Sentirsi abbandonata da un'amica

Buongiorno
sono profondamente legata ad una persona che conosco da tantissimi anni e che da frequentavo già dall'età di 27 (ora ne ho 50).
A quell'epoca lei dopo qualche tempo si è sposata e ci siamo perse di vista, ma poi ci siamo incontrate per caso in giro per il paese e da allora siamo tornate a frequentarci, ma ovviamente con tempi e ritmi diversi, poiché io sono rimasta single ed avendo esigenze diverse la vedevo di rado. E fin qui niente di strano. Ma da qualche tempo ho iniziato ad avvertire un bisogno morboso di stare con lei, di conversare con lei, ma soprattutto di uscire insieme per qualche aperitivo o anche per una serata in allegria. E dato che non ho tantissime amicizie e tanto meno conoscenze per la quale uscire e svagarmi, ho provato più volte a chiedergli di uscire con me, proponendo diverse alternative.
Nonostante le mie numerose richieste di vederci, ha sempre rimandato i nostri incontri, sostenendo di avere troppi impegni e di non riuscire a dedicarmi del tempo. Premetto che mi ha invitata più volte a casa sua e fino a poco tempo fa accondiscendevo a questa sua esigenza pur di stare con lei e raccontargli le mie attività o piccole problematiche, ma adesso ho preso la decisione di non recarmi più in casa sua per un motivo più che valido: mentre conversavo, lei si dedicava alla cura del corpo, oppure al figlio, oppure ancora al cellulare, o alle faccende di casa. Lei diceva che riusciva ad ascoltarmi anche occupandosi di altro e probabilmente sarà anche abile a riuscire a fare più cose contemporaneamente, ma francamente mi sento un po' presa in giro. Com'è possibile che riesca ad ascoltare parola per parola e seguire attentamente tutto ciò che dico?
Ecco spiegato il motivo della mia insistenza nel vederci fuori.
Le ho anche accennato che ultimamente sono un po' in crisi esistenziale, in crisi per non aver raggiunto alcuni miei obbiettivi, e in crisi per non sentirmi appagata anche dagli amici. Ma lei.. niente. Non si spreca nemmeno per farmi una telefonata e per chiedermi cosa succede. Lei mi ha confidato che ha un po' di problemi, ed io sono anche pronta ad ascoltarla.
Insomma, rimanda di continuo il nostro appuntamento, non si organizza (o non è capace) per trovare un giorno in cui lei è libera, non riusciamo a chiarire le eventuali incomprensioni, e tanto altro.
Ho l'impressione che la mia amica mi stia in qualche modo un po' snobbando. Magari non con cattiveria. Però lo fa. E comunque io mi sento abbandonata, trascurata, messa in un angolino. Mi sento delusa, amareggiata, triste. E ci sono dei momenti in cui piango, mi arrabbio, mi agito, sono spesso in tensione, mi accanisco con chiunque possa rendermi nervosa e a volte avverto dei forti stati d'ansia.
Concludo dicendo che non ho sorelle, non ho fratelli, non ho genitori, E con i parenti non vado d'accordo.
E questo è quanto.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2016 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
gebtile, avverto molta solitudine dalle tue righe. una relazione di amicizia prevede uno scambio affettivo, così come ogni relazione da tra persone che preveda l'apertura di alcuni spazi emotivi intimi, come delle porte da cui i messaggi entrano ed escono in entrambe le direzioni. forse il suo bisogno di affetto e di ascolto/contenimento, ha sbilanciato la relazione, mettendo la sua amica in una situazione di passività. bisognerebbe chiedersi quali siano i bisogni e da dove provengono e rivedere poi la relazione. penso che provando ad accostarsi magari con l'intenzione di fare anche qualcosa per l'altro potrebbe essere buona cosa, tipo:" dai vengo da te, cosi ti do' una mano a fare.. . e intanto chiacchieriamo..." vite diverse, impegni diversi, ritmi e bisogni cambiano, però c'è sempre una strada o un ponte che può avvicinare due persone che lo vogliano. mi faccia sapere, simona