Masturbazione ed ansia
Salve,
avevo già richiesto un altro consulto ma adesso mi trovo a chiedere nuovamente aiuto.
Sostanzialmente, sono fidanzato felicemente da molti anni, nei quali mi sono masturbato pensando a conoscenti, amiche e -purtroppo- anche alla sorella della mia ragazza, accompagnandomi con materiale porno e/o foto di esse. Ciò non ha mai minato la mia vita quotidiana, in quanto totalmente consapevole che esse fossero fantasie carnali, momenti di pura libido tra me e me, li immaginavo come "versioni alternative" della mia vita nel caso in cui non fossi fidanzato. Non ho mai provato attrazione "sentimentale" verso questi soggetti, non ho mai avuto flirt con loro, non ho mai avuto "tentazioni" dal vivo. Molto spesso erano anche figure allegorizzate, nelle quali cercavo somiglianze verso pornostar (o viceversa). Purtroppo, di punto in bianco, diversi mesi fa ho ripensato a questo mio comportamento, riflettendo sul fatto che "se la mia ragazza lo sapesse, mi lascerebbe". Ciò crea in me l'ansia di trattenerla con me con l'inganno, col desiderio di parlarle per espiare le mie colpe, che penso possano essere interpretate come una mancanza di rispetto. Ciò che mi crea ansia è anche il fatto di non essermi mai reso conto delle potenziali conseguenze di questo mio comportamento. Le ho riferito che mi masturbo (non su cosa), temendo che lei potesse interpretarlo come un tradimento, ma ha capito (nonostante abbia una mentalità abbastanza chiusa su ciò). Riflettendo, mi rendo conto di aver già provato situazioni simili: anni fa mi capitò, una sera, di ricordare di aver raccontato ad un mio amico un mio primo avvicinamento sessuale con la mia ragazza, nonostante entrambi non volessimo raccontare niente. Ricordo di essere stato assalito da un'ansia gigantesca, fino a quando gliel'ho fatto presente. Di nuovo, ho evidenziato questa sensazione di "espiare la colpa". Vorrei dirglielo, ma so che sarebbe controproducente per entrambi: io amo lei, è l'unica per me (ovviamente, mi sono masturbato anche su di lei negli anni; e anzi, un fattore che un po' mi allieva è che molto spesso, nonostante pensassi o avessi di fronte immagini di altre ragazze, la mia fidanzata compariva improvvisamente nelle mie fantasie, di solito sul.. . finale), e so che sarebbe impossibile da comprendere, ma da parte mia non c'è alcun tipo di interesse ad avere altro partner. Si tratta semplicemente di pura fantasia mentale e carnale. Ho sempre pensato che nel momento in cui conviveremo, smetterò di masturbarmi perché l'avrò sempre con me per certe.. . esigenze. Quello che mi chiedo è: ho tradito? ho mancato di rispetto? e soprattutto, com'è possibile che me ne sia reso conto dopo tanti anni?
Se può essere d'aiuto nell'analisi, i miei ultimi 6 mesi (tempo del "dubbio") sono fagocitati dal convivere con la malattia di mio nonno - e annessa "tristezza" familiare - e, generalmente, ho una madre estremamente ansiosa/apprensiva, così come mia nonna. Il pensiero è sorto a pochi giorni dall'assunzione lavorativa.
avevo già richiesto un altro consulto ma adesso mi trovo a chiedere nuovamente aiuto.
