Sensazione di morire
Buongiorno,
Vi scrivo perché ormai da mesi mi sveglio spesso di notte con la sensazione di morire. In passato ho sofferto di attacchi di panico, ma ora è una sensazione diversa: non mi sveglio in preda all' ansia, ma anzi provo una strana sensazione di calma. Sento il cuore che batte lentamente (o a volte mi sembra che si fermi) e penso "sto morendo" ma non esco dal torpore, semmai provo una sensazione di tristezza. Premetto che sono in una situazione di stallo lavorativo: faccio un lavoro monotono senza stimoli, che mi fa sentire inutile e annoiata per 8 ore al giorno. Infatti un'altra cosa che provo sono attacchi di rabbia che sfogo fisicamente contro di me (a volte dandomi schiaffi, o facendomi del male con le unghie), a volte contro le cose (rompendo le matite, tirando pugni, lanciando i cuscini). Non ho mai fatto realmente del male né a me né alle cose (non ho mai rotto niente di importante), ma questo mio stato mi preoccupa, anchema perché gli "attacchi" mi vengono dal nulla, senza un motivo specifico a provocarli. Io cerco di essere equilibrata, sorridente, di trovare il meglio nella mia situazione (ho una laurea, vorrei insegnare, ma faccio la centralinista), sono sposata con un uomo che amo, ma poi è come se il mio inconscio mi ricordasse che sono infelice. Volevo chiederle se devo preoccuparmi (ovvero se questi sfoghi potrebbero degenerare) e come fare ad uscirne. Grazie.
Vi scrivo perché ormai da mesi mi sveglio spesso di notte con la sensazione di morire. In passato ho sofferto di attacchi di panico, ma ora è una sensazione diversa: non mi sveglio in preda all' ansia, ma anzi provo una strana sensazione di calma. Sento il cuore che batte lentamente (o a volte mi sembra che si fermi) e penso "sto morendo" ma non esco dal torpore, semmai provo una sensazione di tristezza. Premetto che sono in una situazione di stallo lavorativo: faccio un lavoro monotono senza stimoli, che mi fa sentire inutile e annoiata per 8 ore al giorno. Infatti un'altra cosa che provo sono attacchi di rabbia che sfogo fisicamente contro di me (a volte dandomi schiaffi, o facendomi del male con le unghie), a volte contro le cose (rompendo le matite, tirando pugni, lanciando i cuscini). Non ho mai fatto realmente del male né a me né alle cose (non ho mai rotto niente di importante), ma questo mio stato mi preoccupa, anchema perché gli "attacchi" mi vengono dal nulla, senza un motivo specifico a provocarli. Io cerco di essere equilibrata, sorridente, di trovare il meglio nella mia situazione (ho una laurea, vorrei insegnare, ma faccio la centralinista), sono sposata con un uomo che amo, ma poi è come se il mio inconscio mi ricordasse che sono infelice. Volevo chiederle se devo preoccuparmi (ovvero se questi sfoghi potrebbero degenerare) e come fare ad uscirne. Grazie.
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Il suo inconscio le segnala, è possibile, attraverso quei sintomi o quegli agiti spiacevoli che c'è qualcosa di ignoto o non acquisito psicologicamente di cui occuparsi (non preoccuparsi). Al di là di ciò che con la sua mente riesce a comprendere, qualcosa di più profondo magari è tagliato fuori dalla consapevolezza e dalla necessaria trasformazione. Non abbiamo qui elementi per capire di più, né questo è il contesto per analizzare i temi interiori rimossi o non formulati e maturati. Se il malessere permane e condiziona la vita stessa può pensare di fare una psicoterapia.
Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 22/10/2019.
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