Crisi d’ansia/panico, paura del futuro e stare da soli (trasferimento)
Buongiorno,
Scrivo per un parere e per un aiuto: sto affrontando un periodo molto difficile, ho 23 anni, ho deciso di trasferirmi in una grande città come Torino da pochi giorni, convivo in un appartamento con due coinquiline e sono qui per cercare lavoro. Venendo da molto distante non ho la possibilità di tornare a casa spesso e questo, almeno ora che sono i primi giorni, mi sta causando forti disagi e attacchi di ansia/panico molto difficili da gestire. Anche a casa ne ho sempre sofferto (non ho mai seguito un percorso psicoterapeutico o simili) e pensavo che, come per la prima volta che ho vissuto fuori, mi avrebbe aiutata a superare questi problemi rifare l’esperienza. Il problema è che qui sono completamente sola, ho degli amici in città ma non ho voglia di vederli e anzi, mi mette angoscia l’idea di farlo, la mia coinquilina con cui dividerò la stanza deve ancora arrivare e in tutto ciò il mio ragazzo, con cui avevo un bellissimo rapporto e riusciva a tranquillizzarmi, mi ha lasciata proprio ieri appena messo piede in questa nuova casa e città. Mi sono sentita sprofondare peggio di prima, perché non ho più nemmeno il suo supporto ora.
Quindi ora ho paura del futuro, di non riuscire a trovare un lavoro, di non trovare mai più un ragazzo per poter in futuro vivere insieme (sarebbe il mio sogno, anche senza figli, trovare qualcuno che mi faccia stare bene come stavo con lui e poter condividere la quotidianità). Ho paura a relazionarmi con persone nuove e l’idea di trovare qualcuno di diverso da lui mi fa stare male e soffrire moltissimo, anche perché ho avuto brutte esperienze con le relazioni e lui è stato il primo che comprendeva la mia ansia e mi sosteneva. So che forse dovrei rivolgermi a uno psicologo o uno specialista ma al momento non ho soldi e non so nemmeno come pagare l’affitto, sebbene ho il sostegno dei miei genitori da casa che so che mi aiuterebbero finanziariamente volevo riuscire a cavarmela da sola e non pesare su di loro.
Cosa posso fare? Sono davvero disperata e ho paura di non riuscire a mangiare (la mia ansia mi blocca lo stomaco e mi mette ansia mangiare fuori casa, e ogni volta che mangio poi ho conati di vomito, ho paura di dimagrire troppo perché già sono molto magra). Ho il forte desiderio di tornare a casa da un momento all’altro, ma ormai ho firmato il contratto e ora come ora sarebbe impossibile/difficile tornare, oltre al fatto che scappare dai miei problemi non mi aiuterà di certo a risolverli. Oggi avrei anche un colloquio di lavoro ma sono tesissima all’idea, ho paura di tutto e di tutti in questo momento.
Grazie per chi mi ascolterà.
Scrivo per un parere e per un aiuto: sto affrontando un periodo molto difficile, ho 23 anni, ho deciso di trasferirmi in una grande città come Torino da pochi giorni, convivo in un appartamento con due coinquiline e sono qui per cercare lavoro. Venendo da molto distante non ho la possibilità di tornare a casa spesso e questo, almeno ora che sono i primi giorni, mi sta causando forti disagi e attacchi di ansia/panico molto difficili da gestire. Anche a casa ne ho sempre sofferto (non ho mai seguito un percorso psicoterapeutico o simili) e pensavo che, come per la prima volta che ho vissuto fuori, mi avrebbe aiutata a superare questi problemi rifare l’esperienza. Il problema è che qui sono completamente sola, ho degli amici in città ma non ho voglia di vederli e anzi, mi mette angoscia l’idea di farlo, la mia coinquilina con cui dividerò la stanza deve ancora arrivare e in tutto ciò il mio ragazzo, con cui avevo un bellissimo rapporto e riusciva a tranquillizzarmi, mi ha lasciata proprio ieri appena messo piede in questa nuova casa e città. Mi sono sentita sprofondare peggio di prima, perché non ho più nemmeno il suo supporto ora.
Quindi ora ho paura del futuro, di non riuscire a trovare un lavoro, di non trovare mai più un ragazzo per poter in futuro vivere insieme (sarebbe il mio sogno, anche senza figli, trovare qualcuno che mi faccia stare bene come stavo con lui e poter condividere la quotidianità). Ho paura a relazionarmi con persone nuove e l’idea di trovare qualcuno di diverso da lui mi fa stare male e soffrire moltissimo, anche perché ho avuto brutte esperienze con le relazioni e lui è stato il primo che comprendeva la mia ansia e mi sosteneva. So che forse dovrei rivolgermi a uno psicologo o uno specialista ma al momento non ho soldi e non so nemmeno come pagare l’affitto, sebbene ho il sostegno dei miei genitori da casa che so che mi aiuterebbero finanziariamente volevo riuscire a cavarmela da sola e non pesare su di loro.
