Non ho voglia di fare l'amore con il mio compagno
Buon pomeriggio,
sono una ragazza di 29 anni fidanzata da 5 con il mio compagno che ne ha 28.
Quando ho conosciuto il mio ragazzo non ero molto propensa a volerci uscire però dopo varie sue insistenze alla fine ho ceduto ed abbiamo iniziato a frequentarci.
Lui è amorevole, non mi fa mancare nulla ma sotto le lenzuola, purtroppo, non mi ci trovo affatto.
Quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta avevo capito che l'intesa sessuale scarseggiava (vuoi anche che magari uscivo da una relazione di 4 anni che sotto il punto di vista sessuale mi soddisfava parecchio) però 1) non mi era mai capitato prima di allora di fare l'amore con qualcuno che inizialmente non utilizzasse la classica posizione del missionario (punto di vista personale e tra l'altro non ero molto in armonia con mio corpo anche perché lui mi aveva confessato che non lo attiravo particolarmente a livello fisico), 2) non mi era mai capitato che un rapporto durasse meno di 5 minuti! Inizialmente ho giustificato questa brevità dicendomi che magari era dovuta alla forte emozione del momento ma con l'andare del tempo le cose non sono migliorate affatto.
Infatti, dopo un po' di volte che andavamo a letto insieme, gli ho confessato di non essere soddisfatta e che ero disposta anche ad affrontare terapia di coppia per risolvere la questione, ma lui, toccato nella sua virilità maschile mi ha semplicemente risposto che prima di allora non si era mai lamentata nessuna e quindi mi sono chiusa a riccio e non ho più aperto l'argomento.
Con l'andare del tempo lui si è rivelato geloso ossessivo nei miei confronti (se uscivo mi aspettava sotto casa in macchina) e poco propenso ad affrontare i problemi di coppia ed io mi sono sempre sentita sola; dopo 3 anni di relazione abbiamo avuto un rapporto con coito interrotto e mi ha obbligato a prendere la pillola del giorno dopo, assicurandosi che l'avessi mandata giù.
Tra l'altro mi addossa tutte le responsabilità se la nostra relazione va male.
Forse sarà stato questo (ed è solo una parte, per descrivere 5 anni non basterebbe un libro) ma ogni volta che siamo soli mi invento mille scuse ed il fatto che lui insista a voler venire a letto con me non mi aiuta.
L'ultima volta che abbiamo fatto l'amore è durato due minuti ed io, alla fine del rapporto, mi sono sentita vuota.
Da una parte vorrei lasciarlo andare, dall'altra mi spaventa l'idea di non averlo più nella mia vita e di rimanere da sola.
Forse non sono mai stata innamorata? Forse sono innamorata solo dell'idea di averlo accanto?
Quanto conta il sesso in una coppia? Si può andare avanti anche se va così male?
sono una ragazza di 29 anni fidanzata da 5 con il mio compagno che ne ha 28.
Quando ho conosciuto il mio ragazzo non ero molto propensa a volerci uscire però dopo varie sue insistenze alla fine ho ceduto ed abbiamo iniziato a frequentarci.
Lui è amorevole, non mi fa mancare nulla ma sotto le lenzuola, purtroppo, non mi ci trovo affatto.
Quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta avevo capito che l'intesa sessuale scarseggiava (vuoi anche che magari uscivo da una relazione di 4 anni che sotto il punto di vista sessuale mi soddisfava parecchio) però 1) non mi era mai capitato prima di allora di fare l'amore con qualcuno che inizialmente non utilizzasse la classica posizione del missionario (punto di vista personale e tra l'altro non ero molto in armonia con mio corpo anche perché lui mi aveva confessato che non lo attiravo particolarmente a livello fisico), 2) non mi era mai capitato che un rapporto durasse meno di 5 minuti! Inizialmente ho giustificato questa brevità dicendomi che magari era dovuta alla forte emozione del momento ma con l'andare del tempo le cose non sono migliorate affatto.
Infatti, dopo un po' di volte che andavamo a letto insieme, gli ho confessato di non essere soddisfatta e che ero disposta anche ad affrontare terapia di coppia per risolvere la questione, ma lui, toccato nella sua virilità maschile mi ha semplicemente risposto che prima di allora non si era mai lamentata nessuna e quindi mi sono chiusa a riccio e non ho più aperto l'argomento.
Con l'andare del tempo lui si è rivelato geloso ossessivo nei miei confronti (se uscivo mi aspettava sotto casa in macchina) e poco propenso ad affrontare i problemi di coppia ed io mi sono sempre sentita sola; dopo 3 anni di relazione abbiamo avuto un rapporto con coito interrotto e mi ha obbligato a prendere la pillola del giorno dopo, assicurandosi che l'avessi mandata giù.
