Sono in un momento di confusione, cosa posso fare?
Salve,
settimana scorsa ho avuto un rapporto sessuale con la mia compagna, rapporto che non è andato a buon fine, l'unica cosa che posso dirvi è che quel giorno mi sono sentito uno stolto, in quanto pensavo che a lei facesse piacere e non ho subito intuito che da parte sua era un "no" definivo, questo perchè negli altri rapporti scorsi non dico sempre ma la maggior parte delle volte diceva tante volte "no" in modo tranquillo ma che poi andava a diventare un "si" da parte sua e si lasciava andare, vi rassicuro che io non ho mai forzato tutti i nostri rapporti anche perchè non sono mai stato l'unico tra noi due a prendere iniziative, fate conto che stiamo insieme da 1 anno e 7 mesi ed è la seconda volta dopo tanto tempo che lei ha avuto un attacco di panico durante l'inizio del nostro rapporto perchè in passato da piccola ha avuto degli atti di abuso, potete ben capire meglio di me che non è facile superare certi traumi, quindi quando l'ho vista con la mano in bocca (che pensavo usasse per nascondere i gemiti) e gli occhi lucidi mi sono fermato subito. All'inizio lei mi dichiara in un messaggio vocale che tale scena l'ha appunto collegata al suo passato, ma dopo qualche giorno ha cambiato le carte in tavola accusandomi di essere il vero artefice del suo attacco di panico e che il passato non c'entra nulla, denominandomi un "mostro con la maschera da agnellino" dicendomi anche che si è sentita violentata e che mi vede come quei tali a cui piace fare del male ad una donna.
Purtroppo essere definito per quello che non sono veramente mi ha fatto male, in un anno e sette mesi in cui siamo stati insieme, io non mi sono mai permesso di farle del male, l'ho sempre amata col mio cuore e acettata per quello che è.
Come vi ho anticipato è la seconda volta che capita una cosa del genere, la prima volta è stata facile nel senso che comunque ci sentivamo e lei nel frattempo andava da una psicologa per risolvere la questione con se stessa, questa volta è molto più dura perchè non è tanto il fatto che lei abbia rivissuto quel passato di cui me ne sento in parte la colpa, ma appunto essere accusato per qualcosa che non sono veramente e l'unico sfogo che ho potuto fare in quel momento dopo averne parlato con mia madre è stato piangere.
Ultimamente ho fatto una seduta con una psicologa che comunque conosce la mia compagna e mi ha consigliato di lasciarla nel suo brodo e che le cose che mi dice in questo momento non le pensa davvero, ma che sono tutti intercettori collegati al suo passato.
Quello che io e la mia compagna ci siamo posti pochi giorni fa oltre ad averci lasciati.. è di non sentirci più affinchè lei risolva la questione con se stessa e ci chiariremo non appena lei sarà pronta,
solo che sono confuso con me stesso perchè da una parte sarei felice di tornare da lei e ovviamente cercare un modo insomma per non farle ricordare ancora quel trauma, ma dall'altra parte ho paura di essere rivisto per qualcosa che non sono veramente, non so cosa fare.
settimana scorsa ho avuto un rapporto sessuale con la mia compagna, rapporto che non è andato a buon fine, l'unica cosa che posso dirvi è che quel giorno mi sono sentito uno stolto, in quanto pensavo che a lei facesse piacere e non ho subito intuito che da parte sua era un "no" definivo, questo perchè negli altri rapporti scorsi non dico sempre ma la maggior parte delle volte diceva tante volte "no" in modo tranquillo ma che poi andava a diventare un "si" da parte sua e si lasciava andare, vi rassicuro che io non ho mai forzato tutti i nostri rapporti anche perchè non sono mai stato l'unico tra noi due a prendere iniziative, fate conto che stiamo insieme da 1 anno e 7 mesi ed è la seconda volta dopo tanto tempo che lei ha avuto un attacco di panico durante l'inizio del nostro rapporto perchè in passato da piccola ha avuto degli atti di abuso, potete ben capire meglio di me che non è facile superare certi traumi, quindi quando l'ho vista con la mano in bocca (che pensavo usasse per nascondere i gemiti) e gli occhi lucidi mi sono fermato subito. All'inizio lei mi dichiara in un messaggio vocale che tale scena l'ha appunto collegata al suo passato, ma dopo qualche giorno ha cambiato le carte in tavola accusandomi di essere il vero artefice del suo attacco di panico e che il passato non c'entra nulla, denominandomi un "mostro con la maschera da agnellino" dicendomi anche che si è sentita violentata e che mi vede come quei tali a cui piace fare del male ad una donna.