Cosa posso fare? Sono davvero disperata e ho paura di non riuscire a mangiare (la mia ansia mi blocca lo stomaco e mi mette ansia mangiare fuori casa, e ogni volta che mangio poi ho conati di vomito, ho paura di dimagrire troppo perché già sono molto magra). Ho il forte desiderio di tornare a casa da un momento all’altro, ma ormai ho firmato il contratto e ora come ora sarebbe impossibile/difficile tornare, oltre al fatto che scappare dai miei problemi non mi aiuterà di certo a risolverli. Oggi avrei anche un colloquio di lavoro ma sono tesissima all’idea, ho paura di tutto e di tutti in questo momento.
Grazie per chi mi ascolterà.
[#1]
Gentile utente
dalla descrizione da lei fornita sembra che lei possa essere intrappolata nel classico circolo vizioso dell'ansia.
Nel suo caso l'evento attivante parrebbe essere proprio la rottura relazionale col suo ragazzo, improvvisa e potenzialmente traumatica; da lì ad innescarsi nella mente la formulazione di ipotesi catastrofiche (non troverò mai più nessuno, non troverò lavoro, ecc.) è un attimo; e sono proprio tali ipotesi ad alimentare le manifestazioni ansiose ed il suo malessere; ipotesi che ricadono a pioggia su nuove consapevolezze (gravare sui genitori ecc..) ma che, di fatto, attualmente, vivono solo nella sua mente, "avvelenandola".
Una soluzione potrebbe essere quella di interiorizzare ed accettare l'evento, provando però a vedere il periodo che sta attraversando con lenti diverse; se da un lato, difatti, è innegabile che sta attraversando un momento di grandi cambiamenti, d'altro canto è pure vero che spesso i cambiamenti celano in sé opportunità e prospettive di crescita.
Un tentativo attivo potrebbe essere quello di darsi tempo, e, quando sentirà desiderio di vedere i suoi amici potrà seguirlo, potrà provare nuovamente a esporsi, a rimettersi in gioco; potrebbe scoprire risorse e capacità di fronteggiamento, di distrarsi, di impegnarsi in un'attività, di ricominciare che le darebbero nuovo equilibrio. Il colloquio di lavoro di oggi, per esempio, diverrebbe allo scopo non più una minaccia ma un buon "banco prova ".
In bocca al lupo
dalla descrizione da lei fornita sembra che lei possa essere intrappolata nel classico circolo vizioso dell'ansia.
Nel suo caso l'evento attivante parrebbe essere proprio la rottura relazionale col suo ragazzo, improvvisa e potenzialmente traumatica; da lì ad innescarsi nella mente la formulazione di ipotesi catastrofiche (non troverò mai più nessuno, non troverò lavoro, ecc.) è un attimo; e sono proprio tali ipotesi ad alimentare le manifestazioni ansiose ed il suo malessere; ipotesi che ricadono a pioggia su nuove consapevolezze (gravare sui genitori ecc..) ma che, di fatto, attualmente, vivono solo nella sua mente, "avvelenandola".
Una soluzione potrebbe essere quella di interiorizzare ed accettare l'evento, provando però a vedere il periodo che sta attraversando con lenti diverse; se da un lato, difatti, è innegabile che sta attraversando un momento di grandi cambiamenti, d'altro canto è pure vero che spesso i cambiamenti celano in sé opportunità e prospettive di crescita.
Un tentativo attivo potrebbe essere quello di darsi tempo, e, quando sentirà desiderio di vedere i suoi amici potrà seguirlo, potrà provare nuovamente a esporsi, a rimettersi in gioco; potrebbe scoprire risorse e capacità di fronteggiamento, di distrarsi, di impegnarsi in un'attività, di ricominciare che le darebbero nuovo equilibrio. Il colloquio di lavoro di oggi, per esempio, diverrebbe allo scopo non più una minaccia ma un buon "banco prova ".
In bocca al lupo
Dr. Gioacchino La Franca - Psicologo Clinico
[#2]
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, cercherò di fare del mio meglio e ascolterò i suoi consigli sperando sia solo una sensazione passeggera, anche se la mia ansia c'è sempre, ma posso riuscire a gestirla come faccio di solito.
La ringrazio infinitamente perché avevo bisogno di sentirmi dire queste cose.
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, cercherò di fare del mio meglio e ascolterò i suoi consigli sperando sia solo una sensazione passeggera, anche se la mia ansia c'è sempre, ma posso riuscire a gestirla come faccio di solito.
La ringrazio infinitamente perché avevo bisogno di sentirmi dire queste cose.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.8k visite dal 02/10/2019.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.