Fine di una relazione improvvisa
Buongiorno,
Sono una ragazza di 23 anni e sono appena tornata da 3 mesi all’estero per studi. Il giorno del mio rientro, dopo 4 anni di amore, sono stata lasciata.
Per me è stato un fulmine a ciel sereno. Durante questi mesi lui era come sempre. Ci sentivamo ogni giorno e non ho mai sospettato di niente, se non negli ultimi giorni che non mi sembrava felice del mio rientro. Mi ha lasciata dicendomi di aver capito di essere più felice senza di me, più se stesso. Lui poteva fare davvero tutto, non gli ho mai proibito niente in questi anni.
Quello che mi da da pensare è che poco prima della sua partenza ha perso la mamma e questo lo ha destabilizzato totalmente in quanto suo unico punto di riferimento. Ha dovuto ripartire da zero e da solo, nonostante io abbia cercato di stargli vicino il più possibile.
L’ho visto molto confuso, ma allo stesso tempo sicuro della sua scelta.
Ora vi chiedo un consiglio. Io posso accettare che lui voglia star da solo, ma come possono 3 mesi cancellare quanto provava prima? Vi assicuro che era innamorato, o ora un attore strepitoso.
E soprattutto ho bisogno di capire come affrontare questo dolore, perché io mi sento morire.
Grazie
Sono una ragazza di 23 anni e sono appena tornata da 3 mesi all’estero per studi. Il giorno del mio rientro, dopo 4 anni di amore, sono stata lasciata.
Per me è stato un fulmine a ciel sereno. Durante questi mesi lui era come sempre. Ci sentivamo ogni giorno e non ho mai sospettato di niente, se non negli ultimi giorni che non mi sembrava felice del mio rientro. Mi ha lasciata dicendomi di aver capito di essere più felice senza di me, più se stesso. Lui poteva fare davvero tutto, non gli ho mai proibito niente in questi anni.
Quello che mi da da pensare è che poco prima della sua partenza ha perso la mamma e questo lo ha destabilizzato totalmente in quanto suo unico punto di riferimento. Ha dovuto ripartire da zero e da solo, nonostante io abbia cercato di stargli vicino il più possibile.
L’ho visto molto confuso, ma allo stesso tempo sicuro della sua scelta.
Ora vi chiedo un consiglio. Io posso accettare che lui voglia star da solo, ma come possono 3 mesi cancellare quanto provava prima? Vi assicuro che era innamorato, o ora un attore strepitoso.
E soprattutto ho bisogno di capire come affrontare questo dolore, perché io mi sento morire.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
durante le assenze
si percepiscono
oppure si comprendono
molte cose.
Se la madre era "l'unico punto di riferimento" del Suo ragazzo
quale era il Suo posto - di Lei che ci scrive - nella di lui interiorità?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
durante le assenze
si percepiscono
oppure si comprendono
molte cose.
Se la madre era "l'unico punto di riferimento" del Suo ragazzo
quale era il Suo posto - di Lei che ci scrive - nella di lui interiorità?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
Credo di essermi espressa male. Intendevo che lui non ha un papà presente nella sua vita e la sua mamma è sempre stato il centro di tutto. Io e lui avevamo un rapporto speciale, simbiotico. È una persona che fatica a parlare ma con me riusciva. Riusciva a piangere e a dirmi cosa lo faceva star male. Eravamo sempre insieme e io gli ho fatto da fidanzata, mamma e amica. Per questo non capisco come possa rinunciare all’unico punto di riferimento rimastogli. Mi ha detto che si sente più tranquillo e se stesso e che con me non riuscirebbe ad andare avanti . L’ho visto sofferente nel dirmi queste cose. Molto confuso ma allo stesso tempo sicuro. Io credo, nella mia ignoranza, che abbia dovuto ricostruirsi da solo dato la mia lontananza è abbia trovato un equilibrio, anche se precario, che lo fa stare abbastanza bene.
Credo di essermi espressa male. Intendevo che lui non ha un papà presente nella sua vita e la sua mamma è sempre stato il centro di tutto. Io e lui avevamo un rapporto speciale, simbiotico. È una persona che fatica a parlare ma con me riusciva. Riusciva a piangere e a dirmi cosa lo faceva star male. Eravamo sempre insieme e io gli ho fatto da fidanzata, mamma e amica. Per questo non capisco come possa rinunciare all’unico punto di riferimento rimastogli. Mi ha detto che si sente più tranquillo e se stesso e che con me non riuscirebbe ad andare avanti . L’ho visto sofferente nel dirmi queste cose. Molto confuso ma allo stesso tempo sicuro. Io credo, nella mia ignoranza, che abbia dovuto ricostruirsi da solo dato la mia lontananza è abbia trovato un equilibrio, anche se precario, che lo fa stare abbastanza bene.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 768 visite dal 01/10/2019.
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