Ho veramente bisogno di fare un percorso psicoterapeutico?

Salve a tutti gli psicologi e ringrazio in anticipo per le eventuali risposte. Prendo una terapia a base di depakin sodio valproato 500 mg 1 mattina e 1 la sera, aripiprazolo 15 mg 1 mattina, zarelis 37,5 mg 1 la mattina e tavor 1 mg 1 la sera. Attualmente sono seguita dal mio psichiatra ma mi hanno consigliata in molti di seguire una terapia psicologica in quanto, dimessa da pochi giorni dalla struttura abitativa riabilitativa nella quale ho fatto un percorso di 6 anni, adesso mi ritrovo, si può dire, sola ad affrontare i vari problemi di casa e famigliari; mio padre è anziano e debole, mia madre non è autosufficiente ed è reduce da una lunga schizofrenia di tipo paranoide. . . l'infanzia l'ho passata con una madre malata e un padre menefreghista, all'antica, tirchio e quasi per niente attento ai bisogni di mia madre e miei. Tornando a me nel 2013 ho sviluppato psicosi affettiva SAI che mi è durata 5 mesi di sintomi leggeri mentre ero sotto cura in struttura, passato tutto continuo a percepire anche se raramente voci nella testa minacciose e che mi istigano al suicidio. Tendo a sviluppare dipendenze da caffeina nicotina alcool e anche altro volendo. . . ho una personalità fragile ma fuori forte che mi permette di riuscire a sopravvivere anche se le idee suicidarie ce le ho spesso e mi consolano.. . il mio psichiatra ultimamente ha detto che ho una personalità che tende alla ciclotimia. . . . e se continuo di questo passo dice che rischio di farla maturare in bipolarismo. . . ma io non gli credo. . . . . . . tra me e lui i dialoghi non sono mai del tutto sinceri e a volte può diventare anche molto vago e snervante ma lo stimo lo stesso. Ho spesso sensazione di essere inferiore rispetto gli altri ma non me ne faccio un problema. . . . il mio obiettivo è sbarazzarmi di mio padre che ho sempre odiato per amore di mia madre. . . perché lei è stata vittima di un carnefice e non aveva colpe per meritarsi tutto quello che ha vissuto solo perché per sbaglio sono nata io. . . il loro è stato comunque una unione di convivenza per convenienza. . . soldi e tetto per mia madre e donna di casa per mio padre. . . . inutile dire che il loro amore era caratterizzato da una passionale tendenza a litigi funeste e molta violenza psicologica. . . . ora io non so che identità ho. . . . mi sento come spirito o essere permeabile che vaga nel caos per cercare di trovare una stabilità e serenità futura. . . . spesso ho crisi di pianto e cerco di non darmi all alcool.. . ma poi con due tazzine di caffè mi riempio di buon umore e riesco ad andare avanti. . . . so comunque che se continuo a vivere con i miei genitori mi verrà di nuovo un esaurimento. . . per questo chiedo aiuto. . non ho molti soldi e non posso permettermi di affittarmi una casa.