Ansia, nevrosi, rapporti
Buon giorno,
sono una donna,
ho 36 anni, mai avuto un rapporto sessuale, non ne ho mai sentito la necessita, spesso l'idea di un rapporto sessuale mi faceva ribrezzo, oltre che ansia, anzi non amo essere toccata proprio, l'idea che qualcuno posso anche sfiorarmi una spalla, il collo, ho una gamba, mi fa salire ansia e attacchi di pianto.
Non riesco a farmi toccare.
Ho un pessimo rapporto con il mio corpo, non mi piaccio,e non piaccio ( agli altri), non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio.
Mi rendo condo che dovrei andare a fondo a questo mio problema, ma ho paura di scoprire qualcosa di brutto, che ho rimosso dalla mente.
sono una donna,
ho 36 anni, mai avuto un rapporto sessuale, non ne ho mai sentito la necessita, spesso l'idea di un rapporto sessuale mi faceva ribrezzo, oltre che ansia, anzi non amo essere toccata proprio, l'idea che qualcuno posso anche sfiorarmi una spalla, il collo, ho una gamba, mi fa salire ansia e attacchi di pianto.
Non riesco a farmi toccare.
Ho un pessimo rapporto con il mio corpo, non mi piaccio,e non piaccio ( agli altri), non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio.
Mi rendo condo che dovrei andare a fondo a questo mio problema, ma ho paura di scoprire qualcosa di brutto, che ho rimosso dalla mente.
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Gentilissima, il suo è un timore infondanto in quanto non necessariamente il suo comportamento dovrà essere la conseguenza di qualche trauma. Un atteggiamento rigido nei confronti della sessualità può essere l'aspressione di numerose altre condizini come ad esempio una educazine eccessivamente rigida, false credenze e altre condizioni psicologiche profonde che innescano una serie di difese non per forza contro ricordi traumatici. Probabilmente la sua inibizione la sta difendendo da qualcosa. Ed è per questo che dovrebbe approfondire il suo stato. Ne parli tranquillamente con uno psicoterapeuta e vedrà che la cosa non potà farle che bene. Non neghi a se stessa di fare esperienze e magari di scoprire nuove possibilità e nuove gratificazioni.
cordialmente
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentilissima Utente,
Potrebbe trattarsi di una fobia che ha questo nome:
Dismorfofobia.
In tal caso la persona rifiuta il proprio aspetto e non si accetta. Tra gli uomini ci sono alcuni che non riescono a radersi davanti allo specchio, perché non sopportano la vista della propria immagine.
Si associa a questa fobia anche la difficoltà di incontrare persone conosciute o di fare nuove amicizie.
Un aspetto di dismorfobia è presente nell'adolescenza, è frequente e forse quasi generalizzato (a chi non piace il proprio naso, la forma del corpo e così via), fenomeni che si vanno attenuando e spariscono molto prima dei venti anni.
Nelle persone più grandi, assume la forma di una fobia che è necessario combattere perchè porta anche ad un'autoemarginazione dal contesto sociale.
Quindi occorre a mio avviso una psicoterapia di tipo analitico (perché ci sono cause remote che la provocano e che occorre scoprire ed analizzare), ma anche altri tipi di psicoterapie potranno esere utili al caso.
Le auguro di avere la determinazione per afffrontare questo suo stato e di incontrare uno psicoterapeuta (M. o F.) adatto.
Tanti auguri e cordiali saluti.
Potrebbe trattarsi di una fobia che ha questo nome:
Dismorfofobia.
In tal caso la persona rifiuta il proprio aspetto e non si accetta. Tra gli uomini ci sono alcuni che non riescono a radersi davanti allo specchio, perché non sopportano la vista della propria immagine.
Si associa a questa fobia anche la difficoltà di incontrare persone conosciute o di fare nuove amicizie.
