio molto bene e con dedizione..ma mi fa stare male..ma ho fatto tanti sacrifici per arrivare a questo e anche i miei genitori e quindi vorrei trovare una soluzione.
Inoltre mi sono allontanata dalle persone sono molto esigente negli affetti, sono una persona molto timida e riservata e questo non mi aiuta. dicono di me che sono una persona asociale, troppo seria e sensibile. Sin da bambina non ho mai accettato di commettere errori o passi falsi. Anche per le cose più stupide ci rimugino e provo senso di colpa e vergogna e mi tormentano.
Mi dica per favore pensa che qualcosa in me non vada bene?
Si la mia empatia è eccessiva a volte mi sento come una spugna mi sento responsabile di tutto quello che accade come se avessi una parte qualche colpa e dovessi rimediare. Sto male se vedo o sento che qualcuno sta male anche quando non mi tocca da vicino e a volte mi sento stupida per essere così ed è cosi che probabilmente mi vedrebbero gli altri.
Non ho scelto il mio lavoro per passione mi piace ma credo che la passione sia altro ma lo faccio molto bene e con dedizione..ma mi fa stare male..ma ho fatto tanti sacrifici per arrivare a questo e anche i miei genitori e quindi vorrei trovare una soluzione.
Inoltre mi sono allontanata dalle persone sono molto esigente negli affetti, sono una persona molto timida e riservata e questo non mi aiuta. dicono di me che sono una persona asociale, troppo seria e sensibile. Sin da bambina non ho mai accettato di commettere errori o passi falsi. Anche per le cose più stupide ci rimugino e provo senso di colpa e vergogna e mi tormentano.
Mi dica per favore pensa che qualcosa in me non vada bene?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 07/11/2019.
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