Madre egoista e opprimente
Salve a tutti e grazie in anticipo per l'ascolto.
Comincio con il premettere che con mia madre non sono mai andata d'amore e d'accordo, specialmente negli ultimi anni, crescendo, ho imparato a conoscerla a 360 gradi in tutte le sue sfumature. Mi sono resa conto di molte cose che prima non riuscivo a vedere (ma intravedevo) perché impegnata a scuola e negli studi e poi nel lavoro. Adesso da 2 anni non lavoro e ci vivo assieme costantemente h24. Lo scorso febbraio a mio padre viene diagnosticato un tumore in fase già metastatica. Fin dal principio siamo coscienti del fatto che la situazione era grave. Ma conservavamo sempre un barlume di speranza perché se solo la chemioterapia avesse dato i suoi frutti, si sarebbe potuto operare e avremmo potuto puntare quanto meno a una guarigione parziale. Alla diagnosi, mia madre è scoppiata a piangere non tanto per la disgrazia successa a mio padre, ma quanto più per quello che poteva accadere a lei. Il suo primo pensiero è stato subito quello che si sarebbe ritrovata da sola, che non voleva rimanere in questa casa da sola (perché il prossimo anno io mi sposo e mi trasferisco in un'altra città e mia sorella convive). A luglio riceviamo la brutta notizia che la tac era brutta. Progresso della malattia. Io sono crollata nella disperazione totale, peggio della prima volta alla diagnosi, pensando che mio padre probabilmente entro la fine di questo anno non ci sarà più. Lei invece è ricaduta nello sconforto sempre pensando al suo futuro. Giorno per giorno mi si viene fatta questa sorta di violenza psicologica. Va dicendo in giro a parenti e gente estranea che noi figlie l'abbandoneremo, cosa non vera. Le abbiamo proposto di trasferirsi assieme a noi restando vicini come abitazioni. Ma lei pretende di vivere sotto lo stesso tetto con noi. Ma sappiamo che è una cosa che non porterà a nulla di buono, finirebbe con il rovinare la nostra vita di coppia. Ho bisogno di vivere la mia vita liberamente a 25 anni senza più restrizioni. Per via del suo carattere non si è mai fatta volere bene da nessuno. Solo noi figlie possiamo portare pazienza.
In più, non si fa scrupoli a parlare di cose del futuro con mio padre. Lei lo ha già seppellito ed è già proiettata nel futuro. Pensa solo a quello. Io vorrei invece godermi mio padre, vorrei godere del presente. Ma con lei che mi sta torturando psicologicamente sta diventando un calvario. È come se mi costringesse a pensare per forza costantemente al futuro e su cosa dobbiamo fare con lei.
In tutto questo noi cerchiamo costantemente di proteggerla, ci siamo fatti carico di tutto, non partecipa mai ai colloqui con i dottori e i pugni allo stomaco ce li siamo presi io e mia sorella. È un po' come se lei fosse la bambina da proteggere. Solitamente dovrebbe essere soprattutto una madre a prendere le redini della famiglia e caricarci di forza. Ma sento che questa figura ci sta venendo a mancare totalmente.
Comincio con il premettere che con mia madre non sono mai andata d'amore e d'accordo, specialmente negli ultimi anni, crescendo, ho imparato a conoscerla a 360 gradi in tutte le sue sfumature. Mi sono resa conto di molte cose che prima non riuscivo a vedere (ma intravedevo) perché impegnata a scuola e negli studi e poi nel lavoro. Adesso da 2 anni non lavoro e ci vivo assieme costantemente h24. Lo scorso febbraio a mio padre viene diagnosticato un tumore in fase già metastatica. Fin dal principio siamo coscienti del fatto che la situazione era grave. Ma conservavamo sempre un barlume di speranza perché se solo la chemioterapia avesse dato i suoi frutti, si sarebbe potuto operare e avremmo potuto puntare quanto meno a una guarigione parziale. Alla diagnosi, mia madre è scoppiata a piangere non tanto per la disgrazia successa a mio padre, ma quanto più per quello che poteva accadere a lei. Il suo primo pensiero è stato subito quello che si sarebbe ritrovata da sola, che non voleva rimanere in questa casa da sola (perché il prossimo anno io mi sposo e mi trasferisco in un'altra città e mia sorella convive). A luglio riceviamo la brutta notizia che la tac era brutta. Progresso della malattia. Io sono crollata nella disperazione totale, peggio della prima volta alla diagnosi, pensando che mio padre probabilmente entro la fine di questo anno non ci sarà più. Lei invece è ricaduta nello sconforto sempre pensando al suo futuro. Giorno per giorno mi si viene fatta questa sorta di violenza psicologica. Va dicendo in giro a parenti e gente estranea che noi figlie l'abbandoneremo, cosa non vera. Le abbiamo proposto di trasferirsi assieme a noi restando vicini come abitazioni. Ma lei pretende di vivere sotto lo stesso tetto con noi. Ma sappiamo che è una cosa che non porterà a nulla di buono, finirebbe con il rovinare la nostra vita di coppia. Ho bisogno di vivere la mia vita liberamente a 25 anni senza più restrizioni. Per via del suo carattere non si è mai fatta volere bene da nessuno. Solo noi figlie possiamo portare pazienza.
