Separazione

Buongiorno, sono una ragazza di 31 anni con una bimba di 9. Vi scrivo perché sto veramente malissimo. Mi sono appena separata dal padre di mia figlia e mi sembra di morire. Oltre alla separazione sto affrontando anche un trasferimento: sono ritornata a vivere nella mia città d'origine, da cui sono rimasta lontana per 5 anni proprio per convivere con il mio compagno. La separazione l'ho voluta io, eppure ora passo le giornate a rimuginare tra rimorsi e rimpianti. I motivi che mi hanno spinto a separarmi sono, in realtà molto seri: avevamo un rapporto molto conflittuale. I continui litigi, avevano completamente distrutto il rispetto e la fiducia. In particolare, lui mi ha sempre mentito su un sacco di questioni, mi aveva promesso che avremmo vissuto lì (nel suo paese) solo per poco, che poi, finalmente, si sarebbe spostato lui ma era un inganno, una trappola. Inoltre, mi ha sempre insultata, anche davanti alla piccola. Ho deciso quindi di tutelare mia figlia e andare via. La relazione è durata più di 10 anni e il distacco definitivo è avvenuto a luglio. Ora, però, lo sogno, mi sento morire. Temo di aver sbagliato a prendere questa decisione. Ero certa, che staccandomi avrei trovato il tanto sperato benessere. Invece, ora sto peggio. È. normale? Il tempo mi aiuterà? Vi prego, vorrei solo un po' di pace per me e la mia bimba.
[#1]
Dr. Gioacchino La Franca Psicologo 35
Carissima

la sua decisione sembrerebbe supportata, oltre che dalle motivazioni che lei riferisce, anche dalla legittima e sana integrità del sè, dei principi morali, relazionali ed affettivi che sembrano contraddistinguerla.

Certo chè è normale sentirsi come lei denuncia, porsi mille domande e autovalutarsi anche negativamente per le scelte prese.. ma creda: alla luce di ciò che ha riferito, illudendosi di andare a "salvare" alcuni aspetti, quali ad esempio il dare alla sua bimba una famiglia stabile (come probabilmente pensa), probabilmente finirebbe per creare altre fratture e malesseri, come l'insoddisfazione e la frustrazione che lei stessa coverebbe, impedendosi una maternità serena e mentalmente equilibrata.

Talvolta, le situazioni in cui finiamo col trovarci non sono classificabili con criteri come belle o brutte, "idilliache" o "catastrofiche" ma semplicemente valutabili come le migliori e più sane possibili, al netto di una determinata situazione che è venuta a crearsi; si chieda, nel suo intimo, se questo è il suo caso e, se la risposta che il suo sé le rimanderà sarà affermativa, proceda e, come ha saggiamente detto, si dia tempo per comprendere la strada migliore per il bene suo e di sua figlia.

Cari Saluti

Dr. Gioacchino La Franca - Psicologo Clinico

[#2]
Utente
Utente
Io sono certa che da un punto di vista del benessere della bimba questa sia la decisione più saggia. Tuttavia, ha provocato in me, un dolore devastante e a tratti insostenibile. Insomma, stavo meglio prima. Ma non potevo far crescere la piccola in un clima del genere. Però, avevo investito tutto nella mia famiglia e per me è stato uno strappo tremendo che temo di non superare mai più. Insomma, non so se per lei ora sia meglio. Ha una situazione più serena ma una mamma troppo sofferente.
[#3]
Dr. Gioacchino La Franca Psicologo 35
È del tutto naturale sperimentare sensazioni luttuose in seguito alla percezione di un fallimento. Esso però, oltre a essere un momento tendenzialmente transitorio comunque da attraversare, non è che una tra le varie fasi possibili della vita, che puó offrire in futuro momenti certamente migliori anche se, con uno stato d'umore flesso, si tende a non focalizzarli.
Saluti
[#4]
Utente
Utente
Grazie a tutti delle risposte. Quanto tempo ci vorrà per acquisire benessere? Almeno un minimo di benessere? So che è molto soggettivo.. ma mi sento molto fragile e confusa..
[#5]
Dr. Gioacchino La Franca Psicologo 35
Come lei ha giustamente detto è molto soggettivo ed inoltre variabile anche a seconda degli eventi ecc..
[#6]
Utente
Utente
E anche rimuginare tutto il giorno, sognare lui, la nostra casa ecc.. pensarci tutto il giorno.. anche questo è normale? Fa parte del processo di guarigione? E, posso, facilitare, in qualche modo, la mia guarigione?
[#7]
Dr. Gioacchino La Franca Psicologo 35
Attualmente fa tutto parte del processo di "elaborazione" rientrando dunque nella norma. In linea di massima al momento le emozioni dovrebbero esser lasciate libere di fluire senza forzature, solo in un secondo momento si potrà osservare se l'elaborazione sta seguendo un corso "sano".

Saluti
[#8]
Utente
Utente
Ho meditato un po' e mi sono resa conto di avere anche altri problemi. In primis, sono totalmente senza progettualità, senza sogni. Vivo ma in realtà sopravvivo. Non riesco a trovare un senso alla mia esistenza e a impostare una vita soddisfacente. Inoltre, mi sento dipendente psicologicamente da mia madre. Non riesco ad emanciparmi e a trovare la mia autonomia. Sento di avere sbagliato tutto nella vita. Ho già 31 anni e dovrei avere una prospettiva, una progettualità e invece.. niente.. forse è anche questo che mi fa rimpiangere la situazione passata.