Ansia e attacchi di panico dubbi sul proprio orientamento sessuale

Salve, sono una ragazza di 22 anni e scrivo perché ho un problema che mi affligge da tempo.
Premetto di aver sofferto sin da piccola di ansia e attacchi di panico, sono stata due anni in psicoterapia ma non ho ottenuto risultati.
Da qualche tempo comunque, una nuova paranoia si è fatta spazio dentro di me al punto da non lasciarmi vivere, procurarmi ansia nausea e tachicardia: il timore di poter essere omosessuale.
Ho da poco concluso una storia con un ragazzo, è stata una forte delusione per me e mi ha portata a chiudermi al punto che sento di non essere più attratta dai maschi anche se lo sono sempre stata sia mentalmente che sessualmente.
ho cominciato quindi a rimuginare e ho ricordato di aver provato eccitazione davanti a corpi nudi di donne in tv quando ero bambina, che talvolta mi capita di avere fantasie sessuali a sfondo omosessuale e che questo timore di poter essere omosessuale in realtà risale a quando ero adolescente ma che sono sempre riuscita a scacciare dato che nei fatti ho sempre intrattenuto relazioni eterosessuali soddisfacenti. Adesso questi dubbio non mi fa più dormire e ho il terrore che la mia vita possa essere stravolta da un qualcosa che in fondo so da sempre e che ho paura di ammettere.
Spero possiate darmi qualche consiglio, grazie per l'ascolto.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
"ho ricordato di aver provato eccitazione davanti a corpi nudi di donne in tv quando ero bambina, che talvolta mi capita di avere fantasie sessuali a sfondo omosessuale"

Gentile Ragazza,
premesso che ovviamente non so quale sia il suo orientamento, quelle da lei citate non sono certo "prove" di un orientamento di tipo omosessuale, ma esperienze che molte donne hanno fatto o fanno nella loro vita, pur considerandosi etero e, come Lei, intessendo esclusivamente relazioni con uomini.

Il periodo che sta vivendo in seguito ad una delusione amorosa ha probabilmente acuito un suo tratto caratteristico, ossia la tendenza al rimuginio e a una modalità di pensiero condizionata dall'ansia (catastrofizzazione, pensiero dicotomico, attenzione selettiva...).
Al di là del tempo, quante sedute sono state effettuate nel percorso psicoterapeutico che ha svolto?
Di che tipo di terapia si è trattato?
Quali sono stati gli obiettivi comunque raggiunti?

Immagino lo abbia già letto, tuttavia le segnalo questo utile articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Grazie mille per la celere risposta e per avermi consigliato questo utile articolo.
Non conosco il numero preciso delle sedute, ma ci sono andata per due anni prima tutte le settimane, poi ogni due settimane. (la mia terapista era di tipo sistemico relazionale e ci siamo concentrate sulle cause dell'ansia, riscontrate in famiglia). Ho deciso di interrompere il percorso perche non vedevo miglioramenti, non mi è stato mai consigliato un modo per tenere sotto controllo ansia e attacchi di panico, né è stato fatto a mio parere un lavoro adeguato sulla gestione delle emozioni e sull'autostima che ho attualmente sotto i piedi.
A settembre ho deciso di cominciare la terapia con uno psichiatra. Secondo lei potrebbe essere una scelta giusta?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Condivido pienamente la sua decisione.
Ora è maggiormente consapevole di quali obiettivi intende perseguire con la terapia e, a mio avviso, questo è già un buon punto di partenza che la può aiutare a valutare con più rapidità se si tratta di un intervento che fa al caso suo.

La scelta di uno psichiatra deriva dalla volontà di assumere anche una terapia farmacologica?
Se la risposta è affermativa, le posso dire che -per la mia esperienza- i risultati migliori si ottengono con una coterapia (psichiatra per i farmaci e psicologo psicoterapeuta per la psicoterapia).
Se invece non ha tale intenzione, le suggerirei allora di verificare che lo psichiatra a cui si affiderà abbia una specifica specializzazione in psicoterapia.

Tenga infine presente che gli orientamenti indicati per il tipo di problematiche da Lei riferite sono in particolare quello cognitivo e quello breve-strategico.

Queste letture potranno forse esserle d'aiuto nella scelta:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2505-lo-psicologo-non-e-un-medico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html

Cordialità.
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Utente
Utente
La ringrazio molto
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