Ipocondria

Buongiorno,
Gentili dottori mi permetto di scrivervi per chiedere un consiglio sulla mia situazione.
Ho già chiesto un consulto nella sezione psichiatria, ma volevo avere un parere anche da uno psicologo.
Soffro di ipocondria da diversi anni, ma nell'ultimo periodo la situazione comincia a divenire insopportabile. Ogni segno del mio corpo mi preoccupa, sono ossessionato dalle malattie.
Ho visto per qualche mese un primo psicologo TCC circa due anni fa che mi ha mostrato deile tecniche per gestire l'ansia. ho deciso pero di cambiare e cercare un nuovo terapeuta perche mi sembrava di non avanzare, di non capire quale fossero le reali cause del mio problema.
In seguito ho trovato una psicologa clinica che vedo ancora. Con lei subito abbiamo cominciato a lavorare sulle cause (infanzia difficile, rapporto con mia madre.. . ) . Sto riuscendo ad avanzare da questo punto di vista, ma nello stesso tempo la mia angoscia e le mie paure stanno peggiorando. Ho passato l'ultimo mese in giro per medici ed ho effettuato anche molteplici esami, rivelatisi inutili. La mia psicologa mi ha consigliato di consultare uno psichiatra per un eventuale terapia farmacologica. Il problema é che da buon ipocondriaco sono terrorizzato degli effetti collaterali dei farmaci. Come é mia abitudine ho cercato le informazioni su internet ed ho trovato come effetti collaterali: depressione, tendenze suicida, impotenza, ecc.
Le mie domande:
1. con tutti i limiti di un consulto a distanza, secondo voi é necessaria una terapia farmacologica o potrei guarire anche solo con la psicoterapia?
2; Quale tipo di approccio mi consigliate (psicologo classico, TCC, . . . ) ?
La psycologa che vedo in questo periodo é molto brava, ma credo non sappia piu cosa fare. Ho appuntamento la settimana prossima con una psichiatra che é anche formata alla TCC, ma ho troppa paura che mi prescriva dei farmaci.
Non so cosa attendo da questa richiesta di consulto, forse semplicemente di essere rassicurato, come mi ha risposto il vostro collega psichiatra nel precedente consulto; ma il problema é non so più cosa fare, ho l'impressione che non ci sia via d'uscita.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra disponibilita.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente

Fondamentalmente la prima presa di consapevolezza di una persona estremamente preoccupata per il suo stato di salute fisica (ansia da malattia/ipocondria) sta nel comprendere che un ipocondriaco che è preoccupato di avere qualche malattia organica non si rende conto che una malattia c’è: è l’ipocondria. Capito il tranello in cui si cade?

Detto ciò, concordo in pieno col dottor Pacini nel consulto in psichiatria. Se il farmaco serve va preso. In un bugiardino c’è scritto di tutto, ma l’ipocondriaco se lo legge ossessivamente tutto fino a tarda notte e si addormenta per la stanchezza non pensando che anche chi non prende farmaci curativi e/o terapeutici ha la medesima possibilità di incorrere negli effetti collaterali del bugiardino magari per cause congenite, incidenti o autoimmuni...

Per approfondire meglio https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/7502-gli-psicofarmaci-fanno-male.html

La TCC nell’ipocondria va bene ma ci vuole complianza, pazienza e aderenza del paziente ai suggerimenti e alle tecniche del terapeuta. Cosa assai difficile perché mentre noi terapeuti parliamo l ipocondriaco sta già pensando al prossimo esame medico da fare invece che stare concentrato sul lavoro che si sta facendo in quel momento. Perché quello è il vero lavoro che serve

In bocca al lupo

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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