Come combattere la fobia sociale ed al tempo stesso la dipendenza da ansiolitici?
Buonasera, vorrei raccontare la mia storia:
Sono un ragazzo di 25 anni che soffre di fobia sociale fin da piccolo, avendo vissuto in un clima di violenza domestica costante (Mio padre le dava a mia madre e mio fratello poco più grande le suonava a me) Ho sviluppato una forte insicurezza che si è inevitabilmente riversata nell'ambito scolastico dove non son potuto sfuggire alle amorevoli cure dei bulletti di turno, conseguendo cosi un master in ansia sociale..
Subito dopo esser riuscito a strappare a stento il titolo di licenza media (Bocciato due volte a causa delle ripetute assenze dovute al mio panico) Abbandonai la scuola in fretta e furia pensando ingenuamente di aver chiuso il capitolo "Relazioni sociali" per sempre. Ci tengo a precisare che all'epoca non sapevo quale fosse il nome del demone che mi portavo appresso, tanto meno che lo stavo cullando e nutrendo giorno dopo giorno con nuove ondate di terrore, ed è qui che volevo arrivare.. Erano passati anni ed io avevo traslocato oltre oceano con la scusa di conoscere i miei parenti e lo scopo di lasciare le mie sconfitte in patria; Compiuti i 18 decisi che era giunto il momento di gettarmi nella mischia per un confronto diretto con l'anonima bestia ed iniziai a viaggiare per il continente stringendo seppur poche, forti amicizie che mi aiutarono a generare un sorta di controllo sulla fobia. Conquistai maggior fiducia ed entrai nel mondo del lavoro seppur tremante e a capo chino, ma munito di alleati questa volta finchè un giorno mi recai in una farmacia per chiedere consiglio.. Ero molto ansioso per via di un colloquio di lavoro che si sarebbe tenuto il giorno dopo e senza alcuna esitazione il "Farmacista" mi rifilò una scatola di Clonazepam da 2mg senza ricetta dicendomi che aiutava a combattere lo stress. Ora.. Mi ero sempre astenuto dalla droga perchè sapevo che quei 10 minuti di relax mi sarebbero costati il triplo in un secondo momento ed il camice bianco ispirava più fiducia dell' losco cappuccio all'angolo della strada eppure il risultato fu lo stesso: Sette anni di dipendenza assurda perchè ovviamente era la mia droga.. Mi sentivo in pace con il mondo e soprattutto sentivo affiorare le mie reali capacità! Il colloquio di lavoro? Un gioco da ragazzi, ottenni il posto e di li a poco ero una delle migliori guide turistiche sulla piazza. Guida turistica io che non riuscivo a sostenere lo sguardo di chi che sia neanche di striscio.. Ora? Scrivo questo testo con mani tremanti riflettendo nostalgico a cosa sarei potuto essere se avessi continuato a percorrere il sentiero basato sulla forza di volontà che mi ero imposto varcando la soglia di casa. Chiedo scusa se ho annoiato con la mia "narrazione" Ma ho sempre amato scrivere e mi aiuta a rilassarmi, in realtà il concetto è molto semplice: Come si combatte la Fobia Sociale Generalizzata (Diagnosticata 5 anni fa) se i preziosi alleati chiamati ansiolitici son diventati il mio peggior nemico? Aggravando i sintomi di panico massimizzandoli..
Sono un ragazzo di 25 anni che soffre di fobia sociale fin da piccolo, avendo vissuto in un clima di violenza domestica costante (Mio padre le dava a mia madre e mio fratello poco più grande le suonava a me) Ho sviluppato una forte insicurezza che si è inevitabilmente riversata nell'ambito scolastico dove non son potuto sfuggire alle amorevoli cure dei bulletti di turno, conseguendo cosi un master in ansia sociale..