Tra l'altro mi addossa tutte le responsabilità se la nostra relazione va male.
Forse sarà stato questo (ed è solo una parte, per descrivere 5 anni non basterebbe un libro) ma ogni volta che siamo soli mi invento mille scuse ed il fatto che lui insista a voler venire a letto con me non mi aiuta.
L'ultima volta che abbiamo fatto l'amore è durato due minuti ed io, alla fine del rapporto, mi sono sentita vuota.
Da una parte vorrei lasciarlo andare, dall'altra mi spaventa l'idea di non averlo più nella mia vita e di rimanere da sola.
Forse non sono mai stata innamorata? Forse sono innamorata solo dell'idea di averlo accanto?
Quanto conta il sesso in una coppia? Si può andare avanti anche se va così male?
[#1]
Gentile Utente,
cinque anni di relazione sono tanti. Come mai Lei accetta questa condizione se non ne è soddisfatta?
Il sesso è soggettivamente importante, se Lei sta male in una relazione del genere perchè continuare?
Cordiali saluti,
cinque anni di relazione sono tanti. Come mai Lei accetta questa condizione se non ne è soddisfatta?
Il sesso è soggettivamente importante, se Lei sta male in una relazione del genere perchè continuare?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Buonasera,
ho letto con attenzione il suo racconto, trovo sia ricco di sfumature emotive che meritano il massimo ascolto.
L'attrazione sessuale che si sviluppa tra alcune persone è fatta da una complessità di elementi. Personalmente penso che il sesso sia un modo di stare in relazione, con tutto quello che può comportare. Intendo dire che il modo in cui una persona fa sesso parla di quella persona e di come incontra gli altri.
Infatti, se lei dà il titolo al consulto focalizzandosi sulla sessualità della sua coppia, è pur vero che riferisce alcune difficoltà generali che vanno al di là della sessualità stessa.
Questo non può non costituirsi come elemento che interferisce nella vostra relazione di coppia, magari sviluppando un carico emotivo che può generare distanza tra voi, al punto che lei vive un senso di profonda solitudine.
La sua proposta di rivolgersi a uno specialista, allora, è stato un gesto importante, perché è necessario potersi prendere cura del malessere che state vivendo affinché il vostro incontro possa essere fertile e possiate ritrovare una vita di coppia soddisfacente.
Oggi si chiede se è innamorata di lui e come è giusto proseguire, vivendo un senso di incertezza sul vostro futuro. Non so se non sente di potere o di volere riaprire il discorso che a suo tempo lui rifiutò, cioè la possibilità di rivolgervi a uno specialista insieme. Se non si sente di seguire questa strada, potrebbe fare questo passo tanto responsabile quanto creativo comunque per se stessa, affinché possa chiarire dentro di sé i suoi dissidi e, di conseguenza, capire come comportarsi.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
ho letto con attenzione il suo racconto, trovo sia ricco di sfumature emotive che meritano il massimo ascolto.
L'attrazione sessuale che si sviluppa tra alcune persone è fatta da una complessità di elementi. Personalmente penso che il sesso sia un modo di stare in relazione, con tutto quello che può comportare. Intendo dire che il modo in cui una persona fa sesso parla di quella persona e di come incontra gli altri.
Infatti, se lei dà il titolo al consulto focalizzandosi sulla sessualità della sua coppia, è pur vero che riferisce alcune difficoltà generali che vanno al di là della sessualità stessa.
Questo non può non costituirsi come elemento che interferisce nella vostra relazione di coppia, magari sviluppando un carico emotivo che può generare distanza tra voi, al punto che lei vive un senso di profonda solitudine.
La sua proposta di rivolgersi a uno specialista, allora, è stato un gesto importante, perché è necessario potersi prendere cura del malessere che state vivendo affinché il vostro incontro possa essere fertile e possiate ritrovare una vita di coppia soddisfacente.
Oggi si chiede se è innamorata di lui e come è giusto proseguire, vivendo un senso di incertezza sul vostro futuro. Non so se non sente di potere o di volere riaprire il discorso che a suo tempo lui rifiutò, cioè la possibilità di rivolgervi a uno specialista insieme. Se non si sente di seguire questa strada, potrebbe fare questo passo tanto responsabile quanto creativo comunque per se stessa, affinché possa chiarire dentro di sé i suoi dissidi e, di conseguenza, capire come comportarsi.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5k visite dal 28/08/2019.
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