Sessualizzazione come meccanismo di difesa in psicoterapia
Buonasera dottori, sono una ragazza ed attualmente vado da una psicoterapeuta da più di un anno. Da un po' di tempo è emerso un problema/fastidio che ora esporrò.
In poche parole, appena sento che da parte mia c'è un attaccamento verso la psicoterapeuta e al percorso che sto facendo, tendo a sessualizzare la relazione. Sono eterosessuale ma mi vengono in mente alcune fantasie sessuali con lei e immaginarle mi piace. La psicoterapeuta in questione mi ha spiegato che è un meccanismo di difesa che utilizzo per spostare l'attenzione quando c'è qualcosa che mi provoca disagio o sofferenza o quando c'è qualcosa di affettivo visto che ho difficoltà ad accettarlo così com'è. Il problema, però, è che a forza di immaginare queste cose vorrei farle avverare realmente, anche se ovviamente so che non è possibile. Nell'attesa di parlargliene di nuovo, posso capire come fare a non sessualizzare le relazioni? Mi viene da fare così solo in psicoterapia!
Premetto che è iniziato tutto come un gioco, non sapendo a cosa pensare ho iniziato a fare quelle fantasie, ho scritto dei racconti erotici con lei ed è finita lì. Poi, però, durante la seduta mi sono venuti in mente e mi hanno creato un forte imbarazzo, oltre a distrarmi dagli argomenti che stavamo trattando. Ora non mi si tolgono più dalla testa! Cosa potrei fare, oltre che parlargliene? È diffusa come cosa?
In attesa di qualche risposta, vi mando cordiali saluti.
In poche parole, appena sento che da parte mia c'è un attaccamento verso la psicoterapeuta e al percorso che sto facendo, tendo a sessualizzare la relazione. Sono eterosessuale ma mi vengono in mente alcune fantasie sessuali con lei e immaginarle mi piace. La psicoterapeuta in questione mi ha spiegato che è un meccanismo di difesa che utilizzo per spostare l'attenzione quando c'è qualcosa che mi provoca disagio o sofferenza o quando c'è qualcosa di affettivo visto che ho difficoltà ad accettarlo così com'è. Il problema, però, è che a forza di immaginare queste cose vorrei farle avverare realmente, anche se ovviamente so che non è possibile. Nell'attesa di parlargliene di nuovo, posso capire come fare a non sessualizzare le relazioni? Mi viene da fare così solo in psicoterapia!
Premetto che è iniziato tutto come un gioco, non sapendo a cosa pensare ho iniziato a fare quelle fantasie, ho scritto dei racconti erotici con lei ed è finita lì. Poi, però, durante la seduta mi sono venuti in mente e mi hanno creato un forte imbarazzo, oltre a distrarmi dagli argomenti che stavamo trattando. Ora non mi si tolgono più dalla testa! Cosa potrei fare, oltre che parlargliene? È diffusa come cosa?
In attesa di qualche risposta, vi mando cordiali saluti.
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(...) posso capire come fare a non sessualizzare le relazioni?(...)
Lei non sessualizza tutte le relazioni ma solo questa con la collega come ci dice.
Direi che non si può non sessualizzare una relazione in cui c’è già una componente sessuale seppur in forma immaginativa. Quel che occorre fare, insieme alla terapeuta sarebbe il caso, è capire il perché e per come è arrivata ad esserne sessualmente attratta.
(...) è diffusa questa cosa?(...)
Non ci sono molti studi/ricerche in proposito ma le assicuro che è molto più diffusa di quanto si creda e si studi.
Nelle dinamiche Terapeutiche certi pensieri aiutano il terapeuta a comprendere meglio il funzionamento del paziente e ad aiutarlo con scopi ben precisi in funzione di quanto emerge dai colloqui clinici
Saluti
Lei non sessualizza tutte le relazioni ma solo questa con la collega come ci dice.
Direi che non si può non sessualizzare una relazione in cui c’è già una componente sessuale seppur in forma immaginativa. Quel che occorre fare, insieme alla terapeuta sarebbe il caso, è capire il perché e per come è arrivata ad esserne sessualmente attratta.
(...) è diffusa questa cosa?(...)
Non ci sono molti studi/ricerche in proposito ma le assicuro che è molto più diffusa di quanto si creda e si studi.
Nelle dinamiche Terapeutiche certi pensieri aiutano il terapeuta a comprendere meglio il funzionamento del paziente e ad aiutarlo con scopi ben precisi in funzione di quanto emerge dai colloqui clinici
Saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.6k visite dal 12/09/2019.
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