Tristezza, confusione, stress

Buongiorno.
Da qualche tempo mi sento sopraffatta dalla tristezza. Mi sento stanca, vuota.. . soprattutto confusa. Non riesco a radicarmi nei miei ricordi o nel presente. Il passato non sembra esistente, mi sembra finto. Mi chiedo "quell'evento si è mai verificato? Davvero l'ho vissuto? ", ma nessuno dei miei ricordi ha una connotazione emotiva.
Ho perso interesse per le amicizie. E, proprio sulle amicizie, il discorso s'incrina.
Ho avuto due rapporti amicali molto intensi. Ci siamo conosciute al liceo, eravamo un gruppo a tre. Era come se il mondo intero non potesse capirci, sempre sintonizzate sulle nostre emozioni. Eravamo noi ad escludere il mondo.
Di una delle due amiche, poi, mi sono innamorata. Ne abbiamo parlato, ci siamo allontanate per qualche mese, ma poi tutto è tornato alla normalità.
Al quarto anno di liceo, la mia amica inizia a soffrire di anoressia. È stato uno dei periodi più difficili per me. Facevo di tutto per provare a capirla, aiutarla, convincerla a chiedere aiuto. Le mettevo le dita in gola per aiutarla a vomitare, perché volevo si fidasse di me. Era così sottile che ho avuto paura potesse morire.
Le cose cambiano e si riprende, ci allontaniamo e il nostro rapporto non è più come quello di prima. Quest'anno, anche l'altra mia amica (con la quale i rapporti non sono mai cambiati, anzi, sono giunti ad un livello più profondo) si ammala di anoressia. E l'altra mia amica ha una ricaduta. Entrambe ospedalizzate.
In tutto questo a me non importa, non riesco a dare supporto, quando ci provo mi si svuota la testa, mi fa male. Mi sento in colpa, ma allo stesso tempo non mi importa. Per me tutto questo non sta succedendo davvero.
Mi sento solo e tanto confusa, rispetto a tutto. Di notte capita che pensi ai miei genitori o ai miei amici e non sappia chi siano. A volte mi guardo allo specchio e non capisco se quella immagine è la mia. Il mio corpo mi sembra piccolo, corto. Succede molte volte in un giorno, ma dura così poco che, subito dopo, mi chiedo se sia mai accaduto. Tutto è vuoto, anche io mi sento così. Mi sento arida e superficiale, e la mia vita è sempre stato un tentativo di difesa dalla superficialità. Mi sento anche molto stupida, incapace di pensare alle mie amiche che stanno male davvero, sempre concentrata su di me e sul fatto che vorrei star male io.
Ho costantemente paura di morire, che i miei genitori muoiano. Penso filosoficamente alla morte di continuo, all'esistenza ed all'identità. E penso che vorrei smettere di mentire così tanto, ma che non ci riesco e forse non voglio davvero.
E penso di avere grandi ambizioni, che non raggiungerò mai perché non sono in grado e non mi impegno abbastanza in nulla. E, in ultimo, penso che vi voglio ringraziare, qualora aveste la pazienza di leggermi e di farmi capire se è il caso di chiedere davvero aiuto, o se tutto nasce dalla mia "voglia" di star male finalizzata alle attenzioni, o al sentirmi intelligente.
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Dr.ssa Laura Izzi Psicologo 31 1
Anche fosse quella la ragione, il fatto è che lei soffre. Direi proprio che un consulto le farebbe bene. La cosa che spicca di più nelle sue parole è il senso di colpa. Colpa per cosa? Vada in fondo alla sua sofferenza. Non esiste una sofferenza gratuita.
Auguri
D.ssa Laura Izzi
Torino

Dr. Laura Izzi www.psicologabenesseretorino.it

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Utente
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La ringrazio tanto Dott.ssa. Seguirò il suo consiglio!
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