La famiglia di origine e la famiglia attuale
Buongiorno,
Ho un compagno da 10 anni (io 35 e lui 36 anni) e abbiamo una figlia di 2 anni.. . il mio rapporto con i suoi genitori, soprattutto con la madre è sempre stato complicato, poichè mostrano una certa morbosità riguardo ciò che è la mia vita, la mia persona, da ogni punto di vista, lavorativo, genitoriale, relazionale, ecc., sono persone molto attente alle apparenze e selettive secondo il livello economico di chi si trovano davanti.. . io ad esempio non sono riuscita a completare gli studi per motivi familiari e non sono mai riuscita a trovare un lavoro stabile, quindi mi sono arrangiata come ho potuto, per questo sono sempre stata bacchettata, giudicata, trattata non proprio bene, quasi fossi una cattiva persona.. . stessa cosa anche adesso che sono madre; in tutto questo, non sono mai stata supportata dal mio compagno! Ultimamente hanno avuto da ridire sul modo in cui gestisco il rapporto con mia figlia e per questo abbiamo discusso animatamente, ma lui non è proprio intervenuto, dicendomi poi che io so difendermi bene da sola.. . trovo tutto ciò molto avvilente, loro si comportano come se il figlio fosse un 15enne da tutelare e più in generale non capiscono che io, lui e nostra figlia siamo un nucleo familiare ex novo! Lui non si azzarda mai a contrapporsi alla loro arroganza, anzi, a volte giustifica certi atteggiamenti.. . io non mi sento rispettata e accettata, nemmeno dopo 10 anni, sminuiscono il mio ruolo di madre e compagna, ma ciò che mi preoccupa di più è l'immobilismo del mio compagno, a questo punto non so più cosa dire o pensare, oltretutto anche i rapporti sessuali ne risentono, perché io li evito, non sentendomi apprezzata e "difesa" come vorrei, è come se lui perdesse di fascino per questo! Grazie
Ho un compagno da 10 anni (io 35 e lui 36 anni) e abbiamo una figlia di 2 anni.. . il mio rapporto con i suoi genitori, soprattutto con la madre è sempre stato complicato, poichè mostrano una certa morbosità riguardo ciò che è la mia vita, la mia persona, da ogni punto di vista, lavorativo, genitoriale, relazionale, ecc., sono persone molto attente alle apparenze e selettive secondo il livello economico di chi si trovano davanti.. . io ad esempio non sono riuscita a completare gli studi per motivi familiari e non sono mai riuscita a trovare un lavoro stabile, quindi mi sono arrangiata come ho potuto, per questo sono sempre stata bacchettata, giudicata, trattata non proprio bene, quasi fossi una cattiva persona.. . stessa cosa anche adesso che sono madre; in tutto questo, non sono mai stata supportata dal mio compagno! Ultimamente hanno avuto da ridire sul modo in cui gestisco il rapporto con mia figlia e per questo abbiamo discusso animatamente, ma lui non è proprio intervenuto, dicendomi poi che io so difendermi bene da sola.. . trovo tutto ciò molto avvilente, loro si comportano come se il figlio fosse un 15enne da tutelare e più in generale non capiscono che io, lui e nostra figlia siamo un nucleo familiare ex novo! Lui non si azzarda mai a contrapporsi alla loro arroganza, anzi, a volte giustifica certi atteggiamenti.. . io non mi sento rispettata e accettata, nemmeno dopo 10 anni, sminuiscono il mio ruolo di madre e compagna, ma ciò che mi preoccupa di più è l'immobilismo del mio compagno, a questo punto non so più cosa dire o pensare, oltretutto anche i rapporti sessuali ne risentono, perché io li evito, non sentendomi apprezzata e "difesa" come vorrei, è come se lui perdesse di fascino per questo! Grazie
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Buongiorno,
il suo racconto è prezioso e mostra quanto complesse possano essere le dinamiche relazionali.
