Università e depressione
Ho 24 anni e sono al 4 anno di una triennale.. . Mi mancano ancora 4 esami da fare più la tesi, ero convinta di riuscire a laurearmi a dicembre ma così non è stato e ora anche la sessione di laurea di Marzo inizia a sembrarmi utopia.
Non ho mai brillato nello studio sin dal liceo, all'università ho la media del 26 ma meriterei di averla più bassa perché non ho mai fatto grandi sforzi. Il fatto di non riuscire a laurearmi nei tempi che mi prefisso dipende, oltre che dalla difficoltà degli esami, anche da me perché riconosco che passo intere settimane prima degli esami senza aprire libro, continuando sempre a rimandare.
Qual è il problema? Da tempo porto un macigno dentro con sensi di colpa verso i miei genitori che mi pagano l'università e ammetto di avere ultimamente pensieri suicida, penso che con un gesto estremo si risolverebbe la situazione ma non arrivo mai a pensarci in modo ''serio'' perché poi penso che non posso dare un dolore tanto grande ai miei genitori che amo più della mia vita. Devo dire che non subisco pressioni da parte loro, non mi hanno mai messo fretta sull'università, tranne mio papà che ci tiene che io abbia una buonissima media, ma così non è.
Non so se quello che sto passando sia normale ma come dicevo porto un enorme peso dentro, soprattutto perché i miei stanno investendo soldi per farmi studiare e il mio continuo rimandare non fa che aumentare la spesa.
Mi sento depressa, vedo che tutti i miei colleghi di università man mano si laureano e io sto ancora qui, a fare un esame a sessione.. . Il percorso di studi è quello che piace a me fin da quando ero bambina: scienze dell'educazione.
Ditemi che tutto questo passerà.. .
Non ho mai brillato nello studio sin dal liceo, all'università ho la media del 26 ma meriterei di averla più bassa perché non ho mai fatto grandi sforzi. Il fatto di non riuscire a laurearmi nei tempi che mi prefisso dipende, oltre che dalla difficoltà degli esami, anche da me perché riconosco che passo intere settimane prima degli esami senza aprire libro, continuando sempre a rimandare.
Qual è il problema? Da tempo porto un macigno dentro con sensi di colpa verso i miei genitori che mi pagano l'università e ammetto di avere ultimamente pensieri suicida, penso che con un gesto estremo si risolverebbe la situazione ma non arrivo mai a pensarci in modo ''serio'' perché poi penso che non posso dare un dolore tanto grande ai miei genitori che amo più della mia vita. Devo dire che non subisco pressioni da parte loro, non mi hanno mai messo fretta sull'università, tranne mio papà che ci tiene che io abbia una buonissima media, ma così non è.
Non so se quello che sto passando sia normale ma come dicevo porto un enorme peso dentro, soprattutto perché i miei stanno investendo soldi per farmi studiare e il mio continuo rimandare non fa che aumentare la spesa.
Mi sento depressa, vedo che tutti i miei colleghi di università man mano si laureano e io sto ancora qui, a fare un esame a sessione.. . Il percorso di studi è quello che piace a me fin da quando ero bambina: scienze dell'educazione.
Ditemi che tutto questo passerà.. .
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"..Ditemi che tutto questo passerà.. ."
Gentile utente,
come potremmo dirLe "che tutto questo passerà"?
NON possiamo proprio darLe questa (inutile e dannosa) rassicurazione.
Lei non sa perchè trascorre "intere settimane prima degli esami senza aprire libro, continuando sempre a rimandare...";
e nemmeno stare a fare ipotesi sul perchè ciò avvenga La aiuta a cambiare,
come ha sperimentato personalmente.
Al più presto chieda un appuntamento allo Psicologo del Suo Ateneo (gratuito) e gliene parli.
Ne riceverà un aiuto concreto,
forse qualche indicazione che la metta sulla strada del cambiamento.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Gentile utente,
come potremmo dirLe "che tutto questo passerà"?
NON possiamo proprio darLe questa (inutile e dannosa) rassicurazione.
Lei non sa perchè trascorre "intere settimane prima degli esami senza aprire libro, continuando sempre a rimandare...";
e nemmeno stare a fare ipotesi sul perchè ciò avvenga La aiuta a cambiare,
come ha sperimentato personalmente.
Al più presto chieda un appuntamento allo Psicologo del Suo Ateneo (gratuito) e gliene parli.
Ne riceverà un aiuto concreto,
forse qualche indicazione che la metta sulla strada del cambiamento.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 24/09/2019.
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