Sono bulimica o è solo fissazione

Salve, sono una ragazza di 23 anni e ho un problema con il cibo.
Da quando ero più piccola ho sempre vissuto fasi in cui ingrassavo e poi dimagrivo, questo perchè mi piace molto mangiare ma ho il terrore di ingrassare.
L'anno scorso sono dimagrita 7 chili e invece ora piano piano li ho quasi ripresi.
Sono sempre stata una persona fissata con i cibi sani che non fanno ingrassare ed è quello che faccio sempre soprattutto quando sono con altre persone ma poi quando sono sola a casa mi abbuffo mangiando di tutto, ciò mi fa sentire terribilmente in colpa vorrei fermarmi di mangiare ma non ci riesco, alla fine penso di vomitare, di comprare qualcosa in farmacia che mi faccia espellere ciò che ho ingerito ma non ne ho il coraggio.
La scorsa settimana dopo l'ennesima abbuffata ho vomitato per la prima volta ciò mi ha sollevato ma allo stesso tempo spaventato, oh Dio sto diventanto bulimica!!, oppure mi sto solo fissando.
Comunque ogni volta ke mangiò così tanto mi prometto che il giorno dopo mi metto a dieta ferrea la faccio per qualche giorno e poi ci ricasco.
Vi prego ditemi come posso fare ad uscirne e a trovare il giusto equilibrio con il cibo.
[#1]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
Gentile ragazza,
in questa sede non si può fare diagnosi, nè dire come trovare la soluzione ai problemi.

Però si possono fornire spunti di riflessione: è probabile che lei soffra di disturbi del comportamento alimentare. Se così fosse, l'unico modo per "trovare il giusto equilibrio con il cibo" sarebbe un percorso professionale specifico.
Le persone con disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità) presentano delle dinamiche psicologiche caratteristiche.

Provi a non "fissarsi" sul dubbio "sono bulimica o no?".
Si rivolga con fiducia ad uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari, oppure ad un centro di questo tipo. Nella sua zona ne può trovare diversi. Avrà molte più possibilità di ritrovare l'equilibrio che cerca in questo modo.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23

Gentile Utente,

Le consiglio di consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta.

Il fare da sé è un grosso errore, quindi le occorre un aiuto professionale come ha suggerito la mia Collega.

Se vuole può leggere un agile e non costosisimo volumetto di Vanderlinden ed altri dal titolo ""LA BULIMIA NERVOSA"" edito da Astrolabio.

Se si riconosce in quel quadro che il volume riporta, l'intervento di uno psicoterapeuta è quanto mai necessario.

Altro non le posso dire online, anche se lei è stata molto esplicita e chiara. Potrà trovare a Teramo degli psicoterapeuti ai quali raccontare il suo caso e con i qwuali intraprendere, eventualmente, una terapia.

Cordiali saluti ed auguri.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
È assai probabile che i suoi disturbi siano causati proprio dalla tentata soluzione che lei ha sempre utilizzato per cercare di risolverli: la restrizione.

Se possiamo concederci una cosa, possiamo anche rinunciarvi. Viceversa, a tutto ciò che non sappiamo concederci non sappiamo rinunciare.

Sembra paradossale, ma ciò che succede spesso è proprio questo.

Consulti uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto nel trattamento dei disturbi alimentari. Se fosse stata capace di risolvere da sola il suo problema, a quest'ora ci sarebbe già riuscita. Non si tratta di acquisire informazioni, non è sapendo l'informazione esatta che si risolvono questi disturbi, ma attraverso una relazione terapeutica interattiva, dove c'è comunicazione da ambo le parti.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
mi ha molto colpito la sua affermazione finale, circa il desiderio di attuare una dieta "ferrea".

La dieta ferrea è proprio ciò che mantiene attivo un disturbo del comportamento alimentare e di solito spinge la persona a:

1- saltare i pasti (tipo il pranzo)

2- ridurre le porzioni (tipo 40 grammi di carboidrati)

3- dividere tra cibi "buoni" (verdure, frutta) e cibi "cattivi" (tutti gli altri)

Risultato: la persona che utilizza la dieta ferrea combatte costantemente con un grande desiderio di mangiare tanto e cose molto caloriche. A volte ci riesce, a volte no, e quindi si abbuffa. Dopo l'abbuffata si sente in colpa, e quindi tale persona prova a "compensare" l'abbuffata "buttando fuori" le calorie in eccesso. E quindi vomita, corre, salta di nuovo i pasti, ecc....

E' un circuito talmente complesso che difficilmente chi ne soffre riesce ad uscirne da solo.

Per quanto la riguarda io le consiglio di informarsi col proprio medico sull'esistenza di un Centro che si occupa specificamente di DCA. Non credo che un solo psicoterapeuta potrà aiutarla. Credo invece che in questi casi serva un lavoro d'équipe (psicoterapeuta, dietista, nutrizionista, ecc.)

Anche se tutto questo la spaventa, tenga conto che aiutati ad alimentarsi correttamente ci si sente molto meglio, e passano quelle ossessioni che sembrano disturbarla tanto (es "ingrasserò!?!")
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