Mia figlia mi rifiuta
Mia figlia ha 3 anni e 2 mesi - sono separata da suo padre da maggio 2007 e ci siamo sistemate in un appartamento sempre nella stessa città. Vede suo padre regolarmente (2-3 volte a settimana) e fino a poco fa non ha mai dato problemi che non danno anche altri bimbi. Da un anno ho anche un nuovo compagno e lei lo ha accettato senza problemi, anzi mi ha sempre dato la sensazione che gli vuole molto bene. Da qualche tempo però ho notato che si è chiusa con me, non racconta molto, a volte mi dice che non le devo parlare, e non ha rispetto di nessuno. E' molto difficile farle obedire. A volte lo fa, a volte no. Solitamente è una bimba dolcissima, ci coccoliamo molto, altre volte diventa un'iena insopportabile. Quando le scatta uno dei suoi momenti "no", si mette a urlare e si butta in terra e non c'è verso di calmarla. E lo sta facendo sempre più spesso ultimamente anche al asilo. Sono veramente disperata perché non so più come reagire, vorrei capire cos'è successo, se è arrabbiata con me o perché fa così. Dal padre - così almeno dice lui - non fa così. C'è anche da dire che non vado d'accordo con i suoi nonni perché abbiamo modi differenti di educare. Purtroppo loro hanno sempre fatto il loro, io il mio. Credo la bimba sia confusa, ma anche arrabbiata con me. Cosa posso fare per capire meglio?
E' successo solo pochi giorni fa che ai giardini a dato delle spinte a due bambine. Alla seconda spinta l'ho presa da parte e lei non mi ha neanche voluto ascoltare. Prima si è messa a piangere, poi non ha più smesso di urlare e l'ho portata a casa dove ha continuato a urlare per ben 20 minuti - poi si è addormentata nel letto visto che l'ho messa in camerina sua. Un altro episodo anche ieri quando era tornata dal babbo. Non voleva rimanere con me, voleva tornare via e urlava per mezz´ora "voglio papà" e non la smetteva più. Mi sento rifiutata, a volte mi agito tanto che mi manca l´aria da respirare, soffro tanto di questa situazione, sto cercando di non sbagliare, ma non so più cosa fare. Ho paura di andarla a prendere al asilo perchè succede che appena mi vede che si butta per terra e vuole il papà. Vorrei tanto consultarmi con qualcuno per capire meglio. Forse le hanno raccontato cose su di me, forse no, ma credo sia confusa e voglio solo il meglio per lei. Scusate la confusione ma sono davvero disperata...
E' successo solo pochi giorni fa che ai giardini a dato delle spinte a due bambine. Alla seconda spinta l'ho presa da parte e lei non mi ha neanche voluto ascoltare. Prima si è messa a piangere, poi non ha più smesso di urlare e l'ho portata a casa dove ha continuato a urlare per ben 20 minuti - poi si è addormentata nel letto visto che l'ho messa in camerina sua. Un altro episodo anche ieri quando era tornata dal babbo. Non voleva rimanere con me, voleva tornare via e urlava per mezz´ora "voglio papà" e non la smetteva più. Mi sento rifiutata, a volte mi agito tanto che mi manca l´aria da respirare, soffro tanto di questa situazione, sto cercando di non sbagliare, ma non so più cosa fare. Ho paura di andarla a prendere al asilo perchè succede che appena mi vede che si butta per terra e vuole il papà. Vorrei tanto consultarmi con qualcuno per capire meglio. Forse le hanno raccontato cose su di me, forse no, ma credo sia confusa e voglio solo il meglio per lei. Scusate la confusione ma sono davvero disperata...
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gentile signora, la situazione che lei riporta è complessa anche se piuttosto frequente. Quando una bambina o bambino molto piccolo ha reazioni del genere esprime sempre una conflittualità che ha interiorizzato soprattutto dai suoi genitori. Se i genitori sono in conflitto tra di loro e si esprimono attraverso ansie e risentimenti (anche piuttosto celati) la piccola li percepisce e la sua reazione è innanzitutto l'espressione di uno stato di sofferenze. Una terapia di coppia risolve il problema, quando però la coppia esiste. Nel vostro caso una consulenza da parte di entrembi i genitori sarebbe l'ideale. Sono sicuramente determinati atteggiamenti genitoriali a far scattare qualche meccanismo.
Senza accusare nessuno, si intende, vi sono , nelle coppie separate, alcuni comportamenti definiti come "sindrome di alienazione genitoriale" ossia una vera campagna denigratoria, a volte inconsapevole, da parte di uno dei due genitori separati verso la piccola o il piccolo, contro l'altro genitore. Un intervento psicologico servirebbe proprio ad intercettare e modificare eventuali probabili comportamenti del genere.
cordialmente
Senza accusare nessuno, si intende, vi sono , nelle coppie separate, alcuni comportamenti definiti come "sindrome di alienazione genitoriale" ossia una vera campagna denigratoria, a volte inconsapevole, da parte di uno dei due genitori separati verso la piccola o il piccolo, contro l'altro genitore. Un intervento psicologico servirebbe proprio ad intercettare e modificare eventuali probabili comportamenti del genere.
