Sento la necessità di dare tutto a mia madre
Gentile dottore,
vorrei sottoporle un problema che mi affligge da molti anni. I miei genitori sono divorziati, mia madre ha mantenuto me e mio fratello praticamente da sola e per un periodo abbiamo vissuto in ristrettezze economiche, tanto che molto spesso la sentivo dire che preferiva pensare di più a me e a mio fratello, rinunciando lei a tante cose. Queste frasi, "i miei abiti sono consumati, non ho neanche i soldi per la parrucchiera, mi devo tingere i capelli da sola, non vado da nessuna parte", hanno provocato in me, sin da giovanissimo, dei mostruosi sensi di colpa per ogni cosa che comprassi per me o che ricevessi in regalo da altri. Tutti i soldi che guadagnavo con i miei lavoretti studenteschi li spendevo per lei o li davo direttamente a lei. La situazione non è cambiata dopo la laurea, quando ho iniziato a lavorare: il mio primo stipendio, tutto, l'ho dato a lei. E ne sono seguiti molti altri. Successivamente ho speso molti soldi per rinnovare la sua casa, pagarle la parrucchiera ecc. riducendo me a vivere ancora oggi quasi nell'indigenza, girando con un'auto sgangherata, comprando tutte le cose più convenienti che trovo e portando gli stessi vestiti finché non cadono a pezzi, eliminando divertimenti, vacanze, tutto. Questo eterno 'senso di colpa' non mi ha ancora abbandonato, dopo che lavoro da oltre 10 anni, sento sempre il dovere e il bisogno di darle tutto, farle regali, insomma di dare tutto me stesso a lei, anche se lei non ne ha affatto bisogno; ha infatti un ottimo stipendio ed ha molte più cose di me, si concede tranquillamente tutte quelle cose che io considero per me un lusso. Questo atteggiamento ovviamente non è normale e mi danneggia gravemente, mi mortifica e umilia, mi toglie autostima, perché lei neanche se ne rende conto dopotutto. Anzi, ogni tanto mi dice ironica: "ma perché non ti compri dei vestiti nuovi ché vai in giro come uno straccione? ". Io rispondo che non ho necessità di comprare abiti all'ultima moda, non ho bisogno di andare in vacanza, non ho bisogno di uscire fuori al ristorante, non ho bisogno di uscire con gli amici... E lei ci crede. Al contrario di me, mio fratello pensa fin troppo a sé e solo a se stesso, spendendo tutti i suoi guadagni per sé e i suoi sfizi, com'è giusto che sia. Io però non riesco a liberarmi da questo giogo e non so come fare con il senso di colpa.
vorrei sottoporle un problema che mi affligge da molti anni. I miei genitori sono divorziati, mia madre ha mantenuto me e mio fratello praticamente da sola e per un periodo abbiamo vissuto in ristrettezze economiche, tanto che molto spesso la sentivo dire che preferiva pensare di più a me e a mio fratello, rinunciando lei a tante cose. Queste frasi, "i miei abiti sono consumati, non ho neanche i soldi per la parrucchiera, mi devo tingere i capelli da sola, non vado da nessuna parte", hanno provocato in me, sin da giovanissimo, dei mostruosi sensi di colpa per ogni cosa che comprassi per me o che ricevessi in regalo da altri. Tutti i soldi che guadagnavo con i miei lavoretti studenteschi li spendevo per lei o li davo direttamente a lei. La situazione non è cambiata dopo la laurea, quando ho iniziato a lavorare: il mio primo stipendio, tutto, l'ho dato a lei. E ne sono seguiti molti altri. Successivamente ho speso molti soldi per rinnovare la sua casa, pagarle la parrucchiera ecc. riducendo me a vivere ancora oggi quasi nell'indigenza, girando con un'auto sgangherata, comprando tutte le cose più convenienti che trovo e portando gli stessi vestiti finché non cadono a pezzi, eliminando divertimenti, vacanze, tutto. Questo eterno 'senso di colpa' non mi ha ancora abbandonato, dopo che lavoro da oltre 10 anni, sento sempre il dovere e il bisogno di darle tutto, farle regali, insomma di dare tutto me stesso a lei, anche se lei non ne ha affatto bisogno; ha infatti un ottimo stipendio ed ha molte più cose di me, si concede tranquillamente tutte quelle cose che io considero per me un lusso. Questo atteggiamento ovviamente non è normale e mi danneggia gravemente, mi mortifica e umilia, mi toglie autostima, perché lei neanche se ne rende conto dopotutto. Anzi, ogni tanto mi dice ironica: "ma perché non ti compri dei vestiti nuovi ché vai in giro come uno straccione? ". Io rispondo che non ho necessità di comprare abiti all'ultima moda, non ho bisogno di andare in vacanza, non ho bisogno di uscire fuori al ristorante, non ho bisogno di uscire con gli amici... E lei ci crede. Al contrario di me, mio fratello pensa fin troppo a sé e solo a se stesso, spendendo tutti i suoi guadagni per sé e i suoi sfizi, com'è giusto che sia. Io però non riesco a liberarmi da questo giogo e non so come fare con il senso di colpa.
[#1]
Gentile Utente,
Lei ha ben descritto il problema ed è comprensibile che -data la situazione- Lei abbia vissuto malissimo quanto accaduto.
Infatti, un bimbo/ragazzino che vive in una condizione in cui vede il papà andare via e la mamma soffrire (intendo dire essere ansiosa per il futuro e per le grandi responsabilità relative ai figli da allevare) assorbe inevitabilmente gli umori della mamma e la mancanza di serenità.
Ma il senso di colpa è un tipo di emozione che si apprende e che è culturalmente determinato. Lei, in qualità di figlio, non ha sottratto nulla a nessuno. E' perfettamente ovvio che i figli otterranno dai genitori amore e beni materiali che non potranno "ricambiare". Ma forse non è neppure giusto dover "ricambiare" nel senso che Lei intende.
Secondo Lei a che cosa Le serve dover fare tutto ciò per la mamma? La fa stare meglio? E come si sente davanti al fatto che alla mamma tutto ciò importa poco o nulla?
Non crede che la mamma non ne abbia bisogno (non mi riferisco a livello materiale, come Lei stesso sottolineava)?
Non crede che la mamma lo abbia fatto perchè Le vuole bene?
Cordiali saluti,
Lei ha ben descritto il problema ed è comprensibile che -data la situazione- Lei abbia vissuto malissimo quanto accaduto.
Infatti, un bimbo/ragazzino che vive in una condizione in cui vede il papà andare via e la mamma soffrire (intendo dire essere ansiosa per il futuro e per le grandi responsabilità relative ai figli da allevare) assorbe inevitabilmente gli umori della mamma e la mancanza di serenità.
Ma il senso di colpa è un tipo di emozione che si apprende e che è culturalmente determinato. Lei, in qualità di figlio, non ha sottratto nulla a nessuno. E' perfettamente ovvio che i figli otterranno dai genitori amore e beni materiali che non potranno "ricambiare". Ma forse non è neppure giusto dover "ricambiare" nel senso che Lei intende.
Secondo Lei a che cosa Le serve dover fare tutto ciò per la mamma? La fa stare meglio? E come si sente davanti al fatto che alla mamma tutto ciò importa poco o nulla?
Non crede che la mamma non ne abbia bisogno (non mi riferisco a livello materiale, come Lei stesso sottolineava)?
Non crede che la mamma lo abbia fatto perchè Le vuole bene?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 25/08/2019.
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