Purtroppo essere definito per quello che non sono veramente mi ha fatto male, in un anno e sette mesi in cui siamo stati insieme, io non mi sono mai permesso di farle del male, l'ho sempre amata col mio cuore e acettata per quello che è.
Come vi ho anticipato è la seconda volta che capita una cosa del genere, la prima volta è stata facile nel senso che comunque ci sentivamo e lei nel frattempo andava da una psicologa per risolvere la questione con se stessa, questa volta è molto più dura perchè non è tanto il fatto che lei abbia rivissuto quel passato di cui me ne sento in parte la colpa, ma appunto essere accusato per qualcosa che non sono veramente e l'unico sfogo che ho potuto fare in quel momento dopo averne parlato con mia madre è stato piangere.
Ultimamente ho fatto una seduta con una psicologa che comunque conosce la mia compagna e mi ha consigliato di lasciarla nel suo brodo e che le cose che mi dice in questo momento non le pensa davvero, ma che sono tutti intercettori collegati al suo passato.
Quello che io e la mia compagna ci siamo posti pochi giorni fa oltre ad averci lasciati.. è di non sentirci più affinchè lei risolva la questione con se stessa e ci chiariremo non appena lei sarà pronta,
solo che sono confuso con me stesso perchè da una parte sarei felice di tornare da lei e ovviamente cercare un modo insomma per non farle ricordare ancora quel trauma, ma dall'altra parte ho paura di essere rivisto per qualcosa che non sono veramente, non so cosa fare.
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Gentile utente,
ha fatto benissimo a discutere la questione con una specialista. Adesso dovrebbe compiere il passo successivo: comprendere e accettare ciò che la specialista le ha detto, ossia che la sua ragazza non pensa davvero che lei sia un violentatore sadico, ma che ogni rapporto sessuale è a rischio di richiamare i ricordi "cattivi" e scatenare la crisi di panico.
Non perderò tempo a cercare di spiegarle perché la sua ragazza "trasferisce" o "proietta" su di lei le vicende passate; avrà cercato di dirglielo la psicologa, ed è una complessa questione da affrontare de visu.
Ai fini della vostra relazione quello che è di rilievo è che questi episodi si producano, che la ragazza stia progressivamente spostando su di lei i fantasmi del passato, e -attenzione- il fatto che lei sia così giovane e inesperto da risentirsi per questo, come se nelle fantasie della sua ragazza potesse esserci davvero qualcosa che la implica direttamente.
Essere ancora seguiti da uno specialista, a volte anche in coppia, secondo me in questa fase è indispensabile.
Stia sereno e valuti quanto le ho detto, in vista della sua autotutela e dell'aiuto che può dare alla sua ragazza.
Auguri!
ha fatto benissimo a discutere la questione con una specialista. Adesso dovrebbe compiere il passo successivo: comprendere e accettare ciò che la specialista le ha detto, ossia che la sua ragazza non pensa davvero che lei sia un violentatore sadico, ma che ogni rapporto sessuale è a rischio di richiamare i ricordi "cattivi" e scatenare la crisi di panico.
Non perderò tempo a cercare di spiegarle perché la sua ragazza "trasferisce" o "proietta" su di lei le vicende passate; avrà cercato di dirglielo la psicologa, ed è una complessa questione da affrontare de visu.
Ai fini della vostra relazione quello che è di rilievo è che questi episodi si producano, che la ragazza stia progressivamente spostando su di lei i fantasmi del passato, e -attenzione- il fatto che lei sia così giovane e inesperto da risentirsi per questo, come se nelle fantasie della sua ragazza potesse esserci davvero qualcosa che la implica direttamente.
Essere ancora seguiti da uno specialista, a volte anche in coppia, secondo me in questa fase è indispensabile.
Stia sereno e valuti quanto le ho detto, in vista della sua autotutela e dell'aiuto che può dare alla sua ragazza.
Auguri!
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 02/11/2019.
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