Vuole annullare tutto a pochissimi giorni dal matrimonio. fidanzato non vuole crescere
Buongiorno Dottori, sono confusa e disperata: il mio fidanzato a quasi 10 giorni dal matrimonio vuole annullare tutto.
Il nostro rapporto é sempre stato sereno e basato sulla fiducia e sull'amore, il problema però, é sempre stata la sua famiglia (genitori e fratello, maggiore già accasato) che si sono sempre opposti alla nostra relazione. Prima con battutine, sguardi ed indifferenza nei miei confronti, tutto "giustificato" dal fatto che siamo diversi perché a loro piace fare le vacanze in camper e a me no (ho provato più volte, ma non fa per me) e perché a loro piace fare le mangiate e io non mangio molto (anche se ho sempre partecipato alle "riunioni di famiglia").
Tutto si é complicato quando abbiamo iniziato a cercare casa, i genitori (soprattutto la madre) si sono sempre mostrati contrari e disinteressati, dicevano che era presto (dopo 5 anni di relazione e con entrambi in lavoro stabile) ed una volta trovata la casa, la madre ha iniziato a dire che dovevamo arrangiarci perché abbiamo fatto quello che abbiamo voluto noi senza chiederle consiglio ed il figlio non ha mai detto nulla. La acque si sono calmate leggermente perché ci voleva un anno prima che la casa fosse pronta, anche se l'inferno é ricominciato quando abbiamo comunicato la nostra volontà di sposarci. Inizialmente pensavano fosse uno scherzo, ma una volta fissata la data ed iniziati i preparativi si é scatenato il finimondo. Era un continuo dire al figlio che non lo vedevano felice, che era stato costretto da me e che doveva stare attento perché io sono una poco di buono. Il problema é che lui mi ha riferito tutto, e ciò mi ha ferito, ma ho cercato di affrontare la cosa in maniera pacata, andando da loro più del solito ed assecondandoli, per far capire loro che non sono la persona descritta. Peccato che nulla sia cambiato, anzi, lei continuava a provocare ed il figlio mi chiedeva di intervenire (ha paura a parlare, dice). Ho sempre cercato di mantenere la calma ma poi le provocazioni, prima velate, sono poi diventare sfrontate e pesanti perché il fratello continuava a dire al mio fidanzato che non vuole fare il testimone perché lo vede male con me e farà una brutta fine ed il padre mi ha urlato dietro che secondo lui volevo dividere i fratelli (cosa non vera perché lui vede sempre suo fratello e se dovevamo uscire insieme a lui andavo anche io senza mai lamentarmi, nonostante non mi abbia mai considerata) e che dovevo sottostare alle loro regole. Alla fine sono sbottata e ho detto tutto quello che pensavo a tutti e ho difeso a spada tratta il mio fidanzato che non si merita questo trattamento. Ho avuto però altra ostilità da parte loro ed il mio fidanzato pur ammettendo che ho ragione, non ha mai preso preso le mie difese, anzi ha permesso e giustificato suo fratello quando ha augurato le peggior cose a me e alla mia famiglia, chiamandomi in maniera spregevole, solo perché gli ho detto che non deve mettersi in mezzo tra me ed il mio fidanzato, visto che é la nostra vita.
Il nostro rapporto é sempre stato sereno e basato sulla fiducia e sull'amore, il problema però, é sempre stata la sua famiglia (genitori e fratello, maggiore già accasato) che si sono sempre opposti alla nostra relazione. Prima con battutine, sguardi ed indifferenza nei miei confronti, tutto "giustificato" dal fatto che siamo diversi perché a loro piace fare le vacanze in camper e a me no (ho provato più volte, ma non fa per me) e perché a loro piace fare le mangiate e io non mangio molto (anche se ho sempre partecipato alle "riunioni di famiglia").
