Paura di un malore quando vado a lavorare lontano da casa mia
Gentili dottori, chiedo questo consulto in quanto ho un problema che mi sta limitando seriamente e voglio superarlo.
Circa 4anni fa, fui convocata per lavorare a circa 3 ore di distanza da casa mia. Quando ebbi la comunicazione, ero contentissima ma il primo giorno che andai la presi troppo male, a tal. punto che dopo 1 settimana rifiutai il lavoro.
Facevo la pendolare e la paura piu forte era quella di poter avere un malore lontano da casa senza nessuno dei miei che mi potesse aiutare.
Questa paura non mi faceva dormire di notte e cosi di mattina non ero riposata per affrontare il viaggio.
Tale lavoro, sempre lontano circa 3 ore da casa, mi e stato riproposto anche l anno scorso e ho rifiutato rimanendo disoccupata.
Ho rifiutato per paura che mi accadesse di nuovo quello dell anno precedente, perche quando rifiutai la prima volta, caddi in una sorta di depressione perche quello era il lavoro che amavo e non ero riuscita a farlo per tutte le nie paure ed ansie che non mi facevano dormire, avevo veri e propri attacchi di panico sul posto di lavoro.
Quest anno, sono stata nuovamente contattata dalla stessa azienda ed essendo disoccupata, vorrei farcela ed andarci (sempre 3 ore di distanza) ma ho paura possa ricapitarmi tutto il precedente e non so veramente come fare perche devo lavorare per forza e sono costretta a farlo in 1 regione diversa dalla mia facendo la pendolare.
Vorrei sapere come fare per superare questa cosa che mi porta a rifiutare il lavoro gia da 4 anni e a rimanere disoccupata.
Voglio andarci ma appena penso di accettare, si ripresentano le ansie di star male, avere malori, stare lontana senza nessuno dei miei che mi puo aiutare in caso di malore. Ho troppa paura, non riesco ad accettare il lavoro serenamente.
Ricordo sempre un episodio di forti vertigini che ho avuto a casa mia e dove c era mia mamma ad aiutarmi, ho paura che possa avere una cosa del genere e che non ci sia nessuno.
Ho bisogno di lavorare e di crescere ma tutto cio mi frena.
Come posso fare? A cosa puo essere dovuto? E' meglio se rifiuto di nuovo il lavoro lontano da casa dove ritornerei solo di sera perche dista 3 ore?
Vorrei afforntare cio ed andarci a lavoro ma ho troppa paura che possa fare sempre lo stesso errore ovvero rifiutare per l ansia, attacco di panico e notti senza chiudere occhio. Ricordo sempre cosa mi capito la prima volta che accettai, tutti gli attacchi di panico che mi portarno a rifiutare e tale ricordo bruttissimo che mi mando in depressione, mi porta a rifiutare sempre tale lavoro.
Mi scuso se mi sono dilungata ma ho bisogno veramente di un consiglio perche tutto cio mi limita e mi fa stare troppo male.
Ringrazio anticipatamente
Circa 4anni fa, fui convocata per lavorare a circa 3 ore di distanza da casa mia. Quando ebbi la comunicazione, ero contentissima ma il primo giorno che andai la presi troppo male, a tal. punto che dopo 1 settimana rifiutai il lavoro.
Facevo la pendolare e la paura piu forte era quella di poter avere un malore lontano da casa senza nessuno dei miei che mi potesse aiutare.
Questa paura non mi faceva dormire di notte e cosi di mattina non ero riposata per affrontare il viaggio.
Tale lavoro, sempre lontano circa 3 ore da casa, mi e stato riproposto anche l anno scorso e ho rifiutato rimanendo disoccupata.
Ho rifiutato per paura che mi accadesse di nuovo quello dell anno precedente, perche quando rifiutai la prima volta, caddi in una sorta di depressione perche quello era il lavoro che amavo e non ero riuscita a farlo per tutte le nie paure ed ansie che non mi facevano dormire, avevo veri e propri attacchi di panico sul posto di lavoro.
Quest anno, sono stata nuovamente contattata dalla stessa azienda ed essendo disoccupata, vorrei farcela ed andarci (sempre 3 ore di distanza) ma ho paura possa ricapitarmi tutto il precedente e non so veramente come fare perche devo lavorare per forza e sono costretta a farlo in 1 regione diversa dalla mia facendo la pendolare.