Sostanzialmente, sono fidanzato felicemente da molti anni, nei quali mi sono masturbato pensando a conoscenti, amiche e -purtroppo- anche alla sorella della mia ragazza, accompagnandomi con materiale porno e/o foto di esse. Ciò non ha mai minato la mia vita quotidiana, in quanto totalmente consapevole che esse fossero fantasie carnali, momenti di pura libido tra me e me, li immaginavo come "versioni alternative" della mia vita nel caso in cui non fossi fidanzato. Non ho mai provato attrazione "sentimentale" verso questi soggetti, non ho mai avuto flirt con loro, non ho mai avuto "tentazioni" dal vivo. Molto spesso erano anche figure allegorizzate, nelle quali cercavo somiglianze verso pornostar (o viceversa). Purtroppo, di punto in bianco, diversi mesi fa ho ripensato a questo mio comportamento, riflettendo sul fatto che "se la mia ragazza lo sapesse, mi lascerebbe". Ciò crea in me l'ansia di trattenerla con me con l'inganno, col desiderio di parlarle per espiare le mie colpe, che penso possano essere interpretate come una mancanza di rispetto. Ciò che mi crea ansia è anche il fatto di non essermi mai reso conto delle potenziali conseguenze di questo mio comportamento. Le ho riferito che mi masturbo (non su cosa), temendo che lei potesse interpretarlo come un tradimento, ma ha capito (nonostante abbia una mentalità abbastanza chiusa su ciò). Riflettendo, mi rendo conto di aver già provato situazioni simili: anni fa mi capitò, una sera, di ricordare di aver raccontato ad un mio amico un mio primo avvicinamento sessuale con la mia ragazza, nonostante entrambi non volessimo raccontare niente. Ricordo di essere stato assalito da un'ansia gigantesca, fino a quando gliel'ho fatto presente. Di nuovo, ho evidenziato questa sensazione di "espiare la colpa". Vorrei dirglielo, ma so che sarebbe controproducente per entrambi: io amo lei, è l'unica per me (ovviamente, mi sono masturbato anche su di lei negli anni; e anzi, un fattore che un po' mi allieva è che molto spesso, nonostante pensassi o avessi di fronte immagini di altre ragazze, la mia fidanzata compariva improvvisamente nelle mie fantasie, di solito sul.. . finale), e so che sarebbe impossibile da comprendere, ma da parte mia non c'è alcun tipo di interesse ad avere altro partner. Si tratta semplicemente di pura fantasia mentale e carnale. Ho sempre pensato che nel momento in cui conviveremo, smetterò di masturbarmi perché l'avrò sempre con me per certe.. . esigenze. Quello che mi chiedo è: ho tradito? ho mancato di rispetto? e soprattutto, com'è possibile che me ne sia reso conto dopo tanti anni?
Se può essere d'aiuto nell'analisi, i miei ultimi 6 mesi (tempo del "dubbio") sono fagocitati dal convivere con la malattia di mio nonno - e annessa "tristezza" familiare - e, generalmente, ho una madre estremamente ansiosa/apprensiva, così come mia nonna. Il pensiero è sorto a pochi giorni dall'assunzione lavorativa.
[#1]
Avere fantasie sessuali su conoscenti, parenti e amiche della propria fidanzata è una cosa normale. Quello che non è normale sono i pensieri con cui lei <sovraccarica> i pensieri normali:
- se la mia ragazza lo sapesse, mi lascerebbe
- Ciò che mi crea ansia è anche il fatto di non essermi mai reso conto delle potenziali conseguenze di questo mio comportamento.
- Ciò crea in me l'ansia di trattenerla con me con l'inganno, col desiderio di parlarle per espiare le mie colpe, che penso possano essere interpretate come una mancanza di rispetto
- Quello che mi chiedo è: ho tradito? ho mancato di rispetto? e soprattutto, com'è possibile che me ne sia reso conto dopo tanti anni?
Queste modalità di pensiero ci fanno protendere per un quadro ossessivo (ansioso appunto, caratterizzato da dubbi)
Non servirà a nulla andare a convivere pensando, in modo naif, che in questo modo i dubbi possano scomparire e lei possa stare meglio perché così non è. È come avere una colica renale e dirsi: sto a letto a riposo e passerà. Bisogna ricorrere al pronto soccorso in quel momento giusto?
Idem per le ossessioni
In questo caso non serve pronto soccorso ma L aiuto di un collega psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale oppure beve strategico. Intanto serve diagnosi psicologica o psichiatrica per definire il problema e orientarsi nelle terapie.
Per capire meglio questo articolo del collega de vincentiis potrà tornarle utile
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
Cordiali saluti
- se la mia ragazza lo sapesse, mi lascerebbe
- Ciò che mi crea ansia è anche il fatto di non essermi mai reso conto delle potenziali conseguenze di questo mio comportamento.
- Ciò crea in me l'ansia di trattenerla con me con l'inganno, col desiderio di parlarle per espiare le mie colpe, che penso possano essere interpretate come una mancanza di rispetto
- Quello che mi chiedo è: ho tradito? ho mancato di rispetto? e soprattutto, com'è possibile che me ne sia reso conto dopo tanti anni?
Queste modalità di pensiero ci fanno protendere per un quadro ossessivo (ansioso appunto, caratterizzato da dubbi)
Non servirà a nulla andare a convivere pensando, in modo naif, che in questo modo i dubbi possano scomparire e lei possa stare meglio perché così non è. È come avere una colica renale e dirsi: sto a letto a riposo e passerà. Bisogna ricorrere al pronto soccorso in quel momento giusto?
Idem per le ossessioni
In questo caso non serve pronto soccorso ma L aiuto di un collega psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale oppure beve strategico. Intanto serve diagnosi psicologica o psichiatrica per definire il problema e orientarsi nelle terapie.
Per capire meglio questo articolo del collega de vincentiis potrà tornarle utile
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4k visite dal 19/10/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.