Tutto si é complicato quando abbiamo iniziato a cercare casa, i genitori (soprattutto la madre) si sono sempre mostrati contrari e disinteressati, dicevano che era presto (dopo 5 anni di relazione e con entrambi in lavoro stabile) ed una volta trovata la casa, la madre ha iniziato a dire che dovevamo arrangiarci perché abbiamo fatto quello che abbiamo voluto noi senza chiederle consiglio ed il figlio non ha mai detto nulla. La acque si sono calmate leggermente perché ci voleva un anno prima che la casa fosse pronta, anche se l'inferno é ricominciato quando abbiamo comunicato la nostra volontà di sposarci. Inizialmente pensavano fosse uno scherzo, ma una volta fissata la data ed iniziati i preparativi si é scatenato il finimondo. Era un continuo dire al figlio che non lo vedevano felice, che era stato costretto da me e che doveva stare attento perché io sono una poco di buono. Il problema é che lui mi ha riferito tutto, e ciò mi ha ferito, ma ho cercato di affrontare la cosa in maniera pacata, andando da loro più del solito ed assecondandoli, per far capire loro che non sono la persona descritta. Peccato che nulla sia cambiato, anzi, lei continuava a provocare ed il figlio mi chiedeva di intervenire (ha paura a parlare, dice). Ho sempre cercato di mantenere la calma ma poi le provocazioni, prima velate, sono poi diventare sfrontate e pesanti perché il fratello continuava a dire al mio fidanzato che non vuole fare il testimone perché lo vede male con me e farà una brutta fine ed il padre mi ha urlato dietro che secondo lui volevo dividere i fratelli (cosa non vera perché lui vede sempre suo fratello e se dovevamo uscire insieme a lui andavo anche io senza mai lamentarmi, nonostante non mi abbia mai considerata) e che dovevo sottostare alle loro regole. Alla fine sono sbottata e ho detto tutto quello che pensavo a tutti e ho difeso a spada tratta il mio fidanzato che non si merita questo trattamento. Ho avuto però altra ostilità da parte loro ed il mio fidanzato pur ammettendo che ho ragione, non ha mai preso preso le mie difese, anzi ha permesso e giustificato suo fratello quando ha augurato le peggior cose a me e alla mia famiglia, chiamandomi in maniera spregevole, solo perché gli ho detto che non deve mettersi in mezzo tra me ed il mio fidanzato, visto che é la nostra vita.
[#1]
Cara Utente,
Capisco il suo dolore per non avere avuto la possibilità di vivere il rapporto con il suo ragazzo serenamente in tutte le sue evoluzioni, come la scelta di convivere, ed ora il matrimonio.
Ha provato ad indagare come è nata, nella mente di questa persona, l'idea che lei non fosse una buona presenza accanto a questo ragazzo?
Sfortunatamente, per quanto energici siano i suoi tentativi di porsi in buona luce agli occhi della famiglia, l'unico ad avere un potere è il suo fidanzato, che dovrebbe riuscire (con il suo supporto certamente) a stabilire dei confini che, da ciò che ci ha detto, appaiono nulli se non addirittura calpestati.
Ciò che può fare lei è concedersi il diritto di riconoscere, qualora purtroppo accadesse, che nonostante un forte sentimento e tanta buona volontà, la realtà sia troppo lontana dall'aspetto che vorrebbe che avesse.
Un caro saluto
Capisco il suo dolore per non avere avuto la possibilità di vivere il rapporto con il suo ragazzo serenamente in tutte le sue evoluzioni, come la scelta di convivere, ed ora il matrimonio.
Ha provato ad indagare come è nata, nella mente di questa persona, l'idea che lei non fosse una buona presenza accanto a questo ragazzo?
Sfortunatamente, per quanto energici siano i suoi tentativi di porsi in buona luce agli occhi della famiglia, l'unico ad avere un potere è il suo fidanzato, che dovrebbe riuscire (con il suo supporto certamente) a stabilire dei confini che, da ciò che ci ha detto, appaiono nulli se non addirittura calpestati.
Ciò che può fare lei è concedersi il diritto di riconoscere, qualora purtroppo accadesse, che nonostante un forte sentimento e tanta buona volontà, la realtà sia troppo lontana dall'aspetto che vorrebbe che avesse.
Un caro saluto
Dr. Alessio Vellucci
www.miodottore.it/alessio-vellucci/psicologo-psicoterapeuta-psicologo-clinico/roma
[#2]
Utente
Buon giorno Dottore,
la ringrazio per la celere risposta.
Ho provato più volte ad indagare sul perché, secondo questa donna, la mia presenza non fosse buona per il mio fidanzato, ma non ho mai ottenuto una risposta, perché non ha mai né saputo né voluto argomentare.
Le uniche assurdità che diceva erano che il mio fidanzato é di mamma e papà ed io devo sottostare alle loro regole (cioè da donna, compagna del figlio minore, dovevo servire lei, il marito e la famiglia del fratello maggiore, senza mai lamentarmi e dovevo essere presente a qualsiasi cosa loro decidessero di fare, se no per ripicca si disinteressavano di noi e della nostra vita; più volte poi ho ricevuto battutine sul fatto che io sono laureata: mi dicevano che la laurea non insegnava l'educazione e che io nonostante la laurea sono una gran maleducata; ricevevo anche delle critiche sul modo in cui mi vesto, a me piace vestirmi bene ed in modo curato e per questo mi criticavano e sui viaggi perché l'unico modo di viaggiare concepiro era il camper, e bisognava andare sempre nello stesso posto, dove volevano loro, tutti insieme).
Addirittura quando le ho comunicato che ero al corrente di come mi aveva descritto (una poco di buono) davanti al mio fidanzato, ha negato tutto (nonostante il mio ragazzo, sempre piangendo e parlando in maniera impaurita, le diceva che quelle parole le aveva dette ed addirittura ripetute più di una volta).
