Periodo di stress e ansia

Salve espongo il mio problema, sono un paziente iperteso in cura da ormai 9 anni, la mia ipertensione è ereditaria, in cura con bifrizide e mezza lobivon da 5 mg. Faccio controlli periodici da un cardiologo, che mi supporta abbastanza, da circa 6 anni. Da gennaio di quest anno ho avuto qualche problema di insonnia che ancora oggi esiste, periodi che dormo a periodi che dormo pochissimo con parecchi risvegli e problemi nell addormentamento. Ho preso parecchi rimedi naturali anche in qst periodo passiflora fiori di Bach che mi fanno riposare 6/7 ore a volte anche 8 ore con un paio di risvegli. Da 5 mesi nn lavoro quindi sono quasi sempre a casa (io ho pensato venisse tutto da qui) essendo molto ansioso penso e ripenso e la situazione nn migliora. Da un paio di settimane avverto extrasistole che prima avevo ma che erano scomparse, il cardiologo dopo aver fatto l olther un paio di anni fa mi ha detto che c erano di nn preoccuparmi che molto probabilmente erano dovute ad ansie e a reflusso di cui soffro. La mia pressione per adesso è sempre sulle 125/80 battiti a riposo tra i 56 e i 60. Volevo sapere se queste extrasistole questa sensazione di mal di testa appena mi alzo di colpo mi piego possono essere per il forte periodo di ansia?
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Gentile Utente,
ciò che ha scritto mi fa ipotizzare che lei sia una persona molto attenta ai segnali che manda il suo corpo, chissà, forse tende anche ad allarmarsi con facilità quando percepisce "qualcosa che non va".

Il quadro clinico che lei descrive (ipertensione, insonnia, tachicardia ecc) è certamente compatibile con un funzionamento fortemente influenzato dall'ansia.

Se ho ben capito, fino ad ora lei si è occupato di gestire i sintomi che derivano potenzialmente da un senso di allarme abbastanza costante che vive da quando ha perso il lavoro.

Tuttavia pare che sapere che sia stato il lavoro la causa di tutto non la sta aiutando a vivere meglio.

Potrebbe valutare di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere meglio il suo modo di funzionare ed esplorare le sue fragilità interne da cui scaturisce la sua ansia.
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Utente
Utente
Si dottore, diciamo che stò attento ai dettagli, da quando ho scoperto l ipertensione anni fa, sono appastanza apprensivo. Il mio stato d insonnia è scaturito a gennaio ma si è intensificato quando nn ho più lavorato diciamo che è a periodi. Non si può dire che nn mi controllo perché periodicamente, ripeto da quando ho scoperto l ipertensione, mi sottopongo ad accertamenti cardiologo analisi del sangue colon e gastro scopia tutto in questi 10 anni. Adesso è il periodo dell insonnia forse perché penso troppo durante il giorno forse perché nn mi stanco troppo stando a casa somatizzo e penso troppo, internet in questo caso non aiuta molto. Ho prenotato una visita da un neurologo del sonno vediamo se lui riuscirà ad inquadrare la cosa. Il mio problema è che mi addormento con difficoltà e mi sveglio spesso, credo micro risvegli dove guardo l ora per poi riaddormentarmi, non riuscendo a fare tutta una tirata diciamo. Riposo quelle sei ore anche sette ma a spezzoni almeno credo perché la mattina quasi sempre ricordo i sogni che faccio e credo che si sogni nella fase rem quella che viene in teoria nel sonno profondo. Nn so spiegarmi sta cosa....
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
A me sembra che l'attenzione che lei ha rispetto ai "segnali corporei" aumenti, di riflesso, il rimuginio ossia ciò che lei descrive quando scrive "penso troppo".

Forse tende ad aver bisogno di avere le situazioni sotto controllo (veda tutte le analisi e visite che ha fatto) ma pare che più prova a mantenere sotto controllo le cose e più si allerta perchè non riesce a mantenere tale controllo...

Le risuona in qualche modo ciò che ho scritto?
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Utente
Utente
Diciamo che ha ragione, ma ho periodi anche che sto bene e nn penso a nulla. Adesso per svariati motivi cmq penso ansiosi o di emotività, sono abbastanza emotivo questo è il mio carattere, ho questo periodo di insonnia scaturito da ansia ed appunto emotività credo( anche le analisi del sangue appena ritirate sono ok)... mi viene difficile l addormentamento e ho risvegli notturni anche se dormo a spezzoni riesco a dormire 6 ore, stanotte mi sono coricato alle 12 mi sono svegliato alle 3:30 mi sono alzato a bere per poi riaddormentarmi alle 4:15 e mi sono svegliato alle 7:30. Questo è... forse guardo troppo ( quando mi sveglio, anche per poco l ora) ma cmq credo che la mia ansia sia dovuta al dormire poco, non al contrario.
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
"credo che la mia ansia sia dovuta al dormire poco, non al contrario."

Allora ha sbagliato sezione perchè se ritiene che il problema non sia legato ad un problema emotivo ma ad uno fisico le conviene chiedere un consulto nella sezione apposita.

Cordiali Saluti
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Utente
Utente
Ad un problema fisico? Nella sezione apposita? Se le sto dicendo che al livello fisico nn ho ( diciamo ) nulla, quale sarebbe la sezione giusta?
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Mi scusi, credo ci sia confusione in merito.

Prima scrive:
"ho questo periodo di insonnia scaturito da ansia ed appunto emotività credo"

Mentre successivamente:
"credo che la mia ansia sia dovuta al dormire poco, non al contrario."

Le faccio notare queste incongruenze semplicemente per aiutarla a focalizzare quale possa essere la causa del suo problema.

Se la causa (come credo) sia legata ad un funzionamento su base ansiosa, tale "problema" andrebbe affrontato vis a vis con uno psicologo.
Questo le permetterà di conoscere meglio come lei funziona e potrà trovare un modo di gestirsi totalmente diverso rispetto a prima.

A me sembra (ma ripeto che potrei sbagliarmi non conoscendola) che razionalizzare la sua emotività non le sarà di aiuto ma rinforzerà il problema.
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Utente
Utente
Ok....lei crede che con uno psicologo riuscirei a sistemare la cosa? Sempre se ormai si può sistemare, a riuscire a alleviare diciamo questa insonnia? Diciamo se trovassi un equilibrio si sistema pure il resto compreso l insonnia, giusto?
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Quello che le posso dire è che, se si ha la motivazione al cambiamento, è consequenziale un impegno reale da parte del cliente nel comunicare e soprattutto esplorare come si percepisce.

Quando questo avviene si "scopre" ciò che vi è alla base del proprio mondo emotivo, la consapevolezza di ciò porta anche ad un cambiamento del proprio modo di essere inteso come una apertura verso l'apprendimento di nuovi modi di funzionare.

Su questo si lavora in terapia e lo specialista con cui si rapporta ha il compito di facilitare una maggiore comprensione di sè.

Chiaramente il risultato non può mai essere garantito, ma se lo specialista è sufficientemente empatico, autentico e competente ed il cliente è sufficientemente motivato è probabile che l'alleanza terapeutica che si creerà porti a risultati positivi.

Pertanto le consiglio di provare una esperienza di questo tipo qualora lei avverta una sufficiente motivazione a mettere in discussione se stesso in generale.
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