Cambio di orientamento sessuale repentino
Buonasera signori, Cercherò di essere breve, in quanto la storia del mio malessere ha radici che si protraggono da tempo.
sono un uomo di 32 anni, in passato ho avuto una storia di problemi di ansia ed attacchi di panico, ora risolti grazie al trattamento combinato di psicoterapia cognitiva e antidepressivi (Cipralex, con il quale sono in terapia con 10gocce/die). Sono sposato, con una figlia.
Il mio problema si è presentato da un paio di settimane fa: ho cominciato a dubitare del mio orientamento sessuale. La mia vita sessuale, fino a prima dell'arrivo del figlio, era regolare, non molto frequente, ma gli amplessi erano divertenti e soddisfacenti. Non ho mai avuto dubbi riguardo al mio orientamento, che è eterosessuale.
Devo anche segnalare che i nostri rapporti nel primo anno di vita della piccola si sono ridotti a 4 in un anno a causa dell'eccessiva stanchezza derivata dagli impegni che derivano dalla nascita di un figlio. Nonostante cercassi contatto con mia moglie, durante questo periodo di tempo, non avevo riscontri. Capendo l'entità del suo impegno non mi sono mai permesso di insistere, ma questa astinenza è stata (ed è tutt’ora) per me faticosa.
Durante questo periodo di astinenza, ho ricevuto, da parte di un mio ex collega, che si è dichiarato omosessuale, delle proposte di sesso molto concrete, tramite email. Il fattore scatenante è stato questo. Mi sono eccitato. Mi sono eccitato come non mi eccitavo da tempo. Mi sono sentito come un adolescente, incapace di pensare ad altro.
Da quel giorno è iniziato il mio calvario, grazie al Cipralex, non ho veri e propri attacchi di ansia, riesco a ragionare in maniera abbastanza lucida, ma forse questo mi spaventa ancora di più, in quanto non ho una vera e propria reazione di paura alle mie sensazioni come chi ha un doc, ma piuttosto una cupa rassegnazione all'inevitabile. Ovviamente sono anche spaventato dalle ripercussioni sulla mia vita coniugale (ho avuto un episodio di ansia da prestazione, che si è risolto automaticamente, da quando è successo). A onor del vero, c'è da dire che non ho troncato la discussione con il mio ex collega, ma l'ho continuata per qualche giorno, sempre sentendomi eccitato (con erezione e voglia di masturbarmi), dalle sue proposte. Con il tempo però queste sensazioni vanno attenuandosi, anche se rimane la sensazione che non riuscirò mai più ad essere eccitato nello stesso modo con una donna. Ne parlerei con il mio psicoterapeuta, ma provando a contattarlo ho scoperto che è in ferie.
Cosa devo fare secondo voi? Sono una persona di mentalità aperta e conosco la sessualità, capisco che possa essere fluida e che dei cambi di orientamento possono accadere durante la vita; non sono spaventato da questa possibilità, ma da quella di perdere la vita familiare che, a fatica, ho costruito. devo parlarne con mia moglie?
Non so come comportarmi, forse la mia è una ricerca di rassicurazione.
Dunque mi appello a Voi, in attesa di un parere professionale.
Grazie per l’attenzione
sono un uomo di 32 anni, in passato ho avuto una storia di problemi di ansia ed attacchi di panico, ora risolti grazie al trattamento combinato di psicoterapia cognitiva e antidepressivi (Cipralex, con il quale sono in terapia con 10gocce/die). Sono sposato, con una figlia.
Il mio problema si è presentato da un paio di settimane fa: ho cominciato a dubitare del mio orientamento sessuale. La mia vita sessuale, fino a prima dell'arrivo del figlio, era regolare, non molto frequente, ma gli amplessi erano divertenti e soddisfacenti. Non ho mai avuto dubbi riguardo al mio orientamento, che è eterosessuale.
Devo anche segnalare che i nostri rapporti nel primo anno di vita della piccola si sono ridotti a 4 in un anno a causa dell'eccessiva stanchezza derivata dagli impegni che derivano dalla nascita di un figlio. Nonostante cercassi contatto con mia moglie, durante questo periodo di tempo, non avevo riscontri. Capendo l'entità del suo impegno non mi sono mai permesso di insistere, ma questa astinenza è stata (ed è tutt’ora) per me faticosa.
Durante questo periodo di astinenza, ho ricevuto, da parte di un mio ex collega, che si è dichiarato omosessuale, delle proposte di sesso molto concrete, tramite email. Il fattore scatenante è stato questo. Mi sono eccitato. Mi sono eccitato come non mi eccitavo da tempo. Mi sono sentito come un adolescente, incapace di pensare ad altro.
