Aiuto psicologico per dipendenti cocaina
Salve dottori, è quasi un anno che sto con il mio ragazzo. L'ho conosciuto qualche giorno prima che partisse per Londra, dicendomi che partiva per una buona proposta di lavoro dopo la sua laurea. Ci siamo piaciuti subito a tal punto di raggiungerlo lì per qualche giorno. Il nostro rapporto si è rafforzato ed è tornato qui in Italia. Sembrava andasse tutto bene, finché da un momento all'altro cambia atteggiamento. Scatti di rabbia, subito dopo depressione, non riusciva ad alzarsi dal letto. Un giorno mi ha confessato che si era indebitato di tanti mila euro per cocaina, e queste persone lo minacciavano. Lo aiuto in ogni modo, togliendo i soldi per me stessa e aiutandolo con i suoi debiti. Per un po' sembrava tutto finito, tutto sereno. Poi però un giorno decide di punto in bianco che ritieni opportuno riprovarci, tanto non ne abuserà. Non c'ho visto più, perché a più di 30 anni non posso accettarlo. Lui ha ritenuto che, volevo o meno, lui doveva farlo. Faceva sempre tardi la notte e rientrava in condizioni pessime. Ora è ritornato ad essere depresso, dice che queste persone continuano a minacciare lui e chi gli è intorno. La settimana scorsa, mi dice che è meglio lasciarmi perché non è mai stato innamorato di me e che non ha più nessuna intenzione di vedermi. Di punto in bianco. Sono giù di morale, perché ho fatto di tutto per aiutarlo e sono stata ripagata in questo modo. Cosa dovrei fare?
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Gentile utente,
nessuno può dirle cosa fare della sua vita, trovo però interessante che in questo racconto parli molto di lui ma poco dei suoi bisogni, a parte aiutarlo...Ci ha mai pensato?
La dipendenza dal gioco e dalla cocaina, inoltre, sono questioni complesse che vanno trattate con dei professionisti, ma da quello che intuisco dalle sue parole lui non ha chiesto aiuto in tal senso, quindi lei cosa può fare, oltre ad indicargli eventualmente qualche struttura? Non è facile stare accanto a persone con queste problematiche; credo, però, che potrebbe pensare di partire da sé e cercare lei un aiuto personale, tanto più che noi non possiamo essere responsabili per le scelte degli altri, ma possiamo esserlo nei nostri confronti.
Saluti
nessuno può dirle cosa fare della sua vita, trovo però interessante che in questo racconto parli molto di lui ma poco dei suoi bisogni, a parte aiutarlo...Ci ha mai pensato?
La dipendenza dal gioco e dalla cocaina, inoltre, sono questioni complesse che vanno trattate con dei professionisti, ma da quello che intuisco dalle sue parole lui non ha chiesto aiuto in tal senso, quindi lei cosa può fare, oltre ad indicargli eventualmente qualche struttura? Non è facile stare accanto a persone con queste problematiche; credo, però, che potrebbe pensare di partire da sé e cercare lei un aiuto personale, tanto più che noi non possiamo essere responsabili per le scelte degli altri, ma possiamo esserlo nei nostri confronti.
Saluti
Dr.ssa Caterina Zanusso - Psicologa Psicoterapeuta Padova e Skype
Cell: 347.1173841 Mail: zanusso.caterina@gmail.com
www.caterinazanusso.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 743 visite dal 07/08/2019.
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