Lavoro e famiglia
Buonasera, il sorgere dei miei problemi e dovuto dal fatto abbia problemi sia a lavoro che in famiglia. Sono un ragazzo di 23 anni, con un fratello di 18. Lavoro nell’ambito della pasticceria e da iniziò anno, sono diventato titolare e comproprietario di una pasticceria. Premetto che non è la mancanza di voglia che mi ha portato ad essere così ma bensì una serie di questioni. Forse, per l’età che ho, aver fatto questo passo, lungo passo, ha fatto sì che col passar del tempo iniziassero ad insorgere i problemi. La mia socia ha il doppio dei miei anni, non ha figli, ha un compagno e al di fuori del negozio non ha una vita sociale, questo è brutto da dire ma porta lei a volersi dedicare solamente a quello che è il suo lavoro. Le mie ambizioni erano altre, quelle di fare esperienza per poi poter aprire un qualcosa di mio, ma il più lontano possibile e non certamente a questa età. Spinto dalla parte di mio padre ho fatto questo passo, che, col tempo mi ha fatto capire non sia stato giusto, ci sono molti problemi di fondo con lei e molti in famiglia che stanno portandomi a cader in un turbine di depressione, nel quale non so più come uscirne. Vorrei lasciare, ma per i miei genitori, non è possibile in quanto la cosa che importa di più, e solamente indetto a livello economico e non nel salutare. Forse ho solamente portato delusioni in famiglia, questo ha fatto sì che io potessi anche fare questo passo per rendere per una volta felici ed orgogliosi di loro figlio, i miei genitori.. ora mi ritrovo ad aver una costante voglia di piangere e scappare da lì, mi ritrovo ogni giorno a stare in un posto che non sento neanche mio, dove ad emergere e solamente l’ansia e l’angoscia, la voglia di tornare in un loro in cui mi senta a mio agio.. questo ha fatto sì che col tempo, tra i vari scontri e litigi sia a lavoro che in famiglia, ad isolarmi ancor di più e a non parlare per niente.. non so cosa fare e come comportarmi.. vorrei solamente che i miei capissero, che non sono i soldi a rendermi felice, ma un poco più di affetto, e che possano capire quale è cosa porti alla mia felicità, quale io purtroppo non sono.. credo di essere stato abbastanza chiaro, e, sicuramente non sarà un problema così grande, ma per me lo e.. ne si parla della mia salute e della mia felicità.. chiunque, se, mi si verrà risposto, ringrazio in anticipo per le attenzioni a me date..
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Ognuno di noi deve saper prendere decisioni per sé e la sua vita. Forse tu non hai dato questa impressione a tuo padre è così hai lasciato che scegliesse per te. Pensi davvero che la tesponsabilità della tua infelicità sia tuo padre o questo lavoro? Parlane con uno psicologo che ti aiuti a capire meglio quello che ti accade.
Auguri
D.ssa Laura Izzi
Torino
Auguri
D.ssa Laura Izzi
Torino
Dr. Laura Izzi www.psicologabenesseretorino.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 611 visite dal 18/10/2019.
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