Sente di avere un rapporto complicato con i genitori di lui, soprattutto con sua madre. E sente che il suo compagno non la difende. Mi sono immaginato quanto possa essere faticoso per lei vivere un clima familiare in cui non si sente accolta né valorizzata da nessuno, forse deve sentirsi anche sola. Attraverso le sue parole sembra infatti sentirsi criticata su più fronti, come persona, come madre e come compagna.
Questa situazione, che immagino duri da tempo, sta oggi anche compromettendo la sfera della sessualità, una possibile spia di un malessere che è importante poter approfondire, come lei mostra di voler fare scrivendoci. Questo è il segno di una sua preziosa responsabilità verso la sua famiglia e verso se stessa, che ci testimonia il suo desiderio di prendersi cura di questa situazione, affrontandola attivamente, affinché possa cambiare e migliorare.
In questa sede vorrei invitarla a provare a riflettere insieme almeno su un elemento. Lei e il suo compagno, nei confronti dei suoi genitori, avete un modo di reagire diverso, mi corregga pure se mi sbaglio. Lei tende a "discutere" anche "animatamente", mentre lui tende a "non contrapporsi" a loro, al punto che le fa vivere un suo senso di immobilismo.
Potremmo allora dire che la reazione di lui potrebbe in qualche modo essere coerente. Se tende a non contrapporsi ai propri genitori, potremmo aspettarci che non potrà con facilità difendere lei. Difenderla infatti significherebbe alimentare quella contrapposizione che lui forse preferisce evitare, forse anche sentendo un senso di pericolo o, non so, magari di inquietudine rispetto ai suoi vissuti e al suo modo di agire, seppur dal nostro punto di vista comprensibili.
Questa riflessione, che scelgo di lasciarle online in estrema sintesi, ricordandole di calarla nella sua esperienza che purtroppo non conosco, ha alcune implicazioni. In particolare, vorrei sottolineare il fatto che il suo compagno potrebbe non essere in disaccordo con lei necessariamente, ma vivere e gestire certe forze emotive (come la rabbia ad esempio) come da una vita è abituato a fare.
Nelle relazioni ognuno porta con sé le proprie esperienze e i propri vissuti. Quando due persone si incontrano e formano un noi, si incontrano anche i loro mondi individuali con le loro storie. In una psicoterapia di coppia, ad esempio, è molto creativo vedere quando ognuno dei partner si dispone ad ascoltare l'altro, comprendendo autenticamente ciò che sente e ciò che un modo di essere o fare può provocare nell'altro.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
il suo racconto è prezioso e mostra quanto complesse possano essere le dinamiche relazionali.
Sente di avere un rapporto complicato con i genitori di lui, soprattutto con sua madre. E sente che il suo compagno non la difende. Mi sono immaginato quanto possa essere faticoso per lei vivere un clima familiare in cui non si sente accolta né valorizzata da nessuno, forse deve sentirsi anche sola. Attraverso le sue parole sembra infatti sentirsi criticata su più fronti, come persona, come madre e come compagna.
Questa situazione, che immagino duri da tempo, sta oggi anche compromettendo la sfera della sessualità, una possibile spia di un malessere che è importante poter approfondire, come lei mostra di voler fare scrivendoci. Questo è il segno di una sua preziosa responsabilità verso la sua famiglia e verso se stessa, che ci testimonia il suo desiderio di prendersi cura di questa situazione, affrontandola attivamente, affinché possa cambiare e migliorare.
In questa sede vorrei invitarla a provare a riflettere insieme almeno su un elemento. Lei e il suo compagno, nei confronti dei suoi genitori, avete un modo di reagire diverso, mi corregga pure se mi sbaglio. Lei tende a "discutere" anche "animatamente", mentre lui tende a "non contrapporsi" a loro, al punto che le fa vivere un suo senso di immobilismo.