Da quel giorno è iniziato il mio calvario, grazie al Cipralex, non ho veri e propri attacchi di ansia, riesco a ragionare in maniera abbastanza lucida, ma forse questo mi spaventa ancora di più, in quanto non ho una vera e propria reazione di paura alle mie sensazioni come chi ha un doc, ma piuttosto una cupa rassegnazione all'inevitabile. Ovviamente sono anche spaventato dalle ripercussioni sulla mia vita coniugale (ho avuto un episodio di ansia da prestazione, che si è risolto automaticamente, da quando è successo). A onor del vero, c'è da dire che non ho troncato la discussione con il mio ex collega, ma l'ho continuata per qualche giorno, sempre sentendomi eccitato (con erezione e voglia di masturbarmi), dalle sue proposte. Con il tempo però queste sensazioni vanno attenuandosi, anche se rimane la sensazione che non riuscirò mai più ad essere eccitato nello stesso modo con una donna. Ne parlerei con il mio psicoterapeuta, ma provando a contattarlo ho scoperto che è in ferie.
Cosa devo fare secondo voi? Sono una persona di mentalità aperta e conosco la sessualità, capisco che possa essere fluida e che dei cambi di orientamento possono accadere durante la vita; non sono spaventato da questa possibilità, ma da quella di perdere la vita familiare che, a fatica, ho costruito. devo parlarne con mia moglie?
Non so come comportarmi, forse la mia è una ricerca di rassicurazione.
Dunque mi appello a Voi, in attesa di un parere professionale.
Grazie per l’attenzione
[#1]
Gentile utente,
parlarne con il proprio Psicoterapeuta,
aspettando pazientemente che torni dalle ferie,
è la cosa più adatta.
Lui La conosce e saprà sicuramente aiutarLa meglio di noi che,
di Lei, abbiamo solo poche righe.
E dunque scelgo di non entrare nel merito del
"Cambio di orientamento sessuale repentino" (titolo).
Vorrei invece riflettere con Lei sul peso che può avere l'astinenza forzata dagli scambi sessuali nel periodo post parto
e come ciò renda estremamente fragili di fronte a proposte sessuali concrete e immediatamente attuabili,
omo o etero che siano.
Di questo potrebbe (forse "dovrebbe") parlarne con Sua moglie:
di come Lei si senta deprivato e di quanto faccia fatica a sopportare l'astinenza pur comprendendo la sua stanchezza.
Non si tratta di forzare l'altra/o,
quanto piuttosto di aprire il proprio cuore per sondare una possibile nuova sintonia sessuale.
Allego due letture che potrete - se ritiene - leggere insieme:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-amante.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6165-sesso-una-volta-in-settimana-e-ok.html .
Se lo desidera ci tenga aggiornati,
dopo aver sentito il Suo Psy.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
parlarne con il proprio Psicoterapeuta,
aspettando pazientemente che torni dalle ferie,
è la cosa più adatta.
Lui La conosce e saprà sicuramente aiutarLa meglio di noi che,
di Lei, abbiamo solo poche righe.
E dunque scelgo di non entrare nel merito del
"Cambio di orientamento sessuale repentino" (titolo).
Vorrei invece riflettere con Lei sul peso che può avere l'astinenza forzata dagli scambi sessuali nel periodo post parto
e come ciò renda estremamente fragili di fronte a proposte sessuali concrete e immediatamente attuabili,
omo o etero che siano.
Di questo potrebbe (forse "dovrebbe") parlarne con Sua moglie:
di come Lei si senta deprivato e di quanto faccia fatica a sopportare l'astinenza pur comprendendo la sua stanchezza.
Non si tratta di forzare l'altra/o,
quanto piuttosto di aprire il proprio cuore per sondare una possibile nuova sintonia sessuale.
Allego due letture che potrete - se ritiene - leggere insieme:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-amante.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6165-sesso-una-volta-in-settimana-e-ok.html .
Se lo desidera ci tenga aggiornati,
dopo aver sentito il Suo Psy.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa,
Sospettavo che la risposta sarebbe potuta essere di questo tipo. Sospettavo anche che il titolo sarebbe potuto essere troppo "forzato". Vede, normalmente, in pensiero di questo tipo, per quanto intrusivo, non mi avrebbe spaventato. Ho passato fin troppe sedute di psicoterapia per non riconoscere un'ossessione od un attacco di ansia. Il problema è che questo pensiero è stato corredato da sensazioni fisiche preponderanti. Erezioni, palpitazioni, rossore diffuso, tutti "sintomi" di un forte coinvolgimento della sfera sessuale. Per non contare il fatto di desiderare prepotentemente che mi fossero dedicate ulteriori proposte da parte di questa persona. La mia domanda è questa: è possibile che mi sia "infatuato" delle attenzioni che mi sono state date? È possibile che la mia sia solo la ricerca di una via "facile" per risolvere la carenza di sesso che mi affligge? Ovviamente ne parlerò con un professionista, anche se, avendo concluso il mio percorso di terapia 3 anni fa, non penso che il mio terapeuta si ricordi di me, o del mio caso.