Un aspetto di dismorfobia è presente nell'adolescenza, è frequente e forse quasi generalizzato (a chi non piace il proprio naso, la forma del corpo e così via), fenomeni che si vanno attenuando e spariscono molto prima dei venti anni.
Nelle persone più grandi, assume la forma di una fobia che è necessario combattere perchè porta anche ad un'autoemarginazione dal contesto sociale.
Quindi occorre a mio avviso una psicoterapia di tipo analitico (perché ci sono cause remote che la provocano e che occorre scoprire ed analizzare), ma anche altri tipi di psicoterapie potranno esere utili al caso.
Le auguro di avere la determinazione per afffrontare questo suo stato e di incontrare uno psicoterapeuta (M. o F.) adatto.
Tanti auguri e cordiali saluti.
[#3]
Gentile utente
Se i dati che ha indicato sono corretti, lei è evidentemente sovrappeso. Anche se non ha citato esplicitamente quest'aspetto nella sua richiesta, il cattivo rapporto che ha con il suo corpo potrebbe essere legato a quello che ha con il cibo. Potrei sbagliarmi, naturalmente, la mia è solo un'ipotesi.
Se fosse così, forse saprà che le persone con questo tipo di problemi in genere ha anche problemi di natura relazionale e affettiva, o sessuale.
Spesso non ci sono cause da ricercare nel passato per risolvere un problema personale: l'importante è rivolgersi prima di tutto al presente per capire com'è costruito il suo problema, e poi al futuro per cambiare ciò che non va, lavorando per sviluppare e consolidare atteggiamenti e sensazioni più funzionali.
Per questo non deve aver paura di scoprire chissà quale scheletro nel suo "armadio". Si rivolga con fiducia a uno psicologo o uno psicoterapeuta per un parere.
Cordiali saluti
Se i dati che ha indicato sono corretti, lei è evidentemente sovrappeso. Anche se non ha citato esplicitamente quest'aspetto nella sua richiesta, il cattivo rapporto che ha con il suo corpo potrebbe essere legato a quello che ha con il cibo. Potrei sbagliarmi, naturalmente, la mia è solo un'ipotesi.
Se fosse così, forse saprà che le persone con questo tipo di problemi in genere ha anche problemi di natura relazionale e affettiva, o sessuale.
Spesso non ci sono cause da ricercare nel passato per risolvere un problema personale: l'importante è rivolgersi prima di tutto al presente per capire com'è costruito il suo problema, e poi al futuro per cambiare ciò che non va, lavorando per sviluppare e consolidare atteggiamenti e sensazioni più funzionali.
Per questo non deve aver paura di scoprire chissà quale scheletro nel suo "armadio". Si rivolga con fiducia a uno psicologo o uno psicoterapeuta per un parere.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Gentilissima,
Se sono giusti i parametri che ci sono stati dati e che lei avrà trasmesso facendo richiesta di consulenza, lei soffre di una forma di obesità abbastanza importante.
Ribadisco allora la mia ipotesi aggiungendo che la dismorfofobia sia provocata, "oltre che da molte altre problematiche", primieramente dal suo corpo.
E da qui si può partire per un percorso psicoterapeutico.
Cordialmente.
[#6]
Cara ragazza, non entro nel merito del suo specifico problema di obesità non conoscendo assolutamente il suo quadro clinico. Tuttavia al di là delle condizioni "genetiche" esistono dei programmi di cura pittosto efficaci in grado di determinare un significativo calo ponderale. Non si arrenda di fronte all'etichetta della genetica. Chi le ha detto che il problema è irreversibile? che tipo di diagnosi le hanno fatto? Provi a spostara la sua consulenza anche in altre aree mediche di specializzazione come disturbi del metabolismo o scienza dell'alimentazione. Questo non significa tuttavia che anche un intervento psicologico non possa aiutarla a scegliere o a "decidere" di intraprendere qualche programma di intervento medico.
cordialmente
cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.8k visite dal 22/02/2009.
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