Vorrei sapere come fare per superare questa cosa che mi porta a rifiutare il lavoro gia da 4 anni e a rimanere disoccupata.
Voglio andarci ma appena penso di accettare, si ripresentano le ansie di star male, avere malori, stare lontana senza nessuno dei miei che mi puo aiutare in caso di malore. Ho troppa paura, non riesco ad accettare il lavoro serenamente.
Ricordo sempre un episodio di forti vertigini che ho avuto a casa mia e dove c era mia mamma ad aiutarmi, ho paura che possa avere una cosa del genere e che non ci sia nessuno.
Ho bisogno di lavorare e di crescere ma tutto cio mi frena.
Come posso fare? A cosa puo essere dovuto? E' meglio se rifiuto di nuovo il lavoro lontano da casa dove ritornerei solo di sera perche dista 3 ore?
Vorrei afforntare cio ed andarci a lavoro ma ho troppa paura che possa fare sempre lo stesso errore ovvero rifiutare per l ansia, attacco di panico e notti senza chiudere occhio. Ricordo sempre cosa mi capito la prima volta che accettai, tutti gli attacchi di panico che mi portarno a rifiutare e tale ricordo bruttissimo che mi mando in depressione, mi porta a rifiutare sempre tale lavoro.
Mi scuso se mi sono dilungata ma ho bisogno veramente di un consiglio perche tutto cio mi limita e mi fa stare troppo male.
Ringrazio anticipatamente
[#1]
Gentile utente,
Se queste ansie di poter accusare un malore lontana da casa sono costanti da 4 anni e quello è il lavoro che vorrebbe fare, due sono le possibili soluzioni:
1) una psicoterapia cognitivo comportamentale oppure breve strategica che le permetta di gestire l’ansia e i timori ad essa correlati. Entrambi i tipi di terapia lavorano egregiamente sull’ansia. Oltretutto è la percezione di non riuscire a stare lontana da casa che l’ha portata ad essere triste
2) trovare una soluzione lavorativa soddisfacente, o quantomeno accettabile, vicino casa.
Il quadro mi ricorda quello di una mia vecchia paziente che oggi sta bene che abitava al 4piano e aveva il terrore dell’ascensore. Di restare chiusa in ascensore e sentirsi male senza soccorsi e di poter morire. Certo è che quando faceva la spesa farsi 4 piani a piedi non era il massimo. Quindi: o cambiava casa prendendone una a pianterreno o lavorava sulle sue paure perché era molto affezionata al suo appartamento. Ha scelto la seconda ipotesi e adesso vive serena.
Un saluto
Se queste ansie di poter accusare un malore lontana da casa sono costanti da 4 anni e quello è il lavoro che vorrebbe fare, due sono le possibili soluzioni:
1) una psicoterapia cognitivo comportamentale oppure breve strategica che le permetta di gestire l’ansia e i timori ad essa correlati. Entrambi i tipi di terapia lavorano egregiamente sull’ansia. Oltretutto è la percezione di non riuscire a stare lontana da casa che l’ha portata ad essere triste
2) trovare una soluzione lavorativa soddisfacente, o quantomeno accettabile, vicino casa.
Il quadro mi ricorda quello di una mia vecchia paziente che oggi sta bene che abitava al 4piano e aveva il terrore dell’ascensore. Di restare chiusa in ascensore e sentirsi male senza soccorsi e di poter morire. Certo è che quando faceva la spesa farsi 4 piani a piedi non era il massimo. Quindi: o cambiava casa prendendone una a pianterreno o lavorava sulle sue paure perché era molto affezionata al suo appartamento. Ha scelto la seconda ipotesi e adesso vive serena.
Un saluto
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
La ringrazio dott. L' unico problema e' che ad oggi, questo e' l' unica opportunita lavorativa consona ai miei studi quindi mi piace questo lavoro offertomi ma che purtroppo e' a circa 3 ore da casa mia.
La cosa strana e' che ho una forte voglia di accettarlo ma appena devo farlo, mi sale 1 ansia incredibile e rimando sempre.
Sto da anni a rimandare e ci ato male perche rimando il.lavoro dei miei sogni.
Non so, mi consiglia di accettare tale lavoro anche se odio questa lontananza e anche se mi sta provocando molta ansia o rimandare ancora?
Il problema grave e' che attualmente, nel posto in cui vivo, non trovo un lavoro pari o gratificante come questo che mi viene proposto
Non so piu come uscirne e rimando.ogni anno ! Mi sto esaurendo
La cosa strana e' che ho una forte voglia di accettarlo ma appena devo farlo, mi sale 1 ansia incredibile e rimando sempre.