In più, non si fa scrupoli a parlare di cose del futuro con mio padre. Lei lo ha già seppellito ed è già proiettata nel futuro. Pensa solo a quello. Io vorrei invece godermi mio padre, vorrei godere del presente. Ma con lei che mi sta torturando psicologicamente sta diventando un calvario. È come se mi costringesse a pensare per forza costantemente al futuro e su cosa dobbiamo fare con lei.
In tutto questo noi cerchiamo costantemente di proteggerla, ci siamo fatti carico di tutto, non partecipa mai ai colloqui con i dottori e i pugni allo stomaco ce li siamo presi io e mia sorella. È un po' come se lei fosse la bambina da proteggere. Solitamente dovrebbe essere soprattutto una madre a prendere le redini della famiglia e caricarci di forza. Ma sento che questa figura ci sta venendo a mancare totalmente.
[#1]
Gentile utente,
fortunatamente Lei ha già XX anni e un compagno,
e dunque è adulta e affettivamente "risolta".
Dico questo perchè
- pur se si dice che della mamma se ne ha sempre bisogno -
in caso di necessità da adulti si riesce a reggersi sulle proprie gambe, sia pure talvolta a fatica.
Ora, attualmente, il protagonista è Suo padre,
ce lo avrà ancora per non molto mi pare di capire.
E dunque niente di più giusto e vero della Sua frase "..Io vorrei godermi mio padre, vorrei godere del presente.",
che però va modificata in
"Io VOGLIO godermi mio padre, VOGLIO godere del presente.",
mettendoci cioè tutta la determinazione che può, e di cui è capace.
Anche indossando delle "barriere protettive emotive" (è una metafora, naturalmente) nei confronti del resto.
Al momento le lamentele di Sua madre rispetto a sè e al proprio futuro non trovano posto,
attualmente non trovano spazio di ascolto,
neppure facendo leva sui Vostri sensi di colpa.
Se Lei riesce a fare una scelta di priorità
sarà più serena e determinata.
Se sarà serena anche Suo padre ne trarrà benefici.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
fortunatamente Lei ha già XX anni e un compagno,
e dunque è adulta e affettivamente "risolta".
Dico questo perchè
- pur se si dice che della mamma se ne ha sempre bisogno -
in caso di necessità da adulti si riesce a reggersi sulle proprie gambe, sia pure talvolta a fatica.
Ora, attualmente, il protagonista è Suo padre,
ce lo avrà ancora per non molto mi pare di capire.
E dunque niente di più giusto e vero della Sua frase "..Io vorrei godermi mio padre, vorrei godere del presente.",
che però va modificata in
"Io VOGLIO godermi mio padre, VOGLIO godere del presente.",
mettendoci cioè tutta la determinazione che può, e di cui è capace.
Anche indossando delle "barriere protettive emotive" (è una metafora, naturalmente) nei confronti del resto.
Al momento le lamentele di Sua madre rispetto a sè e al proprio futuro non trovano posto,
attualmente non trovano spazio di ascolto,
neppure facendo leva sui Vostri sensi di colpa.
Se Lei riesce a fare una scelta di priorità
sarà più serena e determinata.
Se sarà serena anche Suo padre ne trarrà benefici.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.3k visite dal 09/09/2019.
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