Non so come comportarmi di fronte al suo atteggiamento ambiguo verso di me
Buonasera, vi contatto perché totalmente incapace di capire come comportarmi verso l'uomo che attualmente frequento e di cui sono innamorata. Lui ha 40 anni ed è il tipico uomo bello, simpatico, estroverso e consapevole di piacere tantissimo. Ci siamo conosciuti tramite suo fratello ed è stato come conoscersi da sempre: empatia, confidenza, interessi in comune ed esperienze di vita similari. Lui è della mia città ma fa un lavoro che lo tiene 6/12 mesi in America. Io purtroppo lavoro fuori e torno nella mia città nei weekend. Quando ci siamo incontrati per la prima volta è stato magico: doveva essere un aperitivo ed è finita che mi ha riaccompagnata a casa alle 5 del mattino, poco prima di avermi baciata. Abbiamo trascorso momenti indimenticabili, pieni di risate e complicità. Non ha esitato a farmi conoscere i suoi amici e, quando è ripartito, nei 3 mesi fuori è stato costantemente presente con messaggi e chiamate. Il punto è che, dopo avermi scritto di mancargli e che a me ci tenesse davvero tanto e si trovasse benissimo con me, ha cominciato a vacillare. Mi ha confessato di soffrire per la relazione passata, di essere indietro sulla tabella di marcia e di credere che forse lui non sia in grado di avere relazioni lunghe e stabili ma che stia male nel vedere che ai suoi amici riesca. Io ho cercato in tutti i modi di fargli capire che ci fossi, che tenessi a lui e di fidarsi di me senza la pretesa che le cose cambiassero dall'oggi al domani. Da quei discorsi è cambiato: ha continuato a farsi sentire ma con un distacco maggiore, niente più commenti sulle relazioni, niente più commenti e complimenti su di me. Ha continuato e ancora continua ad includermi nella sua vita con una certa costanza (lo sento quasi tutti i giorni ed è lui a cercarmi). L'ho visto qualche giorno fa, abbiamo trascorso serate bellissime insieme. C'è ancora quella confidenza e complicità, ci sono gli abbracci nella notte, c'è la voglia di stare insieme ma l'ultima volta che ho provato a parlargli mi ha detto che non risponde ai messaggi in cui gli dico cosa provo perché "non sa cosa pensa e non può darmi garanzie". So che la sua relazione passata sia finita da meno di un anno, che ci siano stati tradimenti reciproci e che lui si rimproveri del fallimento. Io non so cosa fare, se mi avvicino non ottengo che silenzi ma, di contro, dopo una giornata al max si fa risentire come se niente fosse. Io cerco di rispettare i suoi tempi, mi ha detto che sia solo in grado di vivere alla giornata. Si contraddice dicendo che la distanza tra noi è un limite ma coltivando comunque questo rapporto. Io non capisco perché abbia cambiato atteggiamento, perché alterni momenti di vicinanza a momenti di freddezza e, allo stesso tempo, continui a volermi nella sua vita e non so davvero quale sia il modo giusto di affrontare questa cosa senza caderci malata.
Confido in un vostro consiglio e grazie in anticipo per l'attenzione.
Confido in un vostro consiglio e grazie in anticipo per l'attenzione.
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Gentile ragazza,
come ben sa l’amore è un sentimento complesso...e si fonda sul "legame" tra due persone che decidono di condividere un progetto di vita comune.
Ogni nuova relazione con un partner è caratterizzata da una fase iniziale, che chiamiamo "innamoramento", in cui la nostra psiche è solita idealizzare l’altro, senza riconoscere i suoi limiti.
Questa fase "illusoria", in breve tempo, svanisce e porta a vedere l’altro com’è realmente, con i sui limiti, difetti...e a volte contraddizioni, tipiche della natura umana.
L’accettazione dell’altro "per quello che è...", e "non per quello che vorrei che fosse...", apre la strada verso l’amore...
come ben sa l’amore è un sentimento complesso...e si fonda sul "legame" tra due persone che decidono di condividere un progetto di vita comune.
Ogni nuova relazione con un partner è caratterizzata da una fase iniziale, che chiamiamo "innamoramento", in cui la nostra psiche è solita idealizzare l’altro, senza riconoscere i suoi limiti.
Questa fase "illusoria", in breve tempo, svanisce e porta a vedere l’altro com’è realmente, con i sui limiti, difetti...e a volte contraddizioni, tipiche della natura umana.
L’accettazione dell’altro "per quello che è...", e "non per quello che vorrei che fosse...", apre la strada verso l’amore...
Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 05/11/2019.
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