Sono stati dei giorni di inferno, dove lei non voleva ammettere la sua colpa, anzi diceva che ero una pazza visionaria. Stanca di tutto questo male ho quindi deciso di proporre una tregua, che é stata accettata, ed abbiamo deciso di metterci una pietra sopra.
Come potrà ben capire, per ricominciare completamente da zero, ci vuole del tempo, che é l'unico, a mio parere, a poter calmare e risolvere le situazioni. Inizialmente, come avevo già comunicato al mio fidanzato, volevo iniziare a frequentarla negli avvenimenti e nelle feste comandate, ma poi visto che a lui faceva piacere ho premuto per farla venire con noi alla prova del menù nozze (aveva paura di chiederglielo lui, così gliel'ho chiesto io e lei ha accettato). L'ho invitata più volte anche a vedere la casa nuova, ma lei ha sempre rifiutato, proponendomi di risposta degli inviti a casa sua.
Ciò che volevo io era un rapporto basato sul rispetto e sull'educazione, con delle frequentazione normali e non assidue; avrei voluto, com'è normale, costruirmi la mia vita col mio fidanzato e prendere noi delle decisioni. Lei ritenva tutto ciò dei "paletti" e voleva essere interpellata per qualsiasi nostra decisione (era un continuo dire "avete fatto quello che avete voluto e non mi avete interpellato"). Non mi dilungo oltre, perché questo é quello che so!
Grazie!
la ringrazio per la celere risposta.
Ho provato più volte ad indagare sul perché, secondo questa donna, la mia presenza non fosse buona per il mio fidanzato, ma non ho mai ottenuto una risposta, perché non ha mai né saputo né voluto argomentare.
Le uniche assurdità che diceva erano che il mio fidanzato é di mamma e papà ed io devo sottostare alle loro regole (cioè da donna, compagna del figlio minore, dovevo servire lei, il marito e la famiglia del fratello maggiore, senza mai lamentarmi e dovevo essere presente a qualsiasi cosa loro decidessero di fare, se no per ripicca si disinteressavano di noi e della nostra vita; più volte poi ho ricevuto battutine sul fatto che io sono laureata: mi dicevano che la laurea non insegnava l'educazione e che io nonostante la laurea sono una gran maleducata; ricevevo anche delle critiche sul modo in cui mi vesto, a me piace vestirmi bene ed in modo curato e per questo mi criticavano e sui viaggi perché l'unico modo di viaggiare concepiro era il camper, e bisognava andare sempre nello stesso posto, dove volevano loro, tutti insieme).
Addirittura quando le ho comunicato che ero al corrente di come mi aveva descritto (una poco di buono) davanti al mio fidanzato, ha negato tutto (nonostante il mio ragazzo, sempre piangendo e parlando in maniera impaurita, le diceva che quelle parole le aveva dette ed addirittura ripetute più di una volta).
Sono stati dei giorni di inferno, dove lei non voleva ammettere la sua colpa, anzi diceva che ero una pazza visionaria. Stanca di tutto questo male ho quindi deciso di proporre una tregua, che é stata accettata, ed abbiamo deciso di metterci una pietra sopra.
Come potrà ben capire, per ricominciare completamente da zero, ci vuole del tempo, che é l'unico, a mio parere, a poter calmare e risolvere le situazioni. Inizialmente, come avevo già comunicato al mio fidanzato, volevo iniziare a frequentarla negli avvenimenti e nelle feste comandate, ma poi visto che a lui faceva piacere ho premuto per farla venire con noi alla prova del menù nozze (aveva paura di chiederglielo lui, così gliel'ho chiesto io e lei ha accettato). L'ho invitata più volte anche a vedere la casa nuova, ma lei ha sempre rifiutato, proponendomi di risposta degli inviti a casa sua.
Ciò che volevo io era un rapporto basato sul rispetto e sull'educazione, con delle frequentazione normali e non assidue; avrei voluto, com'è normale, costruirmi la mia vita col mio fidanzato e prendere noi delle decisioni. Lei ritenva tutto ciò dei "paletti" e voleva essere interpellata per qualsiasi nostra decisione (era un continuo dire "avete fatto quello che avete voluto e non mi avete interpellato"). Non mi dilungo oltre, perché questo é quello che so!
Grazie!
[#3]
I suoi progetti per questa relazione, da come li ha raccontati, appaiono sani e giustificati.
Difficile avere un potere sulla situazione familiare, se non supportata dal suo fidanzato, ma i suoi tentennamenti in proposito, purtroppo, sembrano chiederle una disponibilità e una pazienza che starà a lei concedere, oppure no;
Lei cosa desidera?
Un caro saluto
Difficile avere un potere sulla situazione familiare, se non supportata dal suo fidanzato, ma i suoi tentennamenti in proposito, purtroppo, sembrano chiederle una disponibilità e una pazienza che starà a lei concedere, oppure no;
Lei cosa desidera?
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 20/08/2019.
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