Sto da anni a rimandare e ci ato male perche rimando il.lavoro dei miei sogni.
Non so, mi consiglia di accettare tale lavoro anche se odio questa lontananza e anche se mi sta provocando molta ansia o rimandare ancora?
Il problema grave e' che attualmente, nel posto in cui vivo, non trovo un lavoro pari o gratificante come questo che mi viene proposto
Non so piu come uscirne e rimando.ogni anno ! Mi sto esaurendo
[#3]
Lei verosimilmente è entrata in un circolo vizioso di paura:
Ansia di stare lontana da casa > procrastinazione dell’inizio del lavoriamo > aumento di ansia e tristezza > maggiore procrastinazione > aumento di ansia.
Bisognerebbe spezzare questo circolo vizioso, sempre se questo è il ciclo vizioso perché siamo online e ci sono grossi limiti.
L unico modo di romperlo è la psicoterapia. Da soli non ce la facciamo...
La vita è sua e la psicoterapia le darebbe molto probabilmente la possibilità di ottenere quello che desidera.
Ansia di stare lontana da casa > procrastinazione dell’inizio del lavoriamo > aumento di ansia e tristezza > maggiore procrastinazione > aumento di ansia.
Bisognerebbe spezzare questo circolo vizioso, sempre se questo è il ciclo vizioso perché siamo online e ci sono grossi limiti.
L unico modo di romperlo è la psicoterapia. Da soli non ce la facciamo...
La vita è sua e la psicoterapia le darebbe molto probabilmente la possibilità di ottenere quello che desidera.
[#5]
Utente
Vedo che non lavoro perche non riesco ad accettare e sto malissimo.
So per certo, pero, che quando sto con qualcuno lontano da casa, non mo faccio problemi..
Non so come risolvere , purtroppo devo accettare entro dopo domani e non riuscirei ad intraprendere un percorso visti i tempi stretti
So per certo, pero, che quando sto con qualcuno lontano da casa, non mo faccio problemi..
Non so come risolvere , purtroppo devo accettare entro dopo domani e non riuscirei ad intraprendere un percorso visti i tempi stretti
[#6]
Potrebbe accettare il lavoro e intanto rivolgersi ad un medico psichiatra per una terapia farmacologiche che le consenta di poter lavorare lontano dagli affetti (potrebbe essere di base una questione di dipendenza affettiva???) abbassando il livello di ansia e paura.
Poi però sarebbe il caso di rivolgersi ad un collega psicologo psicoterapeuta per gestire l’ansia di base e i timori di base ai suoi sintomi. Il farmaco agirà sui sintomi decrementando l’ansia ma mi sa che occorrerà psicoterapia per <sbrogliare> una matassa emotiva e circoli viziosi di paura che bene non la fanno vivere.
Poi però sarebbe il caso di rivolgersi ad un collega psicologo psicoterapeuta per gestire l’ansia di base e i timori di base ai suoi sintomi. Il farmaco agirà sui sintomi decrementando l’ansia ma mi sa che occorrerà psicoterapia per <sbrogliare> una matassa emotiva e circoli viziosi di paura che bene non la fanno vivere.
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Proprio per questo le ho suggerito di rivolgersi ad un medico psichiatra per una terapia farmacologica e poi di iniziare psicoterapia.
È come se lei avesse una gamba rotta e volesse andare a correre...
La dovrebbe visitare un ortopedico giusto? Mica ce la farebbe a curarsi da sola?
Idem per quanto succede psichicamente.
È come se lei avesse una gamba rotta e volesse andare a correre...
La dovrebbe visitare un ortopedico giusto? Mica ce la farebbe a curarsi da sola?
Idem per quanto succede psichicamente.
[#11]
Utente
Lei ha ragione e lo so bene che sono ansiosa dalla nascita. Pensa che occasionalmente assumo delle gocce ( denax) che sono integratori che agiscono un po sull ansia .
So che va curata e so che non devo pensare solo al lavoro che puntualmente rifiuto stando ancora peggio.
Grazie per tutto l interesse e la disponibilita
So che va curata e so che non devo pensare solo al lavoro che puntualmente rifiuto stando ancora peggio.
Grazie per tutto l interesse e la disponibilita
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.8k visite dal 18/09/2019.
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