Non voglio più proseguire con la psicoterapia
Buongiorno
scrivo perchè ho una problematica che mi si ripresenta dopo un pò di tempo in cui affronto una psicoterapia. Sebbene conduca una vita normale (lavoro, esco per strada, faccio sport) soffro da sempre di problemi di lieve ansia e lievi attacchi di panico, non ho autostima e ho un controllo maniacale del peso, della forma fisica e dell'alimentazione. Detesto tutto ciò che è convivialità e confusione, amo il silenzio e mangiare per conto mio, affronto le relazioni sociali a piccole dosi perchè ho bisogno spesso di stare per conto mio. Sono problematiche sicuramente legate al mio passato di disturbi alimentari, e so anche da cosa e da chi sono stati provocati. Succede che racconto tutto al dottore/dottoressa di turno, e inizialmente ok, ma dopo un pò di mesi io continuo a parlare sempre delle stesse cose, senza vedere miglioramenti. In altre parole, mi ritrovo a dire perennemente le stesse cose e dentro di me dico"ok, sono successe, ma tanto cosa cambia? non è che una volta che so perchè sono così le cose cambiano". In pratica "mi deprimo" perchè non vedo miglioramenti, mi dà fastidio dire sempre le stesse cose e puntualmente mollo la terapia in maniera anche abbastanza brusca.
Vorrei sapere se questo è normale, se sono effettivamente arrivata "al capolinea"in cui non si può fare altro, se non tenersi le proprie problematiche e cercare di vivere in maniera dignitosa.
Ringrazio sin da ora chi vorrà rispondermi.
Cordiali saluti
scrivo perchè ho una problematica che mi si ripresenta dopo un pò di tempo in cui affronto una psicoterapia. Sebbene conduca una vita normale (lavoro, esco per strada, faccio sport) soffro da sempre di problemi di lieve ansia e lievi attacchi di panico, non ho autostima e ho un controllo maniacale del peso, della forma fisica e dell'alimentazione. Detesto tutto ciò che è convivialità e confusione, amo il silenzio e mangiare per conto mio, affronto le relazioni sociali a piccole dosi perchè ho bisogno spesso di stare per conto mio. Sono problematiche sicuramente legate al mio passato di disturbi alimentari, e so anche da cosa e da chi sono stati provocati. Succede che racconto tutto al dottore/dottoressa di turno, e inizialmente ok, ma dopo un pò di mesi io continuo a parlare sempre delle stesse cose, senza vedere miglioramenti. In altre parole, mi ritrovo a dire perennemente le stesse cose e dentro di me dico"ok, sono successe, ma tanto cosa cambia? non è che una volta che so perchè sono così le cose cambiano". In pratica "mi deprimo" perchè non vedo miglioramenti, mi dà fastidio dire sempre le stesse cose e puntualmente mollo la terapia in maniera anche abbastanza brusca.
Vorrei sapere se questo è normale, se sono effettivamente arrivata "al capolinea"in cui non si può fare altro, se non tenersi le proprie problematiche e cercare di vivere in maniera dignitosa.
Ringrazio sin da ora chi vorrà rispondermi.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
la psicoterapia non è un luogo dove parlare sempre delle stesse cose,
bensì una "esperienza correttiva" che porta a cambiare.
All'inizio si concordano degli obiettivi
ed è impegno di entrambi
- Psicoterapeuta e paziente -
fare tutto il possibile affinchè essi siano raggiunti.
Se lo Psicologo NON è Psicoterapeuta (e dunque non sa/può curare),
se la paziente non si impegna al massimo nel cambiare non solo interiomente ma anche comportamenti,
se a cadenza regolare non si fa il punto del percorso identificando eventualmente i motivi di resistenza,
ed altro,
inevitabilmente si cade nella ripetitività, nell'immobilismo, nella noia.
Cosa Le viene in mente a questo proposito
rispetto alle Sue esperienze di psicoterapia?
Dott. Brunialti
la psicoterapia non è un luogo dove parlare sempre delle stesse cose,
bensì una "esperienza correttiva" che porta a cambiare.
All'inizio si concordano degli obiettivi
ed è impegno di entrambi
- Psicoterapeuta e paziente -
fare tutto il possibile affinchè essi siano raggiunti.
Se lo Psicologo NON è Psicoterapeuta (e dunque non sa/può curare),
se la paziente non si impegna al massimo nel cambiare non solo interiomente ma anche comportamenti,
se a cadenza regolare non si fa il punto del percorso identificando eventualmente i motivi di resistenza,
ed altro,
inevitabilmente si cade nella ripetitività, nell'immobilismo, nella noia.
Cosa Le viene in mente a questo proposito
rispetto alle Sue esperienze di psicoterapia?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Brunialti,
la ringrazio molto per la risposta. Io effettivamente non ho mai affrontato i miei "progressi"con nessuno dei miei terapeuti. Ma purtroppo succede sempre la stessa cosa: comincio, vado alle sedute per un pò di mesi, e dopo comincio ad essere insofferente. Non ho voglia neppure di fare la strada fino allo studio, e soprattutto non ho più voglia di parlare dei miei problemi, perchè lo ritengo inutile.
la ringrazio molto per la risposta. Io effettivamente non ho mai affrontato i miei "progressi"con nessuno dei miei terapeuti. Ma purtroppo succede sempre la stessa cosa: comincio, vado alle sedute per un pò di mesi, e dopo comincio ad essere insofferente. Non ho voglia neppure di fare la strada fino allo studio, e soprattutto non ho più voglia di parlare dei miei problemi, perchè lo ritengo inutile.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.3k visite dal 22/09/2019.
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