Soffro di solitudine e non so come uscirne
Buongiorno, vi scrivo perché non riesco più a gestire la mia solitudine. Ho 22 anni e da quando ho iniziato l'università, ovvero 3 anni fa, mi sento sempre più sola e triste.
Quello che mi sorprende è non riuscire a creare legami con chi mi circonda. Ho solo conoscenti dell'università o colleghi con cui però non riesco a legare più di tanto e non ne capisco il motivo. Mi mostro sempre disponibile, cerco di essere sempre gentile e simpatica, ma purtroppo è sempre la stessa storia: finché si tratta di avere rapporti scolastici/lavorativi ok, ma fuori da quei contesti niente. E sinceramente lo capisco anche, perché ognuno ha i suoi amici. Anch'io avevo degli "amici" con cui uscivo spesso, ma dopo qualche tempo hanno iniziato a creare una cerchia più ristretta, escludendo me e pochi altri, che comunque avevano altri amici. Quindi a quanto pare l'unica a rimanerci male sono stata io. Ho un ragazzo da 5 anni. Lo amo e lui ama me. Gli ho parlato di questo peso che mi porto dietro da anni ormai e lui è veramente dispiaciuto, ma sembra non poter far altro che dispiacersi. Io lo so che ha bisogno dei suoi spazi, ma quando esce coi suoi amici senza di me mi sento delusa e un po' tradita, soprattutto perché capita che a volte qualche suo amico porti la sua ragazza. Non capisco cosa o dove sbaglio ma non ce la faccio davvero più a sopportare questa situazione. Ho provato più volte ad uscire con vecchi amici, ma se non sono io a cercarli, loro non mi scrivono, e quindi non ho voglia di stare dietro a chi non ha voglia di cercarmi. Non lo dico con risentimento, anzi.
So che per fare nuove conoscenze dovrei "buttarmi", coltivare i miei interessi, frequentare nuovi ambienti, ma anche se lo facessi, non saprei come iniziare. Mi sento veramente scoraggiata e delusa. Ormai sono sempre triste e non provo più interesse per niente. Non so se questo mio periodo "nero" è dovuto alla mia solitudine o ad altre cause, ma non riesco più ad andare avanti. Ho pensato anche di andare da uno psicologo, ma mi sembra inutile. Mi sembra di non poterne uscire. Mi sento in colpa per questi miei pensieri perché so che ho solo 22 anni e la vita non è finita, ma non so proprio cosa fare.
Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso se quello che ho scritto risulterà sconclusionato, ma è come mi sento.
Quello che mi sorprende è non riuscire a creare legami con chi mi circonda. Ho solo conoscenti dell'università o colleghi con cui però non riesco a legare più di tanto e non ne capisco il motivo. Mi mostro sempre disponibile, cerco di essere sempre gentile e simpatica, ma purtroppo è sempre la stessa storia: finché si tratta di avere rapporti scolastici/lavorativi ok, ma fuori da quei contesti niente. E sinceramente lo capisco anche, perché ognuno ha i suoi amici. Anch'io avevo degli "amici" con cui uscivo spesso, ma dopo qualche tempo hanno iniziato a creare una cerchia più ristretta, escludendo me e pochi altri, che comunque avevano altri amici. Quindi a quanto pare l'unica a rimanerci male sono stata io. Ho un ragazzo da 5 anni. Lo amo e lui ama me. Gli ho parlato di questo peso che mi porto dietro da anni ormai e lui è veramente dispiaciuto, ma sembra non poter far altro che dispiacersi. Io lo so che ha bisogno dei suoi spazi, ma quando esce coi suoi amici senza di me mi sento delusa e un po' tradita, soprattutto perché capita che a volte qualche suo amico porti la sua ragazza. Non capisco cosa o dove sbaglio ma non ce la faccio davvero più a sopportare questa situazione. Ho provato più volte ad uscire con vecchi amici, ma se non sono io a cercarli, loro non mi scrivono, e quindi non ho voglia di stare dietro a chi non ha voglia di cercarmi. Non lo dico con risentimento, anzi.
So che per fare nuove conoscenze dovrei "buttarmi", coltivare i miei interessi, frequentare nuovi ambienti, ma anche se lo facessi, non saprei come iniziare. Mi sento veramente scoraggiata e delusa. Ormai sono sempre triste e non provo più interesse per niente. Non so se questo mio periodo "nero" è dovuto alla mia solitudine o ad altre cause, ma non riesco più ad andare avanti. Ho pensato anche di andare da uno psicologo, ma mi sembra inutile. Mi sembra di non poterne uscire. Mi sento in colpa per questi miei pensieri perché so che ho solo 22 anni e la vita non è finita, ma non so proprio cosa fare.
Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso se quello che ho scritto risulterà sconclusionato, ma è come mi sento.
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"Ho pensato anche di andare da uno psicologo, ma mi sembra inutile." Perché le sembra inutile? Si direbbe invece che proprio un percorso di psicoterapia sia necessario a comprendere e trasformare quel suo stato psichico, deprivato di qualche sicura competenza relazionale. Un aggancio della situazione attuale alle esperienze affettive del lontano passato, necessario a intendere e cambiare il presente può svolgersi solo nel contesto di una efficace relazione terapeutica. Il consiglio è appunto questo.
Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 843 visite dal 07/10/2019.
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