Mancanze nel rapporto di coppia
Salve, ho 27 anni, fidanzata con un mio coetaneo da 7 (conviviamo da 3). Entrambi studenti. Quest'anno ho cominciato a lavorare e nonostante abbia proposto diverse volte al mio partner di restare con me in città (anche lui cercava lavoro), ha preferito tornare a casa sua per le vacanze estive. Questa cosa mi ha ferita, mi ha fatta sentire poco importante per lui anche perchè nel darmi le sue motivazioni ha detto che non ne valeva la pena restare qui per l'estate. Mi aspettavo una maggiore complicità dopo tanti anni insieme, Mi sono sentita abbandonata, data per scontata, penso che lui abbia fatto una scelta per se stesso, escludendomi da essa. Nell'ultimo anno, mi sento in generale poco desiderata, la nostra relazione si è appiattita notevolmente, si è ricaduti nell'abitudinario. Qualche settimana fa, ho ospitato a casa un nostro amico, una persona che mi è molto vicina in questi ultimi tempi: entrambi abbiamo confessato di provare un'attrazione fisica l'uno per l'altro, niente oltre questo e una buona amicizia e complicità. Dopo 5 giorni insieme abbiamo ceduto e abbiamo avuto un rapporto. Non mi sono sentita in colpa, ma ho cominciato a metabolizzare ancor di più che per arrivare a compiere questo gesto sono davvero insoddisfatta della mia relazione. Ho espresso questi miei disagi al mio partner che in tutta risposta mi ha detto di non essere pronto a fare dei passi avanti, che è dispiaciuto e capisce il mio punto di vista ma che non può promettermi nulla. Ha aggiunto che naturalmente si prenderà tutte le conseguenze di quelle che saranno lei mie decisioni. Questa sua reazione mi ha fatta arrendere, non ho voglia di lottare perchè penso che dall'altra parte non ci sia volontà. Dubbi mi assolgono, l'ansia mi travolge. Ansia per il futuro, ho paura di rivederlo a settembre e scoprire che qualcosa si è rotto. Inoltre, il non provare un senso di colpa, se non un dispiacere perchè so di aver fatto un errore, mi disturba. Quasi mi sento in colpa perchè non mi sento in colpa (mi scuso per il gioco di parole). Dopo aver esplicato questi miei problemi, per lui sembra tornato tutto alla normalità. Mi chiama, chiacchieriamo del più e del meno, ci raccontiamo la nostra giornata. Non capisco se è un suo modo di reagire o se fa, come si dice, lo scemo per non andare in guerra. Sono nel caos, un giorno sto bene, altri no. Non so cosa fare, non so come affrontare la situazione. Da una parte mi sento rinata, dall'altra sento che mi sto distruggendo.
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Gentilissima
è chiaro che la situazione non è delle migliori e capisco la sua paura di affrontarla. Purtroppo lo deve fare.
Quando vedrà il suo fidanzato a settembre le parlerà nuovamente, ma questa volta in maniera decisiva, cioè una decisione va presa. Altrimenti si rischia che lui mette la testa sotto la sabbia, lei altrettanto non vuole prendere decisioni, e si va avanti nel malessere generale e nell'insoddisfazione.
Saluti
è chiaro che la situazione non è delle migliori e capisco la sua paura di affrontarla. Purtroppo lo deve fare.
Quando vedrà il suo fidanzato a settembre le parlerà nuovamente, ma questa volta in maniera decisiva, cioè una decisione va presa. Altrimenti si rischia che lui mette la testa sotto la sabbia, lei altrettanto non vuole prendere decisioni, e si va avanti nel malessere generale e nell'insoddisfazione.
Saluti
Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 12/08/2019.
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