Subito dopo esser riuscito a strappare a stento il titolo di licenza media (Bocciato due volte a causa delle ripetute assenze dovute al mio panico) Abbandonai la scuola in fretta e furia pensando ingenuamente di aver chiuso il capitolo "Relazioni sociali" per sempre. Ci tengo a precisare che all'epoca non sapevo quale fosse il nome del demone che mi portavo appresso, tanto meno che lo stavo cullando e nutrendo giorno dopo giorno con nuove ondate di terrore, ed è qui che volevo arrivare.. Erano passati anni ed io avevo traslocato oltre oceano con la scusa di conoscere i miei parenti e lo scopo di lasciare le mie sconfitte in patria; Compiuti i 18 decisi che era giunto il momento di gettarmi nella mischia per un confronto diretto con l'anonima bestia ed iniziai a viaggiare per il continente stringendo seppur poche, forti amicizie che mi aiutarono a generare un sorta di controllo sulla fobia. Conquistai maggior fiducia ed entrai nel mondo del lavoro seppur tremante e a capo chino, ma munito di alleati questa volta finchè un giorno mi recai in una farmacia per chiedere consiglio.. Ero molto ansioso per via di un colloquio di lavoro che si sarebbe tenuto il giorno dopo e senza alcuna esitazione il "Farmacista" mi rifilò una scatola di Clonazepam da 2mg senza ricetta dicendomi che aiutava a combattere lo stress. Ora.. Mi ero sempre astenuto dalla droga perchè sapevo che quei 10 minuti di relax mi sarebbero costati il triplo in un secondo momento ed il camice bianco ispirava più fiducia dell' losco cappuccio all'angolo della strada eppure il risultato fu lo stesso: Sette anni di dipendenza assurda perchè ovviamente era la mia droga.. Mi sentivo in pace con il mondo e soprattutto sentivo affiorare le mie reali capacità! Il colloquio di lavoro? Un gioco da ragazzi, ottenni il posto e di li a poco ero una delle migliori guide turistiche sulla piazza. Guida turistica io che non riuscivo a sostenere lo sguardo di chi che sia neanche di striscio.. Ora? Scrivo questo testo con mani tremanti riflettendo nostalgico a cosa sarei potuto essere se avessi continuato a percorrere il sentiero basato sulla forza di volontà che mi ero imposto varcando la soglia di casa. Chiedo scusa se ho annoiato con la mia "narrazione" Ma ho sempre amato scrivere e mi aiuta a rilassarmi, in realtà il concetto è molto semplice: Come si combatte la Fobia Sociale Generalizzata (Diagnosticata 5 anni fa) se i preziosi alleati chiamati ansiolitici son diventati il mio peggior nemico? Aggravando i sintomi di panico massimizzandoli..
[#1]
Gentile utente,
i farmaci Le hanno permesso notevoli soddisfazioni professionali,
anzichè rimanere "a capo chino".
Ad altre persone hanno evitato il suicidio.
Perchè non riconoscere che gli psicofarmaci hanno cambiato radicalmente la vita di chi soffre di disturbi psichici?
Certo, prescritti e monitorati dagli specialisti Psichiatri, non sottobanco dal farmacista senza una diagnosi.
Ora per Lei può essere giunto il tempo di affrontare i contenuti dei Suoi "demoni", come li definisce;
e di conseguenza di poter scalare i farmaci forse fino a zero se non necessari.
Come?
Attraverso un percorso psicologico assieme ad una Psicologa/o che sia anche Psicoterapeuta.
La "forza di volontà", ovverosia la motivazione al cambiamento, la ritroverà assieme al Suo/a Psy.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
i farmaci Le hanno permesso notevoli soddisfazioni professionali,
anzichè rimanere "a capo chino".
Ad altre persone hanno evitato il suicidio.
Perchè non riconoscere che gli psicofarmaci hanno cambiato radicalmente la vita di chi soffre di disturbi psichici?
Certo, prescritti e monitorati dagli specialisti Psichiatri, non sottobanco dal farmacista senza una diagnosi.
Ora per Lei può essere giunto il tempo di affrontare i contenuti dei Suoi "demoni", come li definisce;
e di conseguenza di poter scalare i farmaci forse fino a zero se non necessari.
Come?
Attraverso un percorso psicologico assieme ad una Psicologa/o che sia anche Psicoterapeuta.
La "forza di volontà", ovverosia la motivazione al cambiamento, la ritroverà assieme al Suo/a Psy.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Salve, la ringrazio per aver risposto.
Nel mio caso credo che gli psicofarmaci abbiano agito come una qualunque droga (Dandomi quel che desideravo al momento per poi riscuotere con gli interessi).. Non mi fraintenda, sicuramente come ha detto lei hanno dei risvolti importanti se assunti sotto la tutela di una guida esperta, ma questo non lo scoprirò mai già che mi son stati dati a tradimento per arrotondare il che non è molto professionale immagino, ed ho continuato ad auto medicarmi per ovvie ragioni.. Sinceramente avrei preferito continuare a stare a "Capo chino" per un altro pò ma lucido perchè effettivamente stavo migliorando anche se con grande fatica, riuscendo ad integrarmi parzialmente nella società. In un secondo momento sarebbe stato ottimale aggiungere una terapia ai miei sforzi e forse l'avrei scampata. Ora invece devo fare i conti con gli effetti collaterali di quei medicinali che non sono propio uno scherzo.. Fobia sociale più dipendenza? Non riesco più ad uscire di casa se non pesantemente sedato ed ovviamente devo sempre pensare a trovarmi un lavoro alla svelta (Che poi perdo regolarmente) il che non mi lascia chance di curarmi.. Che senso ha andare da uno psicologo in stato di "Sballo"? Che poi non posso permettermi e non avendo mezzi non posso muovermi dal paesino "Privo di risorse" in cui mi trovo per andare gratis al csm.. Quando si ha uno appoggio quasi nullo da parte della propia famiglia, scarsissima disponibilità economica ed una fobia sociale massimizzata con cui avere avere a che fare fin dal primo battito di ciglia beh diventa difficile seguire il suo consiglio dottoressa, la mia forza di volontà al momento sta nel non lasciarmi andare. Direi che questa somiglia più ad una lamentela che ad una consulenza, perchè nemmeno io so cosa chiedere di preciso quindi le domando scusa e le auguro una buona giornata.
Distinti saluti, A.
Nel mio caso credo che gli psicofarmaci abbiano agito come una qualunque droga (Dandomi quel che desideravo al momento per poi riscuotere con gli interessi).. Non mi fraintenda, sicuramente come ha detto lei hanno dei risvolti importanti se assunti sotto la tutela di una guida esperta, ma questo non lo scoprirò mai già che mi son stati dati a tradimento per arrotondare il che non è molto professionale immagino, ed ho continuato ad auto medicarmi per ovvie ragioni.. Sinceramente avrei preferito continuare a stare a "Capo chino" per un altro pò ma lucido perchè effettivamente stavo migliorando anche se con grande fatica, riuscendo ad integrarmi parzialmente nella società. In un secondo momento sarebbe stato ottimale aggiungere una terapia ai miei sforzi e forse l'avrei scampata. Ora invece devo fare i conti con gli effetti collaterali di quei medicinali che non sono propio uno scherzo.. Fobia sociale più dipendenza? Non riesco più ad uscire di casa se non pesantemente sedato ed ovviamente devo sempre pensare a trovarmi un lavoro alla svelta (Che poi perdo regolarmente) il che non mi lascia chance di curarmi.. Che senso ha andare da uno psicologo in stato di "Sballo"? Che poi non posso permettermi e non avendo mezzi non posso muovermi dal paesino "Privo di risorse" in cui mi trovo per andare gratis al csm.. Quando si ha uno appoggio quasi nullo da parte della propia famiglia, scarsissima disponibilità economica ed una fobia sociale massimizzata con cui avere avere a che fare fin dal primo battito di ciglia beh diventa difficile seguire il suo consiglio dottoressa, la mia forza di volontà al momento sta nel non lasciarmi andare. Direi che questa somiglia più ad una lamentela che ad una consulenza, perchè nemmeno io so cosa chiedere di preciso quindi le domando scusa e le auguro una buona giornata.
Distinti saluti, A.
[#3]
Gentile utente,
Essendo che per Lei "..questa somiglia più ad una lamentela che ad una consulenza, perchè nemmeno io so cosa chiedere di preciso.."
non mi resta che ricambiare l'auspicio di "una buona giornata".
Dott. Brunialti
Essendo che per Lei "..questa somiglia più ad una lamentela che ad una consulenza, perchè nemmeno io so cosa chiedere di preciso.."
non mi resta che ricambiare l'auspicio di "una buona giornata".
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 25/09/2019.
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