Perché si tradisce?
Siamo fidanzati da pochi mesi. Io l'ultimo mese sono partita. Litigavamo spesso, diceva che non si sentiva compreso, al telefono credo che una delle frasi chiave sia stata "se tu mi avessi voluto bene staresti qui, non mi avresti lasciato solo". Lui si è ubriacato e si sono baciati. Lei è una ragazza conosciuta qualche giorno prima, entrata da poco nel gruppo di amici. A turbarmi aldilà del -tocco di labbra-, che pure è irrispettoso, sono i messaggi che sono stati scambiati prima e dopo. "Quanto sei bella", "con te mi sento compreso", e dopo "mi hanno fatto impazzire quei baci". Il tradimento è una scelta, un atto di volontà, un'azione consapevole. . allora perché non lasciare? Perché, in parallelo, dopo ogni litigio, continuare a dirmi "voglio stare con te"? Quando sono tornata mi ha chiesto una pausa, non ne capivo il senso e allora volevo mettere un punto. Il giorno dopo mi ha detto che voleva parlarmi e che gli mancavo. Poi lei: lo sputtanamento, l'umiliazione, la rabbia, il senso di nausea. Perché non ho pianto? Poi lui: scusami, ho sbagliato, è capitato. Alla mente ho sempre le parole di una psicologa: il perdono è un dono. . . che fai anzitutto a te stessa. La crisi può diventare risorsa? Il tradimento è la causa principale della crisi o la sua manifestazione evidente? Si può credere nel pentimento di chi ha tradito? Perché si tradisce? E perché, nonostante il tradimento in atto, si ha ancora a volte l'egoistico desiderio di possedere il tradito, di tenerlo per sé, di non lasciarlo andare? Devo credere nelle parole "non ho mai pensato potesse realmente sostituire il tuo ruolo, diventare la mia fidanzata"? E se questo accade quando la base della relazione sta per nascere piano, è davvero possibile e giusto investire energia per poterla già ora ricostruire? Grazie.
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gentile ragazza si tradisce per 1000 motivi, frustrazione, rabbia, ripicca, divertimento.
si, concordo con la sua terapeuta, il perdono è un "dono" se ci si vuole bene è possibile farlo.
saluti
si, concordo con la sua terapeuta, il perdono è un "dono" se ci si vuole bene è possibile farlo.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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Utente
È un dono che vorrei appunto donare ma non riesco. Come si fa? Rivolgermi ad una terapia di coppia a quasi 19 anni mi sembra poco appropriato. Stiamo bene insieme ma io sto rovinando tutto con i continui perché, che pure mi mangiano il cervello. Non mi si può chiedere di non pensare. Ieri ha ripetuto che nel parlarci inizialmente lui non credeva ci fosse nulla di sbagliato e che il senso di colpa è subentrato solo dopo il bacio, dato da ubriaco. Per me invece sono importanti i messaggi, scritti in parallelo con me mentre ero in viaggio. Aver scritto sei bellissima ad un'altra donna, averle parlato tutti i giorni, averla assecondata, avermi mancato così di rispetto... forse non ho la forza di riuscirci
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1k visite dal 26/08/2019.
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