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile signora
Credo che la sua miglior opzione sia proprio quella di consultare uno specialista.
L'età intorno ai tre anni a volte viene definita l'età dei "no", quindi in parte i capricci sono fisiologici. Ma a ciò si aggiunge la separazione e il differente stile educativo delle persone con le quali la bambina viene a contatto.
Non so quali siano rimasti i rapporti fra lei e suo marito, ma tenga presente che anche dopo la separazione la coppia genitoriale, se non quella coniugale, dovrebbe rimanere ancora viva e presente agli occhi dei figli.
Comunque non credo sia possibile aggiungere altro, dovrebbe richiedere una consulenza per entrambe lei e la sua bambina. Potrebbe rivolgersi a uno psicologo dell'età evolutiva oppure un neuropsichiatra infantile.
Cordiali saluti
Credo che la sua miglior opzione sia proprio quella di consultare uno specialista.
L'età intorno ai tre anni a volte viene definita l'età dei "no", quindi in parte i capricci sono fisiologici. Ma a ciò si aggiunge la separazione e il differente stile educativo delle persone con le quali la bambina viene a contatto.
Non so quali siano rimasti i rapporti fra lei e suo marito, ma tenga presente che anche dopo la separazione la coppia genitoriale, se non quella coniugale, dovrebbe rimanere ancora viva e presente agli occhi dei figli.
Comunque non credo sia possibile aggiungere altro, dovrebbe richiedere una consulenza per entrambe lei e la sua bambina. Potrebbe rivolgersi a uno psicologo dell'età evolutiva oppure un neuropsichiatra infantile.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per le Vostre risposte. Vorrei aggiungere delle cose che prima non avevo scritto: il rapporto con mio ex-marito è abbastanza sereno, almeno davanti alla bambina. Purtroppo, nella prima fase di separazione, era il contrario. La bambina ha vissuto momenti che non dovrebbero essere vissuti da bambini di qualsiasi età. Siccome sono stata io ad andare via di casa, sono anche la colpevole della separazione. Per tutti sono stata io la colpevole e credo che a mia figlia venga trasmesso in qualche modo questo pensiero. Ho provato a parlare con suo padre di questi crisi che le vengono, ma a me dice che con lui non ce l'ha e che quindi il problema sono io.
Cmq. prenderò in considerazione di consultare il prima possibile uno specialista che può aiutarci perché così è ovvio: non possiamo vivere e convivere in questo modo. Anche perché credo che potrebbe peggiorare più in la si va...
vi ringrazio per le Vostre risposte. Vorrei aggiungere delle cose che prima non avevo scritto: il rapporto con mio ex-marito è abbastanza sereno, almeno davanti alla bambina. Purtroppo, nella prima fase di separazione, era il contrario. La bambina ha vissuto momenti che non dovrebbero essere vissuti da bambini di qualsiasi età. Siccome sono stata io ad andare via di casa, sono anche la colpevole della separazione. Per tutti sono stata io la colpevole e credo che a mia figlia venga trasmesso in qualche modo questo pensiero. Ho provato a parlare con suo padre di questi crisi che le vengono, ma a me dice che con lui non ce l'ha e che quindi il problema sono io.
Cmq. prenderò in considerazione di consultare il prima possibile uno specialista che può aiutarci perché così è ovvio: non possiamo vivere e convivere in questo modo. Anche perché credo che potrebbe peggiorare più in la si va...
[#4]
Gentile Signora,
capisco quanto si senta smarrita di fronte ai comportamenti di sua figlia. Ma se il rapporto col suo ex è improntato alla serenità dovrebbe partire proprio da lì: gli dica che ci ha scritto, e cercate insieme la soluzione idonea. Il padre di sua figlia non si può rifiutare in questo caso.
Proverei a parlarne anche con il pediatra, che forse potrà indirizzarvi allo specialista indicato (psicologo dell'età evolutiva, centro di neuropsichiatria infantile)
Potrebbe anche leggere questi due articoli, che trattano del rapporto tra genitori e reazioni emotive dei bambini
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/535-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-i.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/537-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-ii.html
Non si colpevolizzi inutilmente, vedrà che con l'aiuto di persone esterne riuscirà a trovare un po' di serenità
capisco quanto si senta smarrita di fronte ai comportamenti di sua figlia. Ma se il rapporto col suo ex è improntato alla serenità dovrebbe partire proprio da lì: gli dica che ci ha scritto, e cercate insieme la soluzione idonea. Il padre di sua figlia non si può rifiutare in questo caso.
Proverei a parlarne anche con il pediatra, che forse potrà indirizzarvi allo specialista indicato (psicologo dell'età evolutiva, centro di neuropsichiatria infantile)
Potrebbe anche leggere questi due articoli, che trattano del rapporto tra genitori e reazioni emotive dei bambini
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/535-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-i.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/537-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-ii.html
Non si colpevolizzi inutilmente, vedrà che con l'aiuto di persone esterne riuscirà a trovare un po' di serenità
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.8k visite dal 02/03/2009.
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