Depressione o angoscia per dei problemi familiari?

Buonasera, chiedo un parere su qualcosa che mi affliggeva da tempo, ma ora credo di averne la certezza assoluta che ci sia qualcosa che non va a riguardo. Provo ansia, angoscia, mi sento costretta, e mi crea una sensazione di incapacità decisionale. Sono una ragazza di 27 anni, da quando ho finito il liceo mi sono sempre spostata cercando un posto mio, creando legami, lavori, e quasi un matrimonio.
Sono una figlia di genitori divorziati, con brutta storia annessa, sono stata figlia unica per quasi 10 anni, poi è nata mia sorella quando i miei erano già separati. Mia sorella vive con mia madre e il marito di mia madre da allora. Io invece essendomi sempre spostata, mi sono sempre creata equilibri fittizi in giro per l’Italia. Ora mia sorella ha quasi 18 anni e ha scelto un’università privata distante. La crisi è questa: ho sempre scherzato con mia madre, che mia sorella fosse quella preferita tra le due. Fino a quando non mi si è aperta una voragine di sconforto, io dovevo lavorare da quando ero adolescente nei locali di mio padre e studiare, fino a quando non stavo per scegliere l’università e mia madre all’epoca mi disse che non aveva possibilità economica e quindi mi inserì nel suo mondo sanitario cosa per cui la ringrazio, ma certamente non era quello il mio ruolo. Un anno fa ho subìto dei lutti pesanti, ed è come se avessi perso nuovamente qualcosa dentro di me. Rientro a casa di mia madre per essere confortata, ma non avendo un posto mio mi sono sentita quasi un’estranea a casa con loro. Subito dopo conosco questa ragazza e vado a vivere da lei e la sua famiglia (cosa davvero strana, perché avevo bisogno di qualcosa di nuovo e stabile, anche se non è mai stato così è una relazione di famiglia: zero intimità zero complicità di coppia, e aumenta la mia sensazione di costrizione). Ora: devo sostenere delle spese importanti mediche, ho dovuto lasciare un lavoretto poiché non posso sostenere un lavoro fisico, al momento. Mia madre mi risponde di non tornare a casa da lei (dove in 4 piani di casa non si è mai potuto ricavare una stanza mia) perché non può aiutarmi in nessun modo economico o mentale, e mi spedisce dai miei cugini perché loro possono aiutarmi, anche per la mia carriera. Accetto, con riluttanza all’inizio, perché mi sentivo nuovamente un pacco. Appena ho preso la patente (argomento inverosimilmente arduo per via di una mia fobia, causata da incidenti fatti con mio padre), ho chiamato mia cugina e ho detto loro che ero pronta soprattutto perché non ero sola ma in famiglia, ma quando è accaduto che loro sono diventati i miei genitori? Soprattutto perché mia madre ostenta a dire che non riesce economicamente ad aiutarmi se la retta di mia sorella è 10, 000 annui? Mi sento orfana. Vorrei solo sapere se devo intraprendere un altro percorso terapeutico oppure è solo un momento di disagio per via della mia malattia, mi sento troppo angosciata e quasi costretta a sopportare la vita. Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione e perdonate il mio essere così prolissa.
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Dr. Leano Cetrullo Psicologo, Sessuologo 39 1
Gentilissima,

in questo caso complesso sicuramente un percorso terapeutico puó renderla consapevole di quello che sta accadendo e affievolirle i sintomi che lei descrive.

Cordiali Saluti
Dr. Leano Cetrullo
Psicologo e Criminologo
Membro della American Psychological Association (APA)

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