Sospettavo che la risposta sarebbe potuta essere di questo tipo. Sospettavo anche che il titolo sarebbe potuto essere troppo "forzato". Vede, normalmente, in pensiero di questo tipo, per quanto intrusivo, non mi avrebbe spaventato. Ho passato fin troppe sedute di psicoterapia per non riconoscere un'ossessione od un attacco di ansia. Il problema è che questo pensiero è stato corredato da sensazioni fisiche preponderanti. Erezioni, palpitazioni, rossore diffuso, tutti "sintomi" di un forte coinvolgimento della sfera sessuale. Per non contare il fatto di desiderare prepotentemente che mi fossero dedicate ulteriori proposte da parte di questa persona. La mia domanda è questa: è possibile che mi sia "infatuato" delle attenzioni che mi sono state date? È possibile che la mia sia solo la ricerca di una via "facile" per risolvere la carenza di sesso che mi affligge? Ovviamente ne parlerò con un professionista, anche se, avendo concluso il mio percorso di terapia 3 anni fa, non penso che il mio terapeuta si ricordi di me, o del mio caso.
[#3]
Certo che il Suo Terapeuta può ricordarsi di Lei a distanza di tre anni.
La relazione terapeutica,
con la sua fatica, l'alleanza, il raggiungimento degli obiettivi,
non è solo dal pz verso il Terapeuta,
ma anche viceversa, mi creda.
E' un percorso fatto *insieme*,
e neppure il Terapeuta lo scorda il giorno dopo.
Entrando nel merito di "... tutti i "sintomi" di un forte coinvolgimento della sfera sessuale.."
e degli interrogativi che ne sono scaturiti:
"..è possibile che mi sia "infatuato" delle attenzioni che mi sono state date?
È possibile che la mia sia solo la ricerca di una via "facile" per risolvere la carenza di sesso che mi affligge? .."
direi che ognuno di noi umani,
- a meno che non sia molto *sazio* affettivamente e sessualmente -
viene sollecitato narcisisticamente
dall'essere cercato sessualmente in modo ripetuto,
dall'essere concupito,
dall'essere desiderato.
Tutto il resto della Sua esperienza interiore va valutato di persona.
Non escludendo il desiderio di trasgredire,
che talvolta di fronte a responsabilità impegnative come la nascita di un figlio,
riemerge dall'età adolescenziale.
Trasgredire = omo?
Trasgredire = tradire?
Chissà...
Saluti cordiali, grazie dell'apprezzamento.
Dott. Brunialti
La relazione terapeutica,
con la sua fatica, l'alleanza, il raggiungimento degli obiettivi,
non è solo dal pz verso il Terapeuta,
ma anche viceversa, mi creda.
E' un percorso fatto *insieme*,
e neppure il Terapeuta lo scorda il giorno dopo.
Entrando nel merito di "... tutti i "sintomi" di un forte coinvolgimento della sfera sessuale.."
e degli interrogativi che ne sono scaturiti:
"..è possibile che mi sia "infatuato" delle attenzioni che mi sono state date?
È possibile che la mia sia solo la ricerca di una via "facile" per risolvere la carenza di sesso che mi affligge? .."
direi che ognuno di noi umani,
- a meno che non sia molto *sazio* affettivamente e sessualmente -
viene sollecitato narcisisticamente
dall'essere cercato sessualmente in modo ripetuto,
dall'essere concupito,
dall'essere desiderato.
Tutto il resto della Sua esperienza interiore va valutato di persona.
Non escludendo il desiderio di trasgredire,
che talvolta di fronte a responsabilità impegnative come la nascita di un figlio,
riemerge dall'età adolescenziale.
Trasgredire = omo?
Trasgredire = tradire?
Chissà...
Saluti cordiali, grazie dell'apprezzamento.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Dott.ssa, apprezzo moltissimo le Sue parole. È stata molto chiara. Capisco perfettamente che la ricerca di soluzioni su internet e, più in particolare, su questo portale sia solo un palliativo per i malesseri che ci affliggono quotidianamente, ma ammetto che Lei ha saputo rispondere professionalmente ai miei quesiti. Chiaramente ho bisogno di parlare con il mio terapeuta, lo contatterò al più presto. In realtà ero giunto alle stesse Sue conclusioni (trasgredire, carenza di attenzioni), ma una conferma da un professionista come Lei può solo fare bene.
Da professionista in campo medico, apprezzo la Sua esposizione dei contenuti e la sua capacità di arrivare al nocciolo della mia questione.
Grazie
Da professionista in campo medico, apprezzo la Sua esposizione dei contenuti e la sua capacità di arrivare al nocciolo della mia questione.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.5k visite dal 21/09/2019.
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