Scarsa autostima
Salve sono una donna di 43 anni felicemente divorziata con un buon lavoro che adoro e due figlie.
Fin qui tutto bene, è la vita sentimentale che non va ho voglia e sento il bisogno di un compagno ma cado sempre in storie impossibili, se mi piace qualcuno tendo ad essere molto opprimente e tutti scappano via.
Vorrei essere più sicura di me soprattutto imparare a volermi bene e a stare bene da sola.
Poi cado nello sconforto, piango rendo poco sul lavoro e somstizzo il mio dolore.
Non so che fare ho bisogno di aiuto per capire cosa voglio e chi sono davvero non so.
Fin qui tutto bene, è la vita sentimentale che non va ho voglia e sento il bisogno di un compagno ma cado sempre in storie impossibili, se mi piace qualcuno tendo ad essere molto opprimente e tutti scappano via.
Vorrei essere più sicura di me soprattutto imparare a volermi bene e a stare bene da sola.
Poi cado nello sconforto, piango rendo poco sul lavoro e somstizzo il mio dolore.
Non so che fare ho bisogno di aiuto per capire cosa voglio e chi sono davvero non so.
[#1]
" ho voglia e sento il bisogno di un compagno"
Gentile Signora,
il fatto che si definisca "felicemente divorziata", mi fa pensare che -se non altro- sa bene che tipo di uomo NON vuole accanto a sé... ;-)
Comprensibile il desiderio di un compagno che ci ami e ci stia a fianco, meno ragionevole avvertirne il 'bisogno'. Ciò denota, infatti, un deficit, una mancanza, un vuoto da colmare; un desiderio invece presuppone una progettualità (relativa a qualcosa di nuovo o alla trasformazione dell'esistente).
Questo vuoto è così tanto riconoscibile da chi le sta vicino?
Sentirsi oggetto di desiderio è un'esperienza profondamente diversa dal sentirsi oggetto della risoluzione di un bisogno: può questo contribuire a indurre alla fuga gli uomini che Lei cerca di "accalappiare"?
Quali sono le insicurezze di cui parla?
Quali motivi ha per non volersi abbastanza bene?
Condivido la tempistica che traccia: è importante imparare a star bene da soli, per poter poi stare ancora meglio con un partner.
Noi soli siamo -di base- responsabili del nostro benessere e non sarebbe corretto (né salutare) affidarlo alla benevolenza altrui.
Cordialità.
Gentile Signora,
il fatto che si definisca "felicemente divorziata", mi fa pensare che -se non altro- sa bene che tipo di uomo NON vuole accanto a sé... ;-)
Comprensibile il desiderio di un compagno che ci ami e ci stia a fianco, meno ragionevole avvertirne il 'bisogno'. Ciò denota, infatti, un deficit, una mancanza, un vuoto da colmare; un desiderio invece presuppone una progettualità (relativa a qualcosa di nuovo o alla trasformazione dell'esistente).
Questo vuoto è così tanto riconoscibile da chi le sta vicino?
Sentirsi oggetto di desiderio è un'esperienza profondamente diversa dal sentirsi oggetto della risoluzione di un bisogno: può questo contribuire a indurre alla fuga gli uomini che Lei cerca di "accalappiare"?
Quali sono le insicurezze di cui parla?
Quali motivi ha per non volersi abbastanza bene?
Condivido la tempistica che traccia: è importante imparare a star bene da soli, per poter poi stare ancora meglio con un partner.
Noi soli siamo -di base- responsabili del nostro benessere e non sarebbe corretto (né salutare) affidarlo alla benevolenza altrui.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Faccio fatica a rispondere comunque ci provo, il vuoto è più che riconoscibile perché comunque basta una piccola attenzione che ci creo un castello di fantasie, effettivamente gli uomini che incontro scapoano perché mi attacco troppo subito, mi sento poi usata e basta, ma forse permetto io questo.
Non riesco a procedere lentamente vorrei tutto subito.
Le mie insicurezze non essere abbastanza... Per poter avere l'uomo che desidero e che x un attimo ho avuto non è il m il ex marito, ovviamente, ma adesso non c'è e non potrà esserci più.
Mi ha detto che sono una donna fantastica ma non abbastanza x lui e questo è un grande dolore x me
Sento ora un forte senso di oppressione x l'imminente arrivo dei miei genitori che sento come una limitazione alla mia libertà, mi danno fastidio le domande che mia madre mi fa sulla mia vita, mi sento in gabbia non libera. Per non volermi bene non ho nessun motivo, se avessi più forza di volontà smetterei di fumare, andrei in palestra, ma la pigrizia è più forte.
Non so se ho risposto alle sue domande certo parlare di me non è facile.
Non riesco a procedere lentamente vorrei tutto subito.
Le mie insicurezze non essere abbastanza... Per poter avere l'uomo che desidero e che x un attimo ho avuto non è il m il ex marito, ovviamente, ma adesso non c'è e non potrà esserci più.
Mi ha detto che sono una donna fantastica ma non abbastanza x lui e questo è un grande dolore x me
Sento ora un forte senso di oppressione x l'imminente arrivo dei miei genitori che sento come una limitazione alla mia libertà, mi danno fastidio le domande che mia madre mi fa sulla mia vita, mi sento in gabbia non libera. Per non volermi bene non ho nessun motivo, se avessi più forza di volontà smetterei di fumare, andrei in palestra, ma la pigrizia è più forte.
Non so se ho risposto alle sue domande certo parlare di me non è facile.
[#3]
Non è facile, ma le riesce benissimo, analizzando con sincerità le criticità che si riconosce.
E ne ha aggiunta una non da poco nell'ultimo post: dalla descrizione che fa del legame con i suoi genitori, si direbbe che -nonostante i 43 anni- il suo essere figlia rappresenti ancora una parte importante della sua identità di donna.
Dal momento che scrivendo qui ha oramai rotto il ghiaccio, perché non valutare la possibiità di incontrare un nostro collega della sua zona per proseguire e trovare il modo di iniziare un efficace e proficuo percorso in direzione del cambiamento?
E ne ha aggiunta una non da poco nell'ultimo post: dalla descrizione che fa del legame con i suoi genitori, si direbbe che -nonostante i 43 anni- il suo essere figlia rappresenti ancora una parte importante della sua identità di donna.
Dal momento che scrivendo qui ha oramai rotto il ghiaccio, perché non valutare la possibiità di incontrare un nostro collega della sua zona per proseguire e trovare il modo di iniziare un efficace e proficuo percorso in direzione del cambiamento?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 743 visite dal 04/11/2019.
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