Potremmo allora dire che la reazione di lui potrebbe in qualche modo essere coerente. Se tende a non contrapporsi ai propri genitori, potremmo aspettarci che non potrà con facilità difendere lei. Difenderla infatti significherebbe alimentare quella contrapposizione che lui forse preferisce evitare, forse anche sentendo un senso di pericolo o, non so, magari di inquietudine rispetto ai suoi vissuti e al suo modo di agire, seppur dal nostro punto di vista comprensibili.
Questa riflessione, che scelgo di lasciarle online in estrema sintesi, ricordandole di calarla nella sua esperienza che purtroppo non conosco, ha alcune implicazioni. In particolare, vorrei sottolineare il fatto che il suo compagno potrebbe non essere in disaccordo con lei necessariamente, ma vivere e gestire certe forze emotive (come la rabbia ad esempio) come da una vita è abituato a fare.
Nelle relazioni ognuno porta con sé le proprie esperienze e i propri vissuti. Quando due persone si incontrano e formano un noi, si incontrano anche i loro mondi individuali con le loro storie. In una psicoterapia di coppia, ad esempio, è molto creativo vedere quando ognuno dei partner si dispone ad ascoltare l'altro, comprendendo autenticamente ciò che sente e ciò che un modo di essere o fare può provocare nell'altro.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Grazie per la sua risposta dottore,in effetti il mio compagno sarà stato educato a non contrapporsi, tant'è che tende ad esporre sempre me,con chiunque...in questo momento sta mettendo in discussione il mio ruolo in casa ovvero secondo lui dovrei andare a lavorare : quando aspettavamo nostra figlia avevamo deciso che io sarei rimasta in casa per seguirla,anche perchè possiamo,per fortuna,andare avanti con un solo stipendio ; io non sono il tipo che non ama avere un pò di indipendenza economica,ma credo che crescere in prima persona mia figlia sia importante,per cui,per questi primi anni,non ho problemi a rinunciare al parrucchiere,ad abiti nuovi,ad uscire con le amiche,ecc...i risultati di ciò si vedono quando le educatrici del nido (la bimba è iscritta mezza giornata,in modo che possa stare con i suoi coetanei) o altre mamme mi dicono che è una bambina molto serena e sicura di sè...in tutto questo i miei suoceri non hanno fatto altro che criticare,insinuare che io sia una mantenuta,dire che io stia troppo con mia figlia e dovrei lasciarla a loro ogni giorno,qualche ora, sennò si abitua a stare troppo con me...in queste occasioni ho puntato i piedi e precisato che certe mie o nostre decisioni non devono essere messe in discussione...anche perchè non ho con loro un rapporto tale per cui potrei ascoltare dei consigli! In questo il mio compagno è comunque influenzato, perchè fa di tutto,anche a mia insaputa,per creare momenti in cui sua madre può stare con la bambina,quasi sempre quando io non posso essere presente (lei non vuole stare con la nipote in mia presenza,anche se sono la madre!)... oppure cerca di farmi sentire di peso, economicamente,per costringermi a trovare lavoro,cosa per me ridicola e avvilente...ecco,questo è il quadro attuale
[#3]
È senz'altro una situazione complessa, come dicevamo. Lei sente il peso di certi atteggiamenti critici, ne è addolorata e reagisce comprensibilmente. I genitori di lui sentono il desiderio di fare i nonni e non so se temono che lei voglia escluderli, diventando magari ostili verso di lei. Infine il suo compagno, che forse si sente tra due fuochi, cerca di trovare soluzioni che, da come dice, creano invece purtroppo ulteriori fratture tra voi.
Comunica un carico emotivo intenso e credo importante che possiate ricreare un clima disteso, di cui beneficerete tutti, anche la sua bimba. Posso chiederle se valuterebbe la possibilità di effettuare una consultazione specialistica dal vivo?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Comunica un carico emotivo intenso e credo importante che possiate ricreare un clima disteso, di cui beneficerete tutti, anche la sua bimba. Posso chiederle se valuterebbe la possibilità di effettuare una consultazione specialistica dal vivo?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 09/09/2019.
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