Padre depresso fallimento ditta
Chiedo consiglio per aiutare mio padre ormai depresso causa fallimento della sua ditta. Non riesce più a trovare la forza per svolgere anche altri lavori, si sente un fallito e ha paura del giudizio degli altri (anche di amici con cui ha lavorato). Ho seriamente paura che abbia pensieri negativi riguardo la sua vita e l'introito che potrebbe darci la sua assicurazione sulla vita.. Non crede molto agli aiuti terapeutici poiché é fatto all' "antica" un po' orgoglioso, padre padrone. É come se adesso si sentisse inutile in famiglia poiché non riesce più nel suo lavoro-dimostrazione d'affetto-mansione da padre ossia quello di non fare mancare nulla ai suoi figli e proteggerli. Ovviamente mia madre ha iniziato a lavorare e mio padre ne risente, mio fratello di 16 anni lo tratta male perché ormai mio padre ha perso autorità nei suoi confronti influendo in maniera negativa per entrambi. Come posso aiutarlo al di fuori di un terapeuta? Grazie in anticipo.
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Gentile utente,
intanto le offro tutta la mia solidarietà per la situazione che sta attraversando e per l'affetto che dimostra verso suo padre.
Venendo alle soluzioni pratiche, sarebbe necessario conoscere l'età, le competenze e lo stato generale di salute di suo padre per suggerirle se delineargli anche qualche prospettiva di lavoro.
La vicinanza affettuosa sua e di sua madre -per ora non nomino suo fratello-, il parlare col papà del vostro quotidiano, di prospettive e in generale di cose lievi e serene, col sorriso dell'ottimismo, può aiutarlo.
Se tende a recriminare sul passato, non lo bloccate, siate la sua valvola di sfogo, ascoltandolo con empatia e solo correggendo eventuali esiti disperati, tipo: "Sarebbe meglio se fossi morto" o "Non ho più nulla da offrire".
In questo caso, con calma, ricordategli quanto è essenziale la sua presenza e il suo affetto, e ringraziatelo di tutto quello che ha fatto per voi.
La depressione di suo padre sembrerebbe di natura reattiva, ossia conseguente agli eventi, non improvvisa e senza causa. Uno specialista potrebbe valutare correttamente la situazione senza lasciare che si cronicizzi. Oggi la strada maestra per uscire dalla depressione è l'abbinamento di farmaci e psicoterapia. Per i primi, almeno l'indicazione del medico di famiglia può essere utile. Ci sono naturalmente anche prodotti che si vendono in farmacia senza ricetta, per esempio quelli a base di iperico, o qualche tisana da supermercato che migliora l'umore e concilia il sonno.
Le dico queste cose pur sapendo che sono soltanto palliativi, ma a volte la natura, gli affetti familiari, e chissà, qualche colpo di fortuna che migliori le cose, potrebbero fare miracoli, mentre far sentire suo padre un malato, insistendo per farlo visitare, potrebbe essere controproducente.
Non mi ha detto se siete religiosi; in particolare se suo padre lo è. La preghiera, in questo caso, può essere un valido metodo per affrontare le avversità guardandole con il necessario distacco e la necessaria dose di speranza.
Vengo al tema spinoso di suo fratello, che nell'età più difficile a quanto pare ha perso la bussola. Con lui dovete usare fermezza, tutti e tre, ricordandogli le regole del rispetto per i membri di una famiglia che gli dà affetto e valori. Fatelo con ferma dolcezza, anche per non peggiorare in questo adolescente, a sua volta colpito dagli eventi, l'impressione di una barca affondata dalla tempesta.
Cercate anche con lui di trovare momenti di dialogo, nei quali fargli capire le sue responsabilità nella situazione, quello che ci si aspetta da lui e tutto quello che la famiglia, in cambio, gli sta offrendo ancora.
La abbraccio e le faccio tanti auguri. Ci tenga al corrente.
intanto le offro tutta la mia solidarietà per la situazione che sta attraversando e per l'affetto che dimostra verso suo padre.
Venendo alle soluzioni pratiche, sarebbe necessario conoscere l'età, le competenze e lo stato generale di salute di suo padre per suggerirle se delineargli anche qualche prospettiva di lavoro.
La vicinanza affettuosa sua e di sua madre -per ora non nomino suo fratello-, il parlare col papà del vostro quotidiano, di prospettive e in generale di cose lievi e serene, col sorriso dell'ottimismo, può aiutarlo.
Se tende a recriminare sul passato, non lo bloccate, siate la sua valvola di sfogo, ascoltandolo con empatia e solo correggendo eventuali esiti disperati, tipo: "Sarebbe meglio se fossi morto" o "Non ho più nulla da offrire".
In questo caso, con calma, ricordategli quanto è essenziale la sua presenza e il suo affetto, e ringraziatelo di tutto quello che ha fatto per voi.
La depressione di suo padre sembrerebbe di natura reattiva, ossia conseguente agli eventi, non improvvisa e senza causa. Uno specialista potrebbe valutare correttamente la situazione senza lasciare che si cronicizzi. Oggi la strada maestra per uscire dalla depressione è l'abbinamento di farmaci e psicoterapia. Per i primi, almeno l'indicazione del medico di famiglia può essere utile. Ci sono naturalmente anche prodotti che si vendono in farmacia senza ricetta, per esempio quelli a base di iperico, o qualche tisana da supermercato che migliora l'umore e concilia il sonno.
Le dico queste cose pur sapendo che sono soltanto palliativi, ma a volte la natura, gli affetti familiari, e chissà, qualche colpo di fortuna che migliori le cose, potrebbero fare miracoli, mentre far sentire suo padre un malato, insistendo per farlo visitare, potrebbe essere controproducente.
Non mi ha detto se siete religiosi; in particolare se suo padre lo è. La preghiera, in questo caso, può essere un valido metodo per affrontare le avversità guardandole con il necessario distacco e la necessaria dose di speranza.
Vengo al tema spinoso di suo fratello, che nell'età più difficile a quanto pare ha perso la bussola. Con lui dovete usare fermezza, tutti e tre, ricordandogli le regole del rispetto per i membri di una famiglia che gli dà affetto e valori. Fatelo con ferma dolcezza, anche per non peggiorare in questo adolescente, a sua volta colpito dagli eventi, l'impressione di una barca affondata dalla tempesta.
Cercate anche con lui di trovare momenti di dialogo, nei quali fargli capire le sue responsabilità nella situazione, quello che ci si aspetta da lui e tutto quello che la famiglia, in cambio, gli sta offrendo ancora.
La abbraccio e le faccio tanti auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 06/11/2019.
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