Ansia di viaggio

Gentili psicologi di Medicitalia
volevo chiedere un consulto su alcune situazioni. Non avendo purtroppo nella mia vita fatto viaggi molto lunghi, mi ritrovo ad avere l'occasione di andare in Svizzera per qualche giorno da un amico per andarlo a trovare. Essendo il primo viaggio molto lungo, sono già entrato in uno stato di ansia molto forte perchè mi ritroverò a fare un viaggio molto lungo di 18 ore in autobus che non ho mai fatto prima. Avevo fatto in precedenza una gita in Puglia 2 giorni con un associazione di volontariato con cui ho fatto il tirocinio. In particolare ho paura di questo viaggio cosi lungo e ho paura di non farcela, ho paura di non riuscire ad addormentarmi e riposare. Ho anche un compagno di viaggio il padre del mio amico che verrà con me e mi farà sentire meno solo durante il viaggio però nonostante questo l'ansia c'è e conoscendomi il giorno prima non dormirò. Mi potete dare qualche consiglio per affrontare serenamente la vigilia del viaggio e il viaggio stesso. Magari al ritorno da questo viaggio sarebbe opportuno parlarne con uno psicologo? Non nascondo che sono fortemente tentato di andarci per affrontare questo punto e altre piccole problematiche. Questo pensiero dello psicologo recentemente mi è venuto in quanto sto accompagnando un mio amico da uno psicologo privato per superare una delusione amorosa, però ho il timore di non riuscire a reggere il costo di una terapia privata. In passato la psicoterapia mi ha aiutato tantissimo presso un servizio pubblico e stavo riflettendo su questa opportunità. Mi potreste dare qualche consiglio su questi due aspetti trattati. Grazie mille
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Consideri che la cosiddetta ansia-anticipatoria (rimuginare su possibili pericoli prima che essi si concretizzino) conduce non solo ad accrescere il livello di ansia e i sintomi associati ma anche alla possibilità che si realizzi proprio ciò che si teme. Es: temo che non mi addormenterò.
Bene, se la pensa così stia certo che non dormirà o se lo farà accadrà per poco tempo. Il sonno in viaggio diventa qualcosa di fisiologicamente utile che involontariamente il nostro organismo ci richiede. Allora perché voler controllare qualcosa che è fuori dal nostro controllo?
Perché gli ansiosi <<vivono>> controllando, con il bisogno di controllare tutto.

Detto ciò, PARTA! e che importa cosa accadrà? Sicuramente male non le farà...
Anzi

al ritorno ritorni in psicoterapia! Mi sembra un’ottima idea

Saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Gentile dott.Pizzoleo
grazie per la sua risposta immediata che mi ha tranquillizzato facendo riflettere sul fatto che devo vivere serenamente il lungo viaggio perchè alla fine andrà tutto in maniera tranquilla. Purtroppo essendo molto abitudinario addormentandomi con la tv accesa la sera ho alimentato delle paure inutili e avrò la possibilità eventualmente se proprio dovesse succedere di recuperare il riposo successivamente. Potrebbe essere utile un cuscino da viaggio per stare comodi e magari fare un esercizio di rilassamento tipo training autogeno in maniera silenziosa? Al ritorno eventualmente vedrò come iniziare una terapia psicologica
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Potrebbe si essere utile un po’ di respirazione lenta che utilizza solo il diaframma. Ci sono vari tutorial su YouTube.

Al ritorno tolga <<eventualmente>> perché la terapia va iniziata
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