Mi sento sola

Salve. Negli ultimi anni mi sono ritrovata spesso a riflettere sui miei comportamenti e stati d'animo alla ricerca di far chiarezza con me stessa. Sono una ragazza che si sente sola, nonostante io viva con i miei genitori, mio fratello e la sua fidanzata. Con mia madre ho un rapporto diciamo buono anche se a volte ci sono scontri che però si risolvono. Con mio padre a volte faccio fatica a parlare perché mi sento in soggezione ma a volte mi faccio sentire nelle mie opinioni. Con mio fratello parlo poco, raramente,anche con lui mi sento in soggezione, eppure da piccoli eravamo legatissimi. Con mia cognata è un rapporto strano, le voglio bene ma a tratti non sopporto alcuni suoi comportamenti e questa sorta di convivenza forzata a casa.
Non ho amiche o amici da tanto tempo, non ho mai avuto un fidanzato. Anni fa sono uscita con un ragazzo ma sta di fatto che avevamo deciso di restare semplicemente amici ma lui dopo poco ha smesso di essermi amico. Nonostante lui non mi cercasse più gli ho sempre voluto bene ugualmente tanto che la notizia del suo suicidio avvenuto quest'anno mi ha lasciata interdetta.
Mi. sento. sola ma nello stesso tempo voglio stare da sola. Non so se sia una cosa normale o meno. Vorrei avere delle amicizie un ragazzo che mi ami fedelmente ma non riesco a fidarmi delle persone al 100%. Ho sempre paura che mi possano ferire.
Non so se sia una cosa normale o meno ma a volte mi capita di fantasticare una storia tutta mia nella testa, mi sembra di stare meglio di essere un po' più felice quando lo faccio. Mi invento tutta una storia in testa. A volte penso di essere pazza.
Passo il. tempo a casa, perché purtroppo non ho lavoro, non avendo amicizie non esco mai se non con mia madre per commissioni varie. A casa mi annoio e passo molto tempo ad ascoltare musica e a giocare con i cani.
Sono una persona strana, o cosi ormai mi sono abituata a vedermi e a sentirmi appellare dalle poche persone con cui ho interagito. Non mi fido molto delle persone, ma tendo ad affezionarmi a loro facilmente, per poi altrettanto facilmente trovare un modo per allontanarmi da loro prima che loro lo facciano con me., ho scoperto da poco di essere molto gelosa dei risultati altrui e questo mi fa stare male perché non ero cosi prima.
Sono fondamentalmente molto insicura, faccio costantemente paragoni con gli altri e non riesco a portare a termine nemmeno un semplice obiettivo come per esempio fare un po' di esercizio per rassodare che so glutei o gambe perché penso che tanto non ne varrebbe la pena dato che farei ugualmente schifo con o senza esercizio.
Non so come gestirmi ultimamente, non so che fare.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Cara ragazza, il suo è il classico caso nel quale l'auto-osservazione, per quanto condotta con una maestria da scrittrice, non è sufficiente. Solo aprendosi al dialogo con una persona esperta lei conoscerebbe sé stessa davvero e capirebbe le cause delle contraddizioni che la rendono triste e dubbiosa (il desiderio di compagnia e quello di ritirarsi in una solitudine difensiva; le storie immaginarie e l'incapacità di buttarsi nel rischio di una storia vera).
Da lontano non è possibile instaurare questo tipo di dialogo, e oltretutto sappiamo troppo poco di lei: quali studi ha fatto? Perché non lavora? Quali interessi coltiva? Come mai non ha avuto nessuna relazione d'amore e al momento non ha nemmeno amicizie?
Come primi passi le consiglio due cose: mettere per scritto la storia immaginaria che si racconta, e riscriverci rispondendo alle mie domande qui sopra.
In seguito, ma senza lasciar passare troppo tempo, prenda in considerazione l'idea di affidarsi ad un/una psicologo/a per cominciare quel cammino verso la conoscenza di lei stessa che può apparirle carico di ansie, ma che è anche l'unica strada verso il benessere.
Molti auguri.
.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Salve Dottore, grazie mille la risposta. Ho un diploma di scuola superiore in economia aziendale.
Non riesco a trovare lavoro per via della poca esperienza e perché ai colloqui risulto sempre impacciata, timorosa.
Non ho amicizie poiché quelle che avevo mi hanno sempre pugnalato alle specie, ero loro amica sino a quando gli ho fatto comodo e poi "arrivederci e grazie" . Ora faccio fatica a fidarmi ed a instaurare un rapporto di amicizia.
Amo gli animali, la natura ed in particolare il mare. Mi piace leggere, documentarmi su argomenti di storia recente o meno.
Per quanto.riguarda le relazioni amorose i ragazzi non mi hanno mai considerata, tranne il ragazzo di cui le dissi nel primo messaggio. E io non mi sento alla loro altezza, partendo poi già dal presupposto che mi faranno soffrire.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Cara ragazza, il suo atteggiamento timoroso di ogni contatto umano avrebbe richiesto già da tempo una consulenza psicologica. Iscriversi all'università o ad uno dei tanti corsi regionali o provinciali per approfondire o creare una competenza professionale le sarebbe utile anche per sperimentare la sua capacità di rapportarsi agli altri con meno illusioni ma anche meno paura. Anche iscriversi ad una palestra o piscina, praticare qualche sport semplice, potrebbe farle bene. Ci sono passeggiate organizzate dal CAI in ogni città, iniziative parrocchiali o di centri laici di beneficienza che potrebbero aiutarla.
Molti auguri.
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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Grazie mille Dottoressa. Provvederò a cercare al più presto un/a psicologo/a .
Cercherò le attività che più mi rispecchiano e che mi permettano di relazionarmi con le persone e cercare di non temere nulla "dietro l'angolo"

La ringrazio tanto per avermi ascoltata e avermi dato un input.
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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Un ultima domanda se posso. Da quasi un anno via whatsapp parlo con un ragazzo di 18 anni che attraversa momenti delicati. Io cerco nel mio piccolo di dargli dei consigli su come affrontare le vicende.
Lei pensa che vista la mia necessità di avere supporto per risolvere la mia timoria, debba smettere di dargli consigli?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente, se dare consigli le fa bene, e fa bene a chi li riceve, perché non dovrebbe continuare a farlo? Quasi tutti vedono più chiaro nei fatti degli altri, se applicano un ascolto sensibile, che nei propri. Lei potrebbe mettere a frutto la sua tendenza all'empatia in qualche luogo come l'oratorio, un centro di accogienza, etc. Questo l'aiuterebbe anche a conoscere meglio gli altri e a valutarli con più indulgenza e meno timore.
La saluto cordialmente; ci faccia sapere.
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