Stress post ivg
Buongiorno,
il 18 settembre è stato il giorno più nero della mia vita.
Faccio una piccola premessa:
sono mamma di un bimbo meraviglioso di 2 anni, cercato e desiderato.
Ogni mattina toccavo la pancia perchè non fosse soltanto un sogno.
Poi crescendo mi sono imbattuta anche nell'altra faccia della medaglia della maternità.
Non ho goduto di nessuno stop in quanto lavoratrice autonoma, ho portato sin da subito mio figlio con me in ufficio tra mille difficoltà.
Cercavo di mantenere gli stessi ritmi di prima ma con il tempo mi sono accorta che non riuscivo e a farne le spese era anche mio figlio.
Così l'ho iscritto al nido, pian piano la mia vita lavorativa è ripresa con ritmi regolari e crescendo, piano piano, faccio meno fatica a prepararlo, a dargli da mangiare, a svegliarlo.
Diciamo che abbiamo trovato faticosamente un equilibro che immagino però non durerà per sempre.
Nnonostante tutto io ed il mio compagno desideriamo avere un altro figlio, così, inaspettatamente, il test è positivo.
Da quel momento non sono più stata convinta e serena.
Mi sono sentita con l'acqua alla gola, nel panico più totale pensando di dover riprendere tutto dall'inizio dopo i sacrifici fatti fino ad oggi.
Pensavo fosse una fase ma i giorni passavano ed io guardando la mia pancia non provavo nulla, nemmeno ad accarezzarla. Sembrava appartenere ad un'altra persona.
Non capivo come mai fossi giunta ad una conculsione così, eppure mi sembrava l'unica soluzione per la mia serenità, quasi fosse un istinto di sopravvivenza.
Ad oggi, che sono solo 7 giorni, mi sembra di aver commesso lo sbaglio più grosso della mia vita.
Vorrei tanto tornare indietro nel tempo e cambiare le cose e non poterlo fare mi crea sfrustrazione e impotenza.
Ora sono la stessa persona di prima, ossia vorrei di nuovo diventare mamma ancora, vorrei sentire crescere dentro di me una vita che invece ho spezzato.
Come ho potuto fare un gesto così atroce? Un piccolo essere umano innocente ha pagato per colpa mia. Io ero la sua mamma e l'ho lasciato morire.
Non mi perdono e se ci fosse una punizione me l'autoinfliggerei.
Ora immagino che nel caso in cui volessi riprovare, non arriverebbe per volontà divina, nonostante non sia mai stata una cattolica praticante.
E questo è ingiusto ma lo dovrò accettare, perchè gli errori si pagano.
Nel mio caso hapagato ingiustamente un piccolo innocente.
Più che un consiglio desidererei rimediare all'errore
il 18 settembre è stato il giorno più nero della mia vita.
Faccio una piccola premessa:
sono mamma di un bimbo meraviglioso di 2 anni, cercato e desiderato.
Ogni mattina toccavo la pancia perchè non fosse soltanto un sogno.
Poi crescendo mi sono imbattuta anche nell'altra faccia della medaglia della maternità.
Non ho goduto di nessuno stop in quanto lavoratrice autonoma, ho portato sin da subito mio figlio con me in ufficio tra mille difficoltà.
Cercavo di mantenere gli stessi ritmi di prima ma con il tempo mi sono accorta che non riuscivo e a farne le spese era anche mio figlio.
Così l'ho iscritto al nido, pian piano la mia vita lavorativa è ripresa con ritmi regolari e crescendo, piano piano, faccio meno fatica a prepararlo, a dargli da mangiare, a svegliarlo.
Diciamo che abbiamo trovato faticosamente un equilibro che immagino però non durerà per sempre.
Nnonostante tutto io ed il mio compagno desideriamo avere un altro figlio, così, inaspettatamente, il test è positivo.
Da quel momento non sono più stata convinta e serena.
Mi sono sentita con l'acqua alla gola, nel panico più totale pensando di dover riprendere tutto dall'inizio dopo i sacrifici fatti fino ad oggi.
Pensavo fosse una fase ma i giorni passavano ed io guardando la mia pancia non provavo nulla, nemmeno ad accarezzarla. Sembrava appartenere ad un'altra persona.
Non capivo come mai fossi giunta ad una conculsione così, eppure mi sembrava l'unica soluzione per la mia serenità, quasi fosse un istinto di sopravvivenza.
Ad oggi, che sono solo 7 giorni, mi sembra di aver commesso lo sbaglio più grosso della mia vita.
Vorrei tanto tornare indietro nel tempo e cambiare le cose e non poterlo fare mi crea sfrustrazione e impotenza.
Ora sono la stessa persona di prima, ossia vorrei di nuovo diventare mamma ancora, vorrei sentire crescere dentro di me una vita che invece ho spezzato.
Come ho potuto fare un gesto così atroce? Un piccolo essere umano innocente ha pagato per colpa mia. Io ero la sua mamma e l'ho lasciato morire.
Non mi perdono e se ci fosse una punizione me l'autoinfliggerei.
Ora immagino che nel caso in cui volessi riprovare, non arriverebbe per volontà divina, nonostante non sia mai stata una cattolica praticante.
E questo è ingiusto ma lo dovrò accettare, perchè gli errori si pagano.
Nel mio caso hapagato ingiustamente un piccolo innocente.
Più che un consiglio desidererei rimediare all'errore
[#1]
Gentile utente,
Sento il Suo smarimento, il Suo rimpianto.
Purtroppo rimediare è impossibile.
Anche se avrà un altro figlio
non prenderà il posto di questo.
Noi raccomandiamo sempre di effettuare una o più consulenze psicologiche prima dell' IVG,
come del resto previsto dalla legge.
Forse Lei non ha potuto fruirne?
Oppure non Le è stato di aiuto nel chiarirsi con se stessa?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Sento il Suo smarimento, il Suo rimpianto.
Purtroppo rimediare è impossibile.
Anche se avrà un altro figlio
non prenderà il posto di questo.
Noi raccomandiamo sempre di effettuare una o più consulenze psicologiche prima dell' IVG,
come del resto previsto dalla legge.
Forse Lei non ha potuto fruirne?
Oppure non Le è stato di aiuto nel chiarirsi con se stessa?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
il consulto non è stato fatto in quanto, a detta della psicologa, si sarebbero allungati i tempi per rimanere nei termini dei 90 giorni ed io ero all'ottava settimana.
Si sono comunque resi disponibili per un consulto post aborto.
A tal proposito mi pento amaramente di non aver tentato il tutto per tutto anche sotto il punto di vista psicologico, ma per come mi sentivo, temo che nulla sarebbe servito a farmi cambiare idea in quel momento.
Ogni mattina mi svegliavo con il magone e desideravo tornare alla mia vita di prima, ovvero quando avevo solo il pensiero del mio primo figlio.
Secondo Lei, ad influire così negativamente possono essere stati gli ormoni? Una cura avrebbe potuto regolarizzare la cosa?
Nel caso avessi un altro figlio so benissimo anch'io che non colmerà mai la mancanza di quest'ultimo.
Ma ora sento di essere pronta ad affrontare qualsiasi ostacolo pur di ricostruire il mio sogno infranto.
E non lo faccio per rimediare ad un errore o per colmare un vuoto (incolmabile), ma perchè dentro di me sento il fortissimo desiderio di averlo tra le mie braccia.
il consulto non è stato fatto in quanto, a detta della psicologa, si sarebbero allungati i tempi per rimanere nei termini dei 90 giorni ed io ero all'ottava settimana.
Si sono comunque resi disponibili per un consulto post aborto.
A tal proposito mi pento amaramente di non aver tentato il tutto per tutto anche sotto il punto di vista psicologico, ma per come mi sentivo, temo che nulla sarebbe servito a farmi cambiare idea in quel momento.
Ogni mattina mi svegliavo con il magone e desideravo tornare alla mia vita di prima, ovvero quando avevo solo il pensiero del mio primo figlio.
Secondo Lei, ad influire così negativamente possono essere stati gli ormoni? Una cura avrebbe potuto regolarizzare la cosa?
Nel caso avessi un altro figlio so benissimo anch'io che non colmerà mai la mancanza di quest'ultimo.
Ma ora sento di essere pronta ad affrontare qualsiasi ostacolo pur di ricostruire il mio sogno infranto.
E non lo faccio per rimediare ad un errore o per colmare un vuoto (incolmabile), ma perchè dentro di me sento il fortissimo desiderio di averlo tra le mie braccia.
[#3]
Gentile utente,
- tra il "nulla sarebbe servito a farmi cambiare idea in quel momento" prima dell'IVG
- e attualmente il "fortissimo desiderio di averlo tra le mie braccia"
si percepisce, emerge, un denominatore comune:
il predominio delle emozioni e degli affetti.
Qualche seduta presso una Collega Psicologa Psicoterapeuta Le potrebbe essere di aiuto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
- tra il "nulla sarebbe servito a farmi cambiare idea in quel momento" prima dell'IVG
- e attualmente il "fortissimo desiderio di averlo tra le mie braccia"
si percepisce, emerge, un denominatore comune:
il predominio delle emozioni e degli affetti.
Qualche seduta presso una Collega Psicologa Psicoterapeuta Le potrebbe essere di aiuto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